«Chi mangia la mia carne ha la vita eterna»

Il mistero eucaristico nella riflessione di don Vito Carpentiere

domenica 22 giugno 2014

Dal vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse alla folla: «Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo». Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?». Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».

Solitamente celebriamo le festività cristiane solennizzandole con la Celebrazione Eucaristica. La festa liturgica odierna ci fa mettere al centro la stessa Celebrazione Eucaristica in sé. Mentre il giovedì Santo celebriamo l'istituzione di questo grande dono, oggi viviamo il Mistero Eucaristico come memoriale, sacrificio e presenza. La prima lettura di questo giorno si riferisce al momento in cui, alla vista della terra promessa, Giosuè sta per sostituire Mosè e a quest'ultimo vengono affidate tre parole: ricordati, riconosci, osserva, ossia custodisci. Ricordati: l'Eucarestia è Memoriale della nuova ed eterna alleanza, in cui Gesù si ripresenta vivo e vero nel segno del pane e del vino. È un volgersi indietro non nostalgico ma per fare memoria di quanto il Signore ha fatto per noi. "Fate questo in memoria di me". Riconosci: l'Eucarestia è il sacrificio incruento che celebra il Sacrificio di Cristo compiuto una volta per tutte sull'altare della Croce. In Lui ogni nostro sacrificio trova senso, pienezza e compimento. "offerto in sacrificio per voi".

Osserva, ossia custodisci: l'Eucarestia è presenza reale di colui che "mi ha amato e ha dato se stesso per me". "Questo è il mio corpo… questo è il mio sangue". Nel celebre film "The Passion" di Mel Gibson mi ha sempre impressionato la capacità del regista di mettere insieme l'ultima cena e la crocifissione e morte di Gesù, quadri che vengono letteralmente sovrapposti. E solo così si può comprendere l'Eucarestia e tutto il mistero di Cristo, non frammentandolo ma collegandolo, non isolando i singoli eventi ma leggendoli insieme. È il più grande dono che Gesù potesse darci: non qualcosa ma se stesso.

A noi la capacità, alla luce di questo grande dono, di fare memoria di quanto il Signore ha fatto e fa nella mia vita e nella mia storia; di riconoscere la sua costante presenza sempre fedele; di custodire gelosamente la gioia dell'incontro con Lui che possiamo avere proprio in ogni celebrazione eucaristica.

Buona domenica a tutti.

[don Vito]