Cascella, forse più di una "foglia di fico"

Analisi nel centrodestra dopo la sconfitta. «Seguita la tendenza nazionale anche per M5S»

sabato 15 giugno 2013
A cura di Paolo Doronzo
Barletta ha finalmente un sindaco. Sono tante le attese, ottimistiche o pessimistiche, che si legano all'elezione dell'ex portavoce del Presidente della Repubblica. La città ha bisogno di tanto lavoro e che si corregga il recente passato politico-amministrativo, per "Ricominciare", come citava lo slogan della campagna elettorale di Cascella.

Le elezioni non hanno mostrato nessuna rivoluzione, come sperato da qualcuno: il centrosinistra si è dimostrato ben stabile alla guida della città, mostrando al ballottaggio un risultato molto prevedibile già al primo turno, visto che i due candidati hanno avuto al secondo turno gli stessi voti del primo (circa 24 mila voti e 14-15 mila). Probabilmente gli elettori sono stati pressapoco gli stessi, e dunque Cascella è riuscito a capitalizzare i consensi del primo turno e la maggior parte dei votanti che non avevano preferito lo stesso non si sono proprio recati alle urne, soprattutto gli elettori di Cannito che erano quelli che numericamente potevano fare la differenza. Questo spiegherebbe il calo di affluenza a Barletta (49,5% ca), sostanziale rispetto al primo turno (74.8% ca).

Il centrodestra di Alfarano ha promesso una severa opposizione in Consiglio Comunale, ma dovrà certo porsi, nel frattempo, qualche interrogativo sui motivi di un risultato non proprio positivo. La sconfitta è stata condivisa con tutto il centrodestra italiano, forse anticamera di futuri cambiamenti nel PdL nazionale. Ma a Barletta la sconfitta è stata un po' più sonora che altrove, non solo per i risultati numerici (-17 punti percentuali al primo turno, circa -25 al ballottaggio), ma anche per non aver tratto vantaggio dal malcontento che c'era in città per l'Amministrazione Maffei, di centrosinistra e la sua fine repentina e inusuale. Errore sarà stato la scelta di Giovanni Alfarano come candidato sindaco? Nella formazione delle liste? Forse troppi promettenti sconosciuti, esperimento coraggioso ma non riuscito.

Il fenomeno M5S ha sicuramente deluso le aspettative che se ne possa dire: non credo che la lista risultata al primo posto a Barletta qualche mese fa alle Politiche, con il 28.6% si accontenti di un 5%. Sicuramente va tenuto conto che è meno di un anno che il Movimento insiste sul territorio, ma non è certo in linea con lo "tsunami" che aveva propagandato Grillo. Anche questo comunque va legato alla tendenza nazionale che ha fortemente penalizzato il M5S.

Quando è stato scelto Pasquale Cascella molti, anche del centrosinistra dissero che era «la foglia di fico del centrosinistra», ora sappiamo della scelta del prof. Ugo Villani come assessore alla legalità, trasparenza e partecipazione, della scelta della dicitura di assessore all'urbanistica, concetto più ampio e moderno, anziché all'edilizia da assegnare ad un nome di sua fiducia. Con Barlettalife seguiremo gli eventi e segnaleremo ciò che non va nella città come abbiamo sempre fatto, cercando di vigilare su maggioranza e opposizione. Speriamo che la Giunta venga fatta «presto e bene», come ha detto Cascella, perché i problemi da risolvere sono tanti e "una foglia di fico" non può farcela, speriamo in un Sindaco.