Caccia di firme last-minute per sottoscrivere la candidatura di Cascella

Pochi barlettani in lista. La partita si può ribaltare?

lunedì 22 settembre 2014 11.00
A cura di Edoardo Centonze
La candidatura di Cascella alla presidenza della Bat c'è, ma mancano ancora tutte le 36 firme necessarie a sottoscriverla e a poterla presentare oggi entro le 12. Una vera e propria caccia last-minute alle firme che si concluderà in zona Cesarini. Fino a ieri sera, sarebbero state raccolte soltanto una decina di firme, ovvero circa un terzo di quelle necessarie. Un'ulteriore sintomo dei malumori della maggioranza di centrosinistra, e del PD in particolare, nei confronti del sindaco.

Tra i 12 candidati consiglieri nella lista di centrosinistra a sostegno di Cascella, 9 andrebbero al PD, e tra questi nessun barlettano (ma ben 3 di Andria, per poter beneficiare del voto ponderato, che la favorisce in maniera sproporzionata), 1 all'area di sinistra (si era fatto prima il nome di Annamaria Tarantino, SEL, di Trinitapoli, ma la scelta è poi ricaduta sul consigliere provinciale uscente, Sergio Evangelista, PdCi, di Bisceglie), 1 a La Buona Politica, con il barlettano consigliere provinciale uscente Giuseppe Dipaola, ed 1 ai socialisti, da cui dovrebbe spuntare fuori un altro nome barlettano. E tra le firme ancora mancanti ci sarebbero anche quelle dei socialisti. Sul versante del centrodestra, tra i candidati in lista, il barlettano presente sarà il consigliere provinciale uscente Gigi Antonucci. Una situazione che ricalca gli equilibri politici interni del Consiglio provinciale uscente.

Pochi barlettani consiglieri, un barlettano presidente? La loro presenza esigua nella lista di centrosinistra, è il segnale che è possibile un ribaltamento della partita a favore di Cascella? Come già detto, nel segreto dell'urna tutto può succedere, soprattutto nel centrodestra, dove la candidatura imposta di Spina crea indigestioni a molti. «Non potevo non accettare la candidatura, per un dovere morale e politico - ha detto ieri sera il sindaco Cascella, durante il dibattito conclusivo della Festa Democratica - Sono il portavoce di una squadra che vuole combattere una battaglia fino infondo. Sul piano dei numeri e delle norme (il riferimento è al voto ponderato ndr), è una battaglia persa in partenza. Ma non lo è sul piano politico».