Barletta, civitas Mariae o città di atei?

La UAAR Bat lamenta gli sprechi per la recente festa patronale

sabato 26 luglio 2014
La festa patronale non ha accontenta tutti. Infatti dopo le polemiche sollevate dai referenti dell'associazione di strada "Barletta - San Giacomo" riguardo l'assenza di iniziative nel quartiere, è intervenuta anche la UAAR Bat (Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti della provincia Bat) che ha dichiarato il proprio stupore «nell'apprendere alcune scelte economiche dell'amministrazione cittadina in materia di promozione turistico-culturale della città di Barletta».

«Se da un lato - hanno scritto i referenti Peppo Ruggieri e Michele Pio Antolini - non si è giunti, ancora, all'approvazione del bilancio comunale, cosa molto sconcertante, dall'altro constatiamo con amarezza l'enorme disparità di trattamento tra la festa patronale (la quale dura solo tre giorni) e l'estate barlettana (la quale dovrebbe durare almeno un paio di mesi): ebbene la giunta comunale alla prima manifestazione ha stanziato la considerevole cifra di 53 mila euro, mentre a quelle che faranno parte della seconda, la "misera" cifra di 15mila euro per singolo evento. È facile notare la disparità di trattamento e, sopratutto, l'enorme "favore" fatto alla locale chiesa cattolica (ufficialmente al Comitato Feste Patronali).

Ci chiediamo, e giriamo la domanda al Sindaco Cascella, come mai vengano spesi molti denari pubblici per una festa religiosa, che spesso provoca solo "danni collaterali" quali, per esempio, evasione fiscale (bancarelle, oggetti contraffatti, ecc.), inquinamento da rifiuti, e pochi, anzi pochissimi introiti. E gli chiediamo anche se e quando Barletta sarà dotata di un programma più serio di sviluppo turistico della città, nel rispetto della vocazione laica dell'istituzione che Cascella rappresenta».