Cavalcata per il bicentenario della scuola di cavalleria, il 10 ottobre tappa a Barletta

La nota del giornalista Nino Vinella

sabato 7 ottobre 2023 15.33
Proveniente da Ruvo, farà tappa martedì 10 ottobre (ore 10) in Piazza Castello a Barletta la Cavalcata per il Bicentenario della Scuola di Cavalleria organizzata sull'intero territorio nazionale in occasione dei suoi due prestigiosi secoli di vita nell'Esercito Italiano.

Presentato ufficialmente lo scorso 27 settembre, nella sala polifunzionale "Open Space" di Lecce, il programma delle celebrazioni comprende tra gli eventi per "ricordare la fatica, nella polvere e nel sudore, degli uomini e dei quadrupedi, nonché le gesta dei Cavalieri", come ha spiegato il Comandante della Scuola di Cavalleria, Generale di Brigata Claudio Dei, il viaggio di due squadriglie (4 binomi a cavallo) lungo due itinerari: uno da Venaria Reale presso Torino, prima sede dell'Istituto, l'altro da Lecce, attuale sede, che convergeranno a Roma, dove avrà il suo epilogo.

Lungo le due tratte sono state individuate sei città simbolo (Venaria Reale, Modena, Siena, Lecce, Barletta e Caserta dove Barletta, come preannunciato dalle Sezioni Anmig ed Ancr, sarà ancora rappresentata dal generale di brigata Gaetano Carli, pronipote della Medaglia d'Oro Giuseppe) nelle quali avrà luogo una cerimonia dell'Alzabandiera e la consegna del Tricolore alle autorità cittadine da parte della squadriglia a cavallo: iniziativa con la quale esaltare i valori e le virtù fondanti la Cavalleria e l'Esercito, affrontando spesso imprese militari dai toni davvero epici.

L'afflusso delle due squadriglie nella suggestiva piazza di Siena, a Roma il 27 ottobre, sarà il culmine del 200° anniversario della Scuola di Cavalleria.

Ecco la nota storica del giornalista Nino Vinella:

"Inevitabile per Barletta ed il suo Territorio il riferimento all'impiego della cavalleria negli avvenimenti-simbolo della propria Storia: la Battaglia di Canne e la Disfida.

LA BATTAGLIA DI CANNE - A dicembre 2014, il generale di brigata Gaetano Carli, pronipote del barlettano Giuseppe Carli, Medaglia d'Oro al valore Militare, si è incontrato con le Associazioni cittadine nella sezione dell'Anmig ricordando l'importanza strategica dell'arma di cavalleria dalla Storia più antica fino alle vicende più recenti.

Parallelo con la gloriosa pagina dell'ultima carica in assoluto riportata negli annali da parte dei cavalleggeri a italiani a Poloj nell'ottobre 1942: simile per azione tattica e svolgimento sul campo all'eroica manovra adottata dal comandante della cavalleria romana, il console Lucio Emilio Paolo, il 2 agosto del 216 avanti Cristo a Canne per tentare di sfuggire all'accerchiamento dalla colossale "tenaglia" sviluppata da Annibale. Gesto eroico ed inutile che costò la vita al console ed ai soldati romani, cui il condottiero cartaginese rese gli onori per l'audacia.

Nell'occasione, si è svolto un incontro a Palazzo di Città con il sindaco Pasquale Cascella che ha ringraziato il generale Carli per mantenere saldi i legami con la città, per l'impegno teso a tenere vivo il ricordo del familiare e di tutti coloro che si sono sacrificati per la Patria. Ha inoltre ribadito la volontà dell'Amministrazione affinché: "la memoria non si affievolisca e il valore di quei gesti possa essere riconosciuto e apprezzato dalle nuove generazioni".

LA DISFIDA DI BARLETTA – Combattuta quel 13 febbraio 1503 innanzitutto a cavallo con cariche collettive fra le due "squadre" sul campo in Contrada Sant'Elia e duelli individuali dove l'abilità dei cavalieri fu pari alla forza dei cavalli, abituati a seguire ed accompagnare le azioni dei propri cavalieri fra colpi di sciabola, scuri e mazze ferrate.

Da più approfondite ricerche sull'episodio emerge costante la presenza di riferimenti ai cavalli allevato nel Ducato di Bari dove si aveva cura di mettere al sicuro la mandria allevata a Corato (piccolo centro vicino Bari, che sorge sulle propaggini della Murgia) che si diceva essere composta da cento stalloni e cento giumente.

Isabella d'Aragona Duchessa di Bari accordò il prestito di tredici di questi pregiati cavalli, ai tredici cavalieri di Ettore Fieramosca usciti vincitori anche per merito delle rispettive cavalcature contro altrettanti cavalieri francesi: vittoria che condizionò l'esito della guerra tra Spagna e Francia per il possesso dei regni di Napoli e di Sicilia, fu propiziata dalla qualità superiore delle cavalcature che costituirono l'arma in più dei nostri campioni".