Barletta ricorda gli Internati Militari Italiani: consegnate le medaglie d’onore alla memoria di tre cittadini deportati
Memoria e testimonianza come cardine della formazione
mercoledì 24 settembre 2025
12.25
La memoria come impegno civile e come patrimonio da trasmettere alle nuove generazioni. Con questo spirito, si è svolta stamane presso l'auditorium del Liceo Scientifico Cafiero di Barletta, la cerimonia di consegna delle medaglie d'onore alla memoria di tre cittadini del territorio, deportati ed internati nei campi di concentramento nazisti durante la Seconda guerra mondiale e costretti al lavoro coatto per l'economia di guerra. L'evento, organizzato in occasione della "Giornata degli Internati Italiani nei campi di concentramento tedeschi", ha visto la partecipazione delle autorità civili e scolastiche.
Dopo i saluti della dirigente del Liceo Cafiero Rosanna Diviccaro, del prefetto di Barletta Andria Trani, Silvana D'Agostino, e del sindaco di Barletta, Cosimo Damiano Cannito, la cerimonia ha assunto un forte valore commemorativo e formativo.
Particolarmente significativo l'intervento di Giacomo Colaprice, docente di lettere e dottorando in Storia contemporanea presso l'Università di Bari, che ha approfondito il tema della resistenza degli Internati Militari Italiani pugliesi" sottolineando come sia una memoria ancora poco conosciuta e silenziosa. A seguire, gli studenti della classe 5D del Liceo Cafiero hanno presentato una riflessione sull'eredità morale, sottolineando come il loro sacrificio rappresenti ancora oggi un esempio di dignità, coraggio e fedeltà ai valori della libertà.
In particolare, si è commemorato il sacrificio di Michele Dipalma di Andria, Giuseppe Binetti di Barletta e Vincenzo Frisari di Bisceglie. Militari pugliesi che hanno compiuto, come sottolinea il prefetto Silvana D'Agostino, una vera e propria "scelta di campo" scegliendo di dire "No" alla collaborazione con il nazi-fascismo, prendendo parte a una straordinaria forma di resistenza senza armi.
Prezioso l'intervento del sindaco di Barletta, Cosimo Damiano Cannito, che ha sollecitato i ragazzi a conservare a conservare il ruolo storico della Memoria e ad accostarsi con maggiore sensibilità e riflessione a questi temi.
La consegna delle medaglie ha reso omaggio non solo ai singoli cittadini deportati, ma a un'intera generazione che ha pagato con la sofferenza e con la vita la propria coerenza e il rifiuto di piegarsi dell'oppressione.
Dopo i saluti della dirigente del Liceo Cafiero Rosanna Diviccaro, del prefetto di Barletta Andria Trani, Silvana D'Agostino, e del sindaco di Barletta, Cosimo Damiano Cannito, la cerimonia ha assunto un forte valore commemorativo e formativo.
Particolarmente significativo l'intervento di Giacomo Colaprice, docente di lettere e dottorando in Storia contemporanea presso l'Università di Bari, che ha approfondito il tema della resistenza degli Internati Militari Italiani pugliesi" sottolineando come sia una memoria ancora poco conosciuta e silenziosa. A seguire, gli studenti della classe 5D del Liceo Cafiero hanno presentato una riflessione sull'eredità morale, sottolineando come il loro sacrificio rappresenti ancora oggi un esempio di dignità, coraggio e fedeltà ai valori della libertà.
In particolare, si è commemorato il sacrificio di Michele Dipalma di Andria, Giuseppe Binetti di Barletta e Vincenzo Frisari di Bisceglie. Militari pugliesi che hanno compiuto, come sottolinea il prefetto Silvana D'Agostino, una vera e propria "scelta di campo" scegliendo di dire "No" alla collaborazione con il nazi-fascismo, prendendo parte a una straordinaria forma di resistenza senza armi.
Prezioso l'intervento del sindaco di Barletta, Cosimo Damiano Cannito, che ha sollecitato i ragazzi a conservare a conservare il ruolo storico della Memoria e ad accostarsi con maggiore sensibilità e riflessione a questi temi.
La consegna delle medaglie ha reso omaggio non solo ai singoli cittadini deportati, ma a un'intera generazione che ha pagato con la sofferenza e con la vita la propria coerenza e il rifiuto di piegarsi dell'oppressione.