Concorsi, Pier Paolo Grimaldi: «Incongruenze a Barletta, ma accade di peggio in Provincia»

Il consigliere comunale di Scelta Popolare: «Evidente il fallimento sia del Presidente della Provincia che del Sindaco di Barletta»

domenica 25 ottobre 2020 9.23
«Il velo di silenzio che si tenta di far scendere su gravi ritardi e inadempienze della pubblica amministrazione, provinciale e comunale, risulta indegno di una buona amministrazione». Inizia così il duro intervento del consigliere comunale Pier Paolo Grimaldi (Scelta Popolare), da poco
dimessosi dalla carica di presidente della Commissione Affari Finanziari presumibilmente in segno di dissenso verso il mancato riconoscimento di un assessore al suo gruppo di riferimento.

«Il concorso per l'assunzione di vigili urbani a Barletta - prosegue Grimaldi - è costellato di errori, ripensamenti e bugie. La incomprensibile e affannosa risposta del Sindaco di Barletta alla richiesta di trasparenza in merito al procedimento per l'assunzione dei vigili, disvela la inadeguatezza e incapacità di gestire la cosa pubblica in maniera ordinata e coerente.

Non è coerente il Sindaco, e non dice il vero, quando dichiara di non poter intervenire sulla procedura di assunzione "per evitare interferenze nella gestione di un concorso che ha una commissione responsabile". È necessario ricordare al Sindaco che con una nota a sua firma, inviata al Dirigente del Personale del Comune di Barletta, ha chiesto di concludere con esito negativo la procedura per la selezione di un Dirigente tecnico a tempo determinato, poiché aveva deciso anticipatamente quale dovesse essere il vincitore di tale procedura senza che la stessa fosse conclusa.

In modo evidente il Sindaco ha, non solo disatteso tutte le norme procedurali che impongono la conclusione del procedimento amministrativo, ma (utilizzando le sue parole) ha compiuto una vera e propria interferenza imponendo in sostanza la conclusione anticipata del procedimento di selezione con un atto di dubbia legittimità. Le incongruenze del bando, le decisioni di esclusione di quasi tutti i candidati poi modificate con la riammissione di tutti i partecipanti, la illegittima ripetizione delle prove (quella di informatica) per alcuni candidati, sono solo alcuni degli aspetti che rendono necessario un intervento chiarificatore del Sindaco su quanto accaduto.

A nulla serve lavarsi le mani rimandando ai dirigenti il compito di chiarire. Il Sindaco deve ricordare che è il capo dell'amministrazione e non può, a proprio piacimento o convenienza, una volta intervenire in modo deciso chiedendo la conclusione anticipata della procedura di selezione concorsuale con esito negativo e altra volta "lavarsi le mani" per avere una giustificazione alla propria coscienza così da non dover giustificare le scelte che verranno. Se vuol continuare a ricoprire il ruolo di Sindaco deve sapere che ha avuto e avrà la responsabilità delle decisioni amministrative.

Alla provincia BAT, laddove fosse possibile, accade di peggio. La presentazione del bando sul sito della provincia è praticamente introvabile, le regole del bando sono palesemente finalizzate ad una illegittima disparità di trattamento tra partecipanti esterni ed interni; per questi ultimi non è prevista una prova scritta rispetto ai primi.

Se questo è un buon modello di amministrazione è evidente il fallimento sia del Presidente della Provincia che del Sindaco di Barletta, forse dovuto all'incapacità o alla volontà di assecondare i desiderata di amici di partito o di cordata. Continueremo ad essere attenti su tutti gli atti di amministrazione e monitorare le procedure, per denunciare le palesi inadempienze».