Continua l’interminabile rincorsa tra Varianti Urbanistiche e PUG

In attesa del “pugno duro” del Sindaco Maffei. PUG dormiente e laboratori fantasma

martedì 16 ottobre 2012
A cura di Franco Caputo
Non sarebbe errato dire che le linee programmatiche di mandato 2011-2016 assumono di fatto la veste di "contratto politico" per la coalizione di maggioranza nei confronti della Città. Con esse vengono definite le priorità del programma amministrativo, nei fatti un "promemoria" di azioni che il Sindaco e i Partiti della coalizione intendono adottare per assicurare il governo della Città. Fra gli "Obiettivi strategici" di tale documento, approvato con Delibera di Consiglio Comunale n. 53 del 22 dicembre 2011, è scritto che l'Amministrazione Comunale si impegna a: "Completare l'iter avviato per la redazione e l'approvazione del PUG (Piano Urbanistico Generale) e della VAS (Valutazione Ambientale Strategica) ad esso abbinato, e ad avviare laboratori partecipati per la redazione del Piano Urbanistico Generale e definirne i tempi di realizzazione".

Dopo moltissimi mesi, anche su questa "priorità programmatica", l'Amministrazione Maffei è di fatto inadempiente:
La lentezza amministrativa, cui la Città è ormai abituata, sarebbe in fondo cosa tollerabile se sull'intera materia urbanistica si riuscisse quantomeno a sancire una sorta di "tregua politica", ossia se si dimostrasse concretamente di voler definire in tale ambito regole certe e indifferenziate. In realtà accade che questa ed altre lentezze dell'Amministrazione diventano (scientemente) "utile strumento" per consentire di fatto la realizzazione di altri obiettivi, tutti ovviamente "legittimi", o eventualmente "legittimati" con specifici atti amministrativi, pur se essi rimangono in netto contrasto, in linea di principio, rispetto agli impegni politici assunti con il citato "contratto politico" (Linee Programmatiche di Mandato). In termini più espliciti si tratta di un "giochetto" che va avanti da tempo con le innumerevoli "varianti urbanistiche", necessitate dal "legittimo interesse privato", che ovviamente hanno la meglio trovando terreno fertile negli atavici tatticismi di una certa politica molto avvezza alla tecnica del rinvio.

Sul tema pare che nella coalizione vi siano forti contrapposizioni tra: Socialisti e una parte rilevante del PD da un lato, e Federazione della Sinistra più altri Consiglieri dall'altro. Con i primi che vorrebbero dar corso comunque all'approvazione di 5 varianti urbanistiche per trasformare alcune aree agricole in aree edificabili, e gli altri, a partire dalla Federazione della Sinistra che detiene la delega assessorile, che vorrebbero invece la definitiva approvazione del PUG. Un approccio, quest'ultimo, indubbiamente necessario e indispensabile per porre fine ad interventi urbanistici che, oggettivamente, non rispondono né a corretti criteri di programmazione urbanistica, né concorrono a comporre un disegno organico di sviluppo e di crescita del territorio. Un conflitto che peraltro, stando ai "si dice", sarebbe una delle principali cause del ritardo nell'approvazione del Bilancio di Previsione 2012 (..?!). Un atto politicamente fondamentale ormai ridotto sciaguratamente ad un semplice e banale adempimento formale.

E' un "gioco delle parti" che viene da lontano che, a guardar bene, ha prodotto solo speculazione, cemento e contenzioso, ben poca cosa sul piano dello sviluppo. Un ambito, quello della Pianificazione Urbanistica, che ha visto avvicendarsi nel tempo varie forze politiche, a partire dai Socialisti, oggi fautori di una tattica attendista. Una delega tanto strategica quanto delicata affidata, con questa seconda Amministrazione Maffei, nelle mani della Federazione della Sinistra che solo oggi, sia pur lodevolmente, pone forse con ritardo l'urgenza dell'approvazione del PUG, quale strumento necessario per rendere trasparenti e pienamente legittime tutte le istanze urbanistiche destinate a segnare l'utilizzo e la trasformazione del territorio cittadino.

Si vorrebbe capire se almeno talune dichiarate "priorità programmatiche" meritano di ricevere una maggiore e più degna attenzione rispetto alla vergognosa ed onerosa gestione delle ferie dei Dirigenti.
E' dunque lecito aspettarsi che il Sindaco (sperando che sia in "ascolto"), quale capo della coalizione politica e soggetto moralmente e politicamente obbligato verso la Città, custode e firmatario di quel contratto politico (Linee Programmatiche di Mandato), esprima in modo chiaro ed esplicito il proprio punto di vista, provando a mettere un punto fermo su questo delicatissimo argomento, ancor più se esso è dirimente rispetto ad altri obiettivi economici, politici ed elettorali che, al solito, si consumano ai danni della incolpevole collettività.