«Assurdo chi critica e poi si rende complice, votando dentro e per la casta»

Carmine Doronzo motiva su Facebook il suo no al voto

domenica 12 ottobre 2014 12.00
«Stiamo assistendo ad uno spreco di parole inutili. Quante menzogne ai danni degli elettori per giustificare la totale accettazione di un sistema antidemocratico! Un sistema che o contrasti, o contribuisci ad alimentare - così interviene oggi sulla sua pagina Facebook il consigliere comunale di Sinistra Unita, Carmine Doronzo, motivando il suo no a recarsi alle urne - Mi sorprende la capacità di alcuni consiglieri comunali di capovolgere la realtà in merito alle elezioni provinciali farsa di quest'oggi. Non so se sia peggio chi si appella alla (solita) responsabilità istituzionale, chi a (miopi) logiche di campanile, o chi, addirittura, al pieno rispetto del proprio mandato di consigliere (come se gli elettori nel maggio del 2013 sapessero già di questa porcata e ci avessero chiesto di prenderne parte!).

Mi sembra assurdo che alcuni, pur condividendo le critiche ad una legge incostituzionale, decidano di rendersi complici dei suoi effetti andando a votare nella casta e per la casta. Risulterà persino meno incoerente chi, trincerandosi in un imbarazzante silenzio, fa finta di nulla, guarda e passa, non si preoccupa di doversi giustificare pubblicamente. Ma non punto il dito contro nessuno, capisco che non siamo tutti uguali: abbiamo diverse soglie di sopportazione delle ingiustizie, come diverse modalità di combatterle. Da qualche tempo a questa parte sta emergendo una nuova classe politica che sceglie di combattere le ingiustizie accettandole. Si tratta della classe politica figlia dei partiti "piglia tutto", degli inciuci e delle larghe intese. E' quella classe politica che fa del doppio gioco la propria forza.

Alla fine, com'era prevedibile e nonostante gli appelli a non prendere parte ad un voto così ingiusto, quasi tutti i consiglieri andranno a votare senza lasciare traccia tangibile di una protesta che avrebbe potuto (e dovuto!) fare davvero rumore, dalla periferia al centro dell'impero neoberlusconiano. Avremmo dovuto lasciare soli Renzi e Delrio e invece sono stato lasciato solo io e centinaia di migliaia di cittadini che nulla potranno di fronte alla violenza di una legge che nega il diritto di voto al popolo sovrano. Non si sono nemmeno preoccupati di salvare la propria faccia, decidendo insieme con i cittadini chi votare per il consiglio provinciale, in modo da garantire una seppur minima partecipazione pubblica alle scelte di voto.

Invece il più evidente risultato di questa grande "operazione menzogna" sarà rappresentato da un insieme di voti segreti dietro cui si nasconderanno tanti mal di pancia e tanti accordi, tutti interni a un ceto politico che si autocelebra e autoalimenta. Alla faccia della trasparenza! Qualunque sarà l'esito di questa farsa, resterà la rabbia di tanti elettori, non solo per quelli che gli hanno sottratto il diritto di voto, ma anche per quelli che se ne stanno rendendo complici».