Cantina Sperimentale di Barletta, tutto tace

Scrive la prof.ssa Antonietta Magliocca: «Non possiamo perdere finanziamenti preziosi»

martedì 18 aprile 2017 8.07
«In qualità di portavoce del comitato cittadino per la riqualificazione della cantina sperimentale di Barletta esprimo profondo rammarico per lo stato di stallo in cui verte la possibile risoluzione del problema cantina, a più di un anno dalla sua chiusura (31.3.2016)». A scrivere è la prof.ssa Antonietta Magliocca, presidente della Società di SSPP sez. di Barletta e portavoce del Comitato.

«Nell'incontro fra le parti interessate - Salvatore Parlato, Commissario straordinario per la ricerca in agricoltura, Donato Antonacci, direttore del CREA UTV di Turi e il sindaco Pasquale Cascella, avvenuto il 18 aprile 2016 a Barletta, nel Palazzo di Città - furono assunti precisi impegni che si possono così riassumere:
1) tutela del patrimonio storico, artistico e documentario della cantina che, a conclusione dell'inventario ad opera della Soprintendenza, dovrebbe essere consegnato alla città;
2) recupero della palazzina-cantina sperimentale, sita in via Vittorio Veneto, sulla base di un progetto da candidare a bandi regionali ed europei.

In merito all'ultimo punto lo studio Cassandro redasse un'idea progetto di riqualificazione e rifunzionalizzazione della Cantina sperimentale, proponendo l'istituzione del Museo della civiltà del nero di Troia. La scheda progettuale fu inoltrata dal sindaco Cascella al commissario Parlato, al vice ministro Oliviero e ad altri cointeressati, insieme alla richiesta di concessione in comodato d'uso gratuito della palazzina sita in via Vittorio Veneto.

La soluzione della messa in sicurezza della ricca biblioteca, esistente nella palazzina, è stata più volte sollecitata all'Amministrazione comunale dal Ministero per l'agricoltura, dal CREA di Turi, dalla Soprintendenza Archivistica e bibliografica della Puglia e della Basilicata, stante "l'urgente necessità" di dismissione della palazzina stessa.

Premesso che la Soprintendenza ha ribadito più volte di non disperdere i citati beni costituiti dal patrimonio librario, arredi d'epoca, il busto bronzeo raffigurante il prof. Antonio Fonseca, direttore della Cantina nel 1886, disegni di Vincenzo De Stefano, campioni di tralci d'uva in formalina, nonché macchinari e attrezzature legati alla vinificazione, il Comitato propone all'Amministrazione comunale di considerare la disponibilità di location in due contenitori:
- Il palazzo S. Domenico: dispone di alte volte utili ad allogare le scaffalature lignee contenenti i 5.000 volumi e di un locale per sistemare tutto l'altro materiale già elencato;
- la palazzina Reichlin dove in origine era allogata l'intera biblioteca, prima che i volumi fossero risistemati nell'attuale palazzina di via Vittorio Veneto- costruita per centro di addestramento professionale per operatori agricoli- essendo stata la palazzina Reichlin adibita ad uffici comunali.

Nell'imminenza dell'emanazione dei bandi regionali ed europei il comitato propone che si provveda in tempo utile alla stesura dei progetti e/o del progetto, quale p.es. quello di riorganizzazione della biblioteca enologica e di un piccolo museo da allestire con gli strumenti residui per la vinificazione, esistenti nella palazzina di via Vittorio Veneto. Partecipando al bando di gara si eviterebbe di essere tagliati fuori da possibili finanziamenti. Se non si interviene in tempo si rischia di perdere beni e finanziamenti.