Canne della Battaglia, rischiano di crollare i "pilieri"

Si tratta degli ultimi esempi della civiltà contadina. I pilieri o pilastri segnavano un varco d'ingresso

mercoledì 12 maggio 2010 18.43
Riceviamo e volentieri pubblichiamo dal presidente Comitato italiano pro canne della Battaglia.

A rischio di crollo gli antichi "pilieri" all'ingresso della strada che immette nella "Boccuta", la tenuta padronale appartenuta alla nobile famiglia De Leone Pandolfelli, a Canne della Battaglia.

Con la loro caratteristica forma evocatrice di un più glorioso passato, sono uno degli ultimi esempi (ancora visibili, ma fino a quando?) della civiltà contadina organizzatasi in successive epoche storiche nell'area ofantina per abitare il territorio vocato tradizionalmente all'agricoltura. Limite di confine e termine estremo di una proprietà ben "guardata a vista", erano le vere porte di accesso alla estesa proprietà fondiaria di un ramo della casata De Leone, ormai estintosi a Barletta, dove in corso Cavour si affaccia l'omonimo palazzo gentilizio con stupenda scalinata a spirale e interni affrescati mozzafiato. Una proprietà abbastanza cospicua e geograficamente ben posizionata, oggi ormai facente capo a diversi titolari subentrati nei successivi passaggi amministrativi, e divenuta un articolato complesso residenziale di villette intorno all'ex masseria, un fabbricato di epoca seicentesca censito più volte nella cartografia del sistema di edilizia rurale. Come nel bel libro "Le masserie del territorio di Canne", a cura di Antonietta Magliocca, pubblicato in proprio dall'istituto tecnico statale per geometri "Pier Luigi Nervi", settembre 1994.

I "pilieri" (o pilastri) segnavano di fatto e di diritto il varco di passaggio dall'esterno all'interno di un borgo contadino e rurale mantenuto pressoché integro fino gli Anni Novanta, dove hanno trovato sede nei magazzini di servizio all'ex casa padronale anche originali attività connesse all'apicoltura, con numerosi alveari per la produzione di miele ed altri derivati che però sono stati smantellati per fare posto a sostanziali modifiche edilizie a scopo abitativo-residenziale. Negli Anni Sessanta, il lascito alla Diocesi da parte di "don" Pierino De Leone, l'ultimo discendente così conosciuto col soprannome tipico alla maniera spagnolesca di omaggiare i signori proprietari di una volta, per la costruzione di una nuova chiesa eretta solo parzialmente rispetto all'originario progetto e destinata oggi alla parrocchia-santuario dedicata a San Ruggero, vescovo di Canne. Un complesso religioso raccolto nel verde e ribattezzato "centro di accoglienza spirituale", retto dal canonico don Francesco Fruscio specie per i ritiri, a diretto contatto della natura e nel silenzio di questi luoghi, che si é di recente messo in vetrina ospitando i festeggiamenti per il 734° anniversario della traslazione del corpo del Santo: nella particolarissima (e davvero storica) circostanza il busto argenteo è stato fatto giungere appositamente dalla clausura del convento di via Cialdini, a Barletta.

Ed è stato proprio durante i festeggiamenti, con centinaia di pellegrini a raggiungere il santuario in macchina, che numerosi automobilisti, facendo manovra intorno ai "pilieri" e nello spazio fra l'uno e l'altro dei pilastri, si sono accorti (con evidente rammarico ed un po' di paura) del cattivo stato in cui si trovano questi antichi manufatti, oggi trasformati da limite del confine padronale a… spartitraffico automobilistico su di una strada ancora sterrata in direzione del santuario (dovrebbe essere migliorata ed asfaltata dal Comune). Segnalazioni pervenute al Comitato che ha verificato, vedi allegate fotografie, come appunto i "pilieri" hanno subito, non si sa quando e per colpa di chi (forse camion di grosse dimensioni), una parziale rotazione intorno al baricentro costruttivo: potrebbe anche bastare un impercettibile, involontario, ulteriore "scossone" per mandarli completamente fuori asse, facendoli rovinare al suolo con eventuali danni pure alle persone. Appurare chi e come deve intervenire esula dalle nostre competenze: ma è chiaro, a questo punto, proprio per tranquillizzare sia i sempre più numerosi fedeli e visitatori del Santuario provenienti dal circondario diocesano sia i residenti stessi della Boccuta, che s'impone da parte delle competenti autorità uno specifico sopralluogo tecnico-strutturale finalizzato alla definitiva messa in sicurezza dei "pilieri". Prima che sparisca anche quest'ultimo pezzo della nostra storia.