Barletta ama l’estate e maltratta le sue spiagge

Aspiriamo al turismo e respiriamo inquinamento. Intervista ai gestori dei lidi balneari

sabato 2 giugno 2012
A cura di Tommaso Francavilla
L'estate incombe e Barletta aspira al turismo e respira inquinamento. Vorremmo attirare i turisti tra bottiglie di birra abbandonate su spiagge usate per farci i pic-nic. La stagione balneare è ufficialmente iniziata, stando a ciò che è scritto sull'ordinanza regionale. I problemi restano sempre gli stessi, le promesse elettorali anche, come ad esempio il famigerato "Water Front", che fine ha fatto? Dal nome altisonante e minaccioso, potrebbe sembrare il piano di invasione della Cambogia, in realtà è il piano di riqualificazione della litoranea di ponente, portato al largo dalla corrente e rimosso.

Meglio non pensarci e concentrarsi sui soliti problemi: i parcheggi e gli immancabili parcheggiatori abusivi, il livello di sporcizia delle spiagge, la mancanza di "appeal" della litoranea, che nelle notti estive riesce solo a diventare luogo discreto per le coppie. Sebbene tanti puliti cittadini vogliano usare la spiaggia come una cloaca, resta l'ottimismo per il futuro di questa costa sabbiosa e infinita.

Per sapere quali sono i problemi principali che affliggono i le spiagge della città, ci siamo rivolti ad alcuni titolari di lidi della litoranea di ponente.

Antonio Carone, titolare del lido "Bagno 27".
Valorizzare Barletta da un punto di vista turistico, è più difficile che altrove?

Non credo, ci vuole maggiore fiducia verso l'amministrazione, nonostante gli immancabili problemi. L'amministrazione si è dimostrata favorevole verso i nuovi progetti. Purtroppo, la burocrazia non aiuta gli uffici competenti nella gestione di permessi e autorizzazioni.

Alessandro Dimonte, titolare del lido "Que Cuba"
Alessandro, quali sono i problemi del vostro lido?

La mancanza di permessi per organizzare serate musicali. Per questo motivo, nelle sere estive, i giovani andranno via da Barletta, preferendo altre città, col rischio di incidenti stradali.

Perché è difficile ottenere permessi?
Perché gli uffici competenti sostengono che le abitazioni sono troppo vicine ai lidi, e che la musica possa dare fastidio agli abitanti. In questo modo la vita notturna estiva si spegne.

Ruggero Strignano, titolare del lido "Ginevra".
Quali sono i problemi della litoranea di ponente?

Innanzitutto la continua sporcizia della battigia e della spiaggia libera, per continuare con la mancanza di servizi essenziali come i parcheggi. La pineta a ridosso della spiaggia andrebbe ripulita e valorizzata, anziché lasciarla in preda ai senzatetto. Noi non lavoriamo coi turisti, ma coi clienti barlettani e dei paesi limitrofi, e la domenica qui c'è il caos. Noi gestori dei lidi possiamo risolvere i problemi di sporcizia della nostra fetta di spiaggia in concessione, ma le sorti della spiaggia libera dipendono dall'amministrazione.

La litoranea può essere un volano per lanciare il turismo?
La litoranea di ponente ha un potenziale enorme, ci sono tanti stabilimenti balneari. Bisogna creare sinergie tra i lidi e le strutture ricettive,come alberghi e bed & breakfast. Soprattutto,I barlettani devono amare queste spiagge, invece le usano come immondezzai. Ogni mattina devo fare ripulire la spiaggia da bottiglie, vetri , a volte mi sembra di ripulire una discarica.

Per concludere, una domanda a Francesca, 32 anni, titolare di un ombrellone in spiaggia.
Cosa c'è che non va nella litoranea di ponente?
Manca senso estetico e spazi curati, che possano attirare la gente e i turisti. Servirebbe anche una zona pedonale, parcheggi. Ad esempio, la domenica non riesco a venire al mare, c'è troppo caos, c'è la corsa al parcheggio selvaggio, che causa in alcuni automobilisti una aggressività latente. Per questo, la domenica scelgo altre spiagge, lontano da Barletta.




Intervista ai lidi © Francesca Piazzolla
Intervista ai lidi © Francesca Piazzolla
Intervista ai lidi © Francesca Piazzolla
Intervista ai lidi © Francesca Piazzolla