Cgil: «La Bat tra i territori con il più alto livello di disuguaglianza dei redditi»

Antonucci: «Serve straordinaria iniziativa a sostegno del lavoro»

lunedì 13 gennaio 2014
La Cgil Bat terrà martedì prossimo 14 gennaio, nella sede provinciale in via Guido Rossa ad Andria, una conferenza stampa di inizio anno di "bilancio e sguardo al futuro". «Serve straordinaria iniziativa a sostegno del lavoro - è l'appello del segretario generale Cgil Bat, Luigi Antonucci - ».

"Diminuiscono le richieste di cassa integrazione - scrive la Cgil provinciale - al contrario aumentano quelle di disoccupazione. Le aziende stanno chiudendo e presso l'ufficio provinciale del lavoro i sindacati discutono ormai solo domande di licenziamenti collettivi e di mobilità. Non solo, la provincia di Barletta-Andria-Trani è tra i territori con il più alto livello di disuguaglianza dei redditi: si allarga sempre di più la forbice tra i ricchi ed i poveri. Dal 2008 al 2012 la crisi ha bruciato oltre 15 mila posti di lavoro, di questo passo entro la fine del 2015 si potrà arrivare a sfiorare la quota record di 20 mila. E le previsioni a medio termine, pur evidenziando qualche possibilità di risalita, mettono in luce che la ripresa sarà debole e lascerà ancora per i prossimi anni il reddito prodotto sotto il livello del Duemila. Sono solo alcuni dei dati sulla situazione occupazionale, economica e sociale del territorio che verranno illustrati ed analizzati nella conferenza stampa di inizio anno in programma martedì prossimo, 14 gennaio, a partire dalle ore 10.15, presso il saloncino della sede della Cgil Bat in via Guido Rossa ad Andria".

«Parleremo di quello che è stato e quali possono essere le prospettive in questo territorio nei diversi settori: industria, turismo, agricoltura e pubblico impiego. Cercheremo di capire come poter essere noi stessi sempre più presenti per vivere insieme ai protagonisti di questa terra il futuro di tutti i comparti. C'è bisogno - spiega Antonucci - di una straordinaria iniziativa a sostegno delle famiglie e di chi perde il posto di lavoro. Ma soprattutto risulta davvero indispensabile programmare una nuova politica industriale a livello regionale che sfrutti finanziamenti nazionali ed europei per riaccendere il motore dello sviluppo».