Cascella sul caso Montaltino: «Bisogna dare seguito alla sentenza del Consiglio di Stato»

Il sindaco commenta l'ultimo step della vicenda

giovedì 16 ottobre 2014 0.45
«Possono e debbono contribuire a far chiarezza, su tutti gli aspetti del clamoroso 'caso Montaltino', le motivazioni con cui il Giudice delle Indagini Preliminari della Procura di Trani ha accolto la richiesta del Pubblico Ministero di archiviare il procedimento nei confronti dei Consiglieri Comunali, di una dipendente dell'Amministrazione e dei proprietari dei terreni della lottizzazione avviata in quel Borgo nel 2009 - così commenta il sindaco Cascella - fa chiarezza quando il Magistrato riconosce che si tratta di "una vicenda sicuramente complessa approdata dinanzi al Pubblico Ministero a cagione delle ineccepibili conclusioni del Tribunale Amministrativo Regionale", che "non può però portare ad una indiscriminata accusa di responsabilità penale nei confronti di tutti coloro che direttamente o indirettamente di essa si sono occupati".

E' una affermazione significativa sul piano della certezza del diritto, tanto più perché interviene a ridosso di un altro atto con rinvii a giudizio e la fissazione della relativa udienza preliminare. Si sgombra, dunque, il campo almeno da equivoci, pregiudizi e pregiudiziali nei confronti di "scelte preminentemente politiche". Non c'è, insomma, spazio per l'antipolitica. Anzi, sempre nel rispetto dell'autonomia della Magistratura, la politica è chiamata ad assumersi nuove responsabilità. Tocca, infatti, essere conseguenti, con atteggiamenti rigorosi e coerenti, nei confronti di quei procedimenti giudiziari ancora aperti sulle "illegittimità" comunque accertate e che restano oggetto di procedimenti di carattere penale nei confronti di altri soggetti.

Così come, sul piano amministrativo, bisognerà ottemperare alle prescrizioni del Consiglio di Stato sulle modalità di esecuzione della sentenza amministrativa già intervenuta di "annullamento" del Piano di lottizzazione. In questo senso muove la richiesta già avanzata dall'Amministrazione allo stesso Consiglio di Stato di un pronunciamento che faccia definitiva chiarezza sui conseguenti atti amministrativi, riguardanti o la regolarizzazione dell'indice di edificabilità nei limiti previsti dalle zone agricole o l'inevitabilità della demolizione di quanto costruito.Certo è che l'Amministrazione comunale è intenzionata a tutelare in ogni sede giudiziaria l'interesse esclusivo della collettività».