C'è posta per te: dialogo in più atti tra i due IdV Dibendetto e Filannino

L'ulteriore contro-risposta di Michele Dibenedetto. Battibecchi personali con Franco e Salvatore Filannino

mercoledì 18 gennaio 2012
Diventa cronaca rosa-politica o più traducibile gossip anglosassone, la scorribanda mediatica che affolla in questi giorni web e carta stampata. Due consiglieri comunali dello stesso schieramento misurano la propria storia politica e personale con un duello davvero singolare, laddove fendenti di "esplicite cortesie" stanno dando vita e significato ad un racconto quasi segreto. Ancora incomprensibile, ma che - perdurando - potrebbe diventare persino leale ed esplicito tanto da farci riconsiderare il deprecabile buio ermetismo del linguaggio politico... Evviva. Questa nota che leggiamo è del consigliere dell'IdV Michele Dibenedetto.

«In questi giorni sulle varie testate giornalistiche locali gli attenti lettori barlettani hanno potuto notare come il sottoscritto si sta difendendo dagli attacchi gratuiti ed ingiustificati dei Filannino. Si tratta di Franco e Salvatore due uomini accomunati da un unico destino: il perseguimento della legalità.

Peccato però che personalmente quando penso alla legalità mi vengono in mente uomini come il generale Dalla Chiesa, i giudici dell'inchiesta "mani pulite", Falcone, Borsellino Caselli e così via e allora quando penso che la legalità a livello cittadino è rappresentata da Franco e Salvatore un po' mi viene da ridere, anzi, come diceva Totò: "mi scompiscio!". Comunque sia Franco e Salvatore esistono e ce lo dobbiamo tenere, anzi, sopportare.

Ci sarebbe così tanto da dire che non basterebbe un intero quotidiano per raccontare le mitiche avventure di Franco e Salvatore a difesa e promozione della legalità ma è meglio soffermarsi su alcune considerazioni personali riferite agli ultimi loro episodi.

Allora, cominciamo da Franco. Ho letto con molta attenzione ciò che scrive su di me. Credetemi ho cercato di capire ma non ci sono riuscito. Per cui mi astengo dal rispondergli anche perché si rischia di farlo diventare una persona importante. Una cosa però ho potuto apprezzare che rispetto a come agisce solitamente, questa volta non ha nominato la mia famiglia ed ha parlato solo di me del mio tenore di vita da signore e tante altre offese personali che poteva risparmiarsi ma giustamente non avendo argomentazioni valide allora tenta di colpirmi andando sul personale e mettendosi a disposizione per delle sedute in un ufficio che per mesi è stato abbandonato a se stesso e che ora, grazie al sottoscritto, sta vedendo la luce. Quindi un plauso alla dovizia con la quale porta avanti l'idea della legalità.

Quanto a Salvatore devo ammettere che non smette mai di stupirmi. Oggi ho scoperto che nel partito dell'Italia dei Valori ricopre il ruolo di rappresentante di lista. Peccato che le elezioni siano terminate diversi mesi fa. Forse qualcuno dovrà andare a dirgli che il sottoscritto è arrivato primo e che ricopre il ruolo di capo gruppo ormai da mesi.

Anch'io sono meravigliato nel sentire parlare Salvatore di partito. Forse dimentica che fino a pochi mesi fa lui era uno e trino. Già perché nella scorsa consigliatura ha ricoperto tutti i ruoli: consigliere comunale, presidente di commissione, capo gruppo, assessore e segretario di partito. Gli mancava solo la rappresentanza della lista. E oggi scopro che pure quella ha avuto!

Sono d'accordo con Sabino Dicataldo (la Buona Politica) quando dice che Salvatore appartiene alla storia. Nel prossimo consiglio comunale proporrò di erigergli un monumento».