Basile chiama, Cascella risponde: è battaglia sulla 167

Botta e risposta tra il sindaco e i consiglieri di opposizione

giovedì 24 settembre 2015
«I cittadini non possono essere ingannati. La cooperazione istituzionale, che non comporta alcuna rinuncia alle proprie posizioni, deve almeno avere un comune riferimento nell'interesse generale. L'opposizione faccia pure il suo mestiere, ci mancherebbe, ma potrebbe leggere le carte che impunemente agita per vantare meriti che non ha». E' quanto scrive il sindaco Pasquale Cascella, rispondendo tono su tono alla polemica avviata dai consiglieri di opposizione Dario Damiani e Flavio Basile sui disagi della 167. «C'è chi parla d'altro - continua il primo cittadino - ben sapendo che proprio la messa in sicurezza dei conti pubblici consente di finanziare le opere di urbanizzazione nella 167, e chi continua a parlare a sproposito. Proviamo, allora, a farle parlare quelle carte? Tanto più che il capogruppo di Forza Italia e il presidente della Commissione Lavori Pubblici sostengono che la "notizia" della firma della determina dirigenziale sull' "Appalto per la progettazione definitiva, esecutiva delle urbanizzazioni primarie nella 167" sarebbe arrivata "a poche ore" dalla iniziativa della loro parte politica in via Romanelli sabato scorso, ovvero il 19 settembre. Ebbene, proprio quella determina riferisce di atti e di date inoppugnabili. Testualmente: Le carte, insomma, dicono che tutti gli atti propedeutici alla determina sono stati compiuti tra il 15 e il 18 settembre. Nel calendario, queste giornate vengono prima del 19 settembre. Vuol dire che in quei giorni a Palazzo di Città si lavorava seriamente e coscientemente a risolvere i problemi aperti. Vuol dire anche che l'opposizione è arrivata il giorno 19, dopo la validazione del progetto esecutivo del giorno 18, ad alzare la voce su un atto del progetto che le carte dicono essere stato già fatto. Si, nel riserbo dovuto alla attesa della determina per offrire ai cittadini una notizia certa».

Di certo non le manda a dire il presidente della commissione Lavori Pubblici Basile, che incalza: «Caro Sindaco, mi cadono le braccia nel leggere le sue difese d'ufficio. Le rispondo immedesimandomi in un semplice cittadino, in un residente della zona interessata. Nel suo ennesimo comunicato stampa ci parla di "riserbo" delle vicende amministrative relative alla 167. Spero stia scherzando! Ma quale riserbo? I cittadini, i residenti di quella zona hanno tutto il diritto di sapere. Mi taccia ancora una volta di "irresponsabile". Per che cosa? Per essermi occupato di una problematica annosa e mai risolta? Per aver ottemperato al mandato ricevuto dai miei elettori? Per aver adempiuto ai miei doveri di Presidente della Commissione Lavori Pubblici alla quale Lei non ha mai partecipato? Si faccia un "mea culpa" e si chieda perchè le opere di urbanizzazione non sono partite ancora. Mi taccia di "offendere la verità", quale verità? La verità è un sola! Quelle opere sono state già pagate dai cittadini e vanno realizzate. Dovreste oggi risarcirli per le vostre inadempienze e per i servizi non corrisposti. Nonostante i vostri difetti amministrativi non ci avete pensato due volte a vessare ulteriormente questi concittadini bocciando ogni nostra proposta per agevolazioni fiscali sulla tassazione comunale riservata agli stessi. Concludo con le "urla", quelle urla che servono a svegliare la Sua Amministrazione, caro Sindaco. E' come un padre che non rimprovera i propri figli, soprassedendo su tutto. Lei, evidentemente, va bacchettato perchè non mantiene gli impegni e con Lei tutti i suoi figli. Caro Sindaco, la smetta di continuare a spostare il tiro su chi ha compiuto e chi no il proprio dovere (cioè Lei). La invito invece a far cominciare quanto prima i lavori, sollecitando l'impresa a partire con la cantierizzazione già la prossima settimana. La prego, inoltre, di tacere quando è dalla parte del torto. Basta con i comunicati stampa: non è venuto qui per fare il portavoce, l'addetto stampa o il comunicatore ma per fare il Sindaco, l'amministratore, il buon padre di famiglia!».