Azzardopoli, tra recessione economica e avanzamento sociale

Barlettalife parte oggi con una nuova inchiesta. Le piaghe di una malattia dilagante in tutta Italia

mercoledì 12 dicembre 2012 0.07
A due anni dall'11°convegno nazionale "Auto aiuto e terapia per giocatori d'azzardo e le loro famiglie-esperienze e prospettive in Italia" tenutosi a Verona, ci sembra opportuno seguire da vicino le problematiche socio-economiche e politico-finanziarie correlate alla ludopatia, un epidemia che - più che mai in periodi festivi ma critici come questo - infetta le cagionevoli menti della popolazione italiana, soprattutto quelle del Mezzogiorno soggette alle infiltrazioni mafiose nei giochi d'azzardo virtuali. L'offerta di questo monopolio sta crescendo in maniera tanto rapida quanto preoccupante: dalle prime tre opzioni settimanali (totocalcio, lotto e scommesse ippiche) si è passati a lotterie istantanee, sale bingo, slot machine, sale scommesse e scommesse on line con carte prepagate. Questa macchinazione troppo facilitata dell'accesso all'azzardo non solo lascia sfumare la tracciabilità del denaro circolante, ma anzitutto fa leva su una domanda sempre più disincantata dall'ottenimento di retribuzioni irrisorie e che si mostra propensa a un guadagno rapido e comodo, con un investimento altrettanto confortevole.

Sotto l'apparente comodità di questo facile profitto si nasconde, in realtà, un tumore latente e maligno che tira le redini di questo commercio malato; ma come la storia ci insegna, non c'è dittatura se non sussistono menti poco accorte e fanatiche. E' dal 2004 che, a causa della diminuzione del potere di acquisto delle famiglie italiane e della consequenziale contrazione di consumi, la Sisal è la terza industria in Italia dopo l'Eni e la Fiat. Parliamo di beni e servizi, ma nel caso delle scommesse di cosa parliamo? Di un monopolio la cui regolamentazione viene affidata dallo Stato all'AAMS (amministrazione autonoma dei monopoli di Stato). La mancanza di una politica moderatrice per il gioco pubblico in Italia viene contraddetta dall'investimento di circa 21milioni di euro in progetti di marketing per pubblicizzare il mecenate e magnanimo gioco, salvatore delle arti e dello sport. Inoltre, l'Esecutivo è preoccupato a riguardo perché, dal bilancio di previsione del 2013, si stima una caduta delle entrate erariali, alle quali il decreto "Milleproroghe" vuole far fronte con altre 40 inedite tipologie di gioco in rete e con licenze da 100mila euro per aprire nuove sale scommesse con un'aliquota del 3%sulle somme incassate. Uno stato generoso quindi, peccato che ciò che elargisce è solo una veniale corsa al guadagno non guadagnato per sopperire alla lacunosa politica economica e sociale.

Regredendo dalla macroarea dell'aspetto finanziario e penetrando quello più sociale, Barlettalife si propone di indagare la realtà del proprio territorio a partire dall'impegno del centro di supporto Ser.T di Barletta (Via De Gasperi, indirizzo e-mail: sert.barletta@tiscali.it) ma anche dalla fruizione giovanile dei casinò, dall'acquisto sempre più pericolosamente naturale di gratta e vinci e dalla vendita accessoria degli stessi anche in punti impensabili. Tutto questo vorremmo farlo parallelamente a una vostra partecipazione attiva di segnalazione (anonima e discreta) di qualsiasi problematica vi interessi da vicino, a livello personale, familiare o amicale, tramite commenti al nostro articolo o iReport.

Le festività spesso risultano un deterrente per acquisti sconsiderati e pervasi dall'illusione di poter vincere una somma di denaro senza alcuna fatica ma con tanto rischio; il rischio di poter innescare un meccanismo deleterio per la propria psiche e per le proprie tasche. Sono innumerevoli i fattori in questo gioco contaminato da un conflitto di interessi, e voi lettori, qualora lo vogliate, potrete usufruire dello spazio commenti e della sezione iReport per raccontare le vostre esperienze, ai fini di una denuncia senza censure, capace di arginare le nefandezze di questo fenomeno straripante.