Bar.S.A., Damiani: «Si potevano scegliere nomi più defilati dalla politica»

La critica dei consiglierei di Forza Italia

sabato 27 giugno 2015
«Habemus amministratore unico della Bar.S.A.! La formula papale non è casuale ma credo calzi a pennello, considerato che la scelta è ricaduta su un nome del solito "conclave" targato Pd. Forte arriva la critica da parte di Dario Damiani e dei consiglieri comunali di Forza Italia, che sottolineano gli aspetti fortemente politici nelle recente nomine ai vertici della municipalizzata. «Stessa linea per i membri del collegio sindacale, in massima parte ex assessori di recente o lontana attività politica. Allora mi domando: perché affidarsi a una selezione tramite avviso pubblico, quando il requisito che fa la differenza è comunque sempre l'appartenenza al maggior partito della coalizione di centrosinistra? Trattandosi di incarichi fiduciari, il primo cittadino non era tenuto ad avvalersi di una procedura pubblica. Tuttavia, il sindaco Cascella ci aveva abbagliati per un attimo con promesse di "trasparenza" e "rinnovamento" ma, gira e rigira, alla fine dal cilindro il prestigiatore tira fuori sempre gli stessi nomi "riciclati".

E' vero che parliamo di Bar.S.A e di buone pratiche del riutilizzo delle risorse, ma francamente stavolta ci aspettavamo maggior coraggio. Con tutto il rispetto per i professionisti nominati, dal curriculum impeccabile, possibile che non si sia riusciti a individuare tra i numerosi partecipanti alla selezione figure con le richieste competenze tecnico-amministrative ma più defilati rispetto alla politica? Le scelte fatte sono scelte politiche, senza se e senza ma. Per il profilo di amministratore e componente del collegio sindacale si richiedevano solo competenze tecnico-amministrative, non politiche: eppure, anche stavolta, nonostante le buone intenzioni sbandierate, è stata sempre la politica a fagocitare le professionalità. Pur non condividendo quindi l'esito di questa ennesima operazione condotta sul filo dell'ipocrisia, auguriamo comunque proficuo lavoro ai neonominati, nell'interesse esclusivo della città».