«Cascella è caduto nella trappola dei soliti noti»

Carmine Doronzo spiega quanto accaduto in CC: «Respingiamo le dimissioni»

venerdì 27 marzo 2015 10.42
"L'indifferenza, l'assenza, il fastidio a scriverlo è il consigliere comunale Carmine Doronzo (Sinistra Unita), uno di coloro che non hanno sostenuto la mozione del Sindaco - Questo ho letto negli occhi di molti consiglieri del Partito Democratico quando li richiamavo alla responsabilità, alla correttezza, al rispetto delle altrui opinioni durante l'ultimo consiglio comunale. Quando di fronte ad una mozione presentata dal sindaco ho cercato di trovare un punto di incontro per evitare fratture, ritenendo insieme ad altri che quella mozione fosse irricevibile perché rischiava di non fare piena chiarezza rispetto all'iter che porterà Barletta ad essere un caso pilota per l'adeguamento del piano urbanistico generale alla nuova legge regionale. E' stato, infatti, proprio il voto contrario espresso da alcuni consiglieri di maggioranza all'adeguamento dello stesso a una legge vecchia di quindici anni, quando una nuova e con più tutele era alle porte, ad aver dato avvio a questo iter, e non viceversa.

Nonostante quella richiesta estemporanea e non precedentemente condivisa avrebbe potuto far saltare i nervi ai più, ho chiesto al sindaco di procedere con prudenza, di argomentare pubblicamente oppure di rimangiarsi la parola "convenienza" con cui aveva etichettato l'atteggiamento di quelli che avevano bocciato un provvedimento urbanistico adeguato ad una vecchia legge (PUTT), con la sola "colpa" di essere certi che il nuovo piano paesaggistico regionale potesse garantire maggiore tutela al nostro territorio. Quello che ho chiesto, sommessamente, è stato di superare le incomprensioni e di gioire per le nuove opportunità che quella legge oggi ci offre, di dimostrare la buona fede mai messa in discussione, di sottoscrivere TUTTI INSIEME un rinnovato patto che ci impegnasse a immaginare per la città un nuovo Piano Urbanistico Generale in tempi certi e rapidi, così come condiviso con gli indirizzi di mandato.

Nessuno stava sfiduciando il sindaco, come si è voluto far credere, tutt'altro! Coloro i quali oggi vorrebbero far passare questo messaggio distorto, ben presto saranno scoperti dall'intera cittadinanza e dovranno delle pubbliche scuse a una città ancora una volta oltraggiata da oscure logiche di potere. La verità è che si stava cercando di trasformare quella mozione nel documento che provava a ricompattare la maggioranza su un rinnovato impegno a dire "stop" alle varianti urbanistiche, "stop" alle cementificazioni selvagge, "stop" al consumo del territorio e "via libera" al nuovo Piano urbanistico così come richiesto dalla Regione Puglia. Purtroppo, però, gli appelli non sono stati raccolti e, al contrario, i principali fautori dei più grandi squilibri in questi due anni di amministrazione (su tutti l'area trasversale che fa riferimento al consigliere regionale Filippo Caracciolo), quelli che in più occasioni si sono resi responsabili di far mancare i numeri alla maggioranza, hanno provato a strumentalizzare la situazione, accentuando lo scontro. Basti pensare che mentre il sindaco attaccava frontalmente il partito socialista, illustri esponenti del PD dichiaravano in aula che bisognasse aprire le porte della maggioranza a quello stesso partito socialista dalle cui dichiarazioni il sindaco si sentiva pubblicamente oltraggiato. Ci sarebbe da non crederci! Ma questo è davvero successo, è tutto registrato nei verbali, tutto verificabile!

Mi dispiace doverlo dire, soprattutto ad un uomo con la sua lunga esperienza politica, ma è fin troppo evidente che Pasquale Cascella sia caduto in una trappola dalla quale invano abbiamo cercato di salvarlo. La trappola dei soliti noti, di chi cerca puntualmente di riabilitarsi in occasione delle campagne elettorali, chi non ha mai sopito la volontà di rovesciare la maggioranza estromettendo quegli "elementi di disturbo", tra cui evidentemente c'è anche il sottoscritto. Ma in una città come la nostra il "disturbo" spesso è dato dalla richiesta incessante di legalità, giustizia, opportunità per i "figli di nessuno". Cascella avrebbe potuto scegliere di incassare le dichiarazioni di fiducia unanimemente ricevute nel corso degli interventi e andare avanti dicendo: "BENE, TUTTA LA MAGGIORANZA E' COMPATTA NEL VOLERE SUBITO IL NUOVO PUG! VITTORIA!". Invece no, si è andati alla conta, o meglio allo scontro, evidentemente per volontà di quella parte ostinata e bellicosa del Partito Democratico. Per questo, ormai a tarda notte, dopo svariati tentativi di ricucitura e di mediazione, registrata l'indifferenza, l'assenza, il fastidio dei nostri interlocutori, non prima di aver ribadito la nostra totale contrarietà ad atti di sfiducia o dimissioni, abbiamo dichiarato l'abbandono dell'aula in disappunto nei confronti del triste spettacolo che un'area politica stava regalando alla città.

Si è provato ad evitare, dunque, che con quel voto si sancisse la fine prematura di questa esperienza amministrativa. A quanto pare, però, nemmeno quell'atto è servito perché, all'indomani di quel consiglio, abbiamo appreso che il sindaco ha rassegnato le proprie dimissioni. Un atto che respingiamo con forza e chiediamo di discutere quanto prima con la città e i suoi abitanti, per uscire con parole di verità dalle logiche del politichese e dei giochetti dei soliti noti che la nostra città conosce fin troppo bene e che speravamo di esserci messi alle spalle. I giochetti di chi non c'era in questi mesi a votare tutti i provvedimenti più avanzati che hanno caratterizzato l'azione amministrativa, compreso lo "ius soli", di cui Cascella tanto si è vantato in conferenza stampa, provvedimento non votato da gran parte dei suoi nuovi "sostenitori".

Caro sindaco, ancora una volta mi trovo a farti un appello, con la stessa passione con cui ho accolto la tua candidatura ormai due anni fa, e a invitarti a prendere le distanze pubblicamente da certe assurde dinamiche che ci porteranno a rivedere film già visti che continuerebbero ad umiliare i nostri cittadini. Essi da tempo richiedono coraggio, verità e trasparenza. Per questo ti chiedo uno scatto d'orgoglio: dai vita a un nuovo corso per rimediare ai recenti errori, a una rigenerazione complessiva reale e non fittizia, a partire dal rispetto degli indirizzi di mandato, un nuovo corso fatto di grande partecipazione civica e coraggio, di pochi ma chiari obiettivi condivisi. Solo così i cittadini potranno sapere, potranno contare e potranno sapere su chi poter contare veramente. Non siamo tutti uguali, e questo in città è noto da tempo. Barletta non è la rappresentazione della sua peggiore classe politica, Barletta non merita più questo squallore!