Assostampa ribatte al caso Asl Bt: «La Cgil solleva un caso inesistente»

Il presidente Lorusso difende il contratto dell'addetta stampa

lunedì 8 dicembre 2014
Dopo la polemica sollevata da Franco Corcella relativamente alle spese della Asl Bt, con particolare riferimento allo stipendo per la responsabile dell'ufficio stampa, ribatte il presidente di Assostampa Puglia, Raffaele Lorusso, sul caso sollevato dalla Cgil Bat sulla proroga del contratto della responsabile comunicazione della Asl Bat: «Il coordinatore della Cgil Bat solleva un caso inesistente con il solo scopo di colpire una lavoratrice precaria, il cui unico torto è quello di non essere iscritta a quella organizzazione. Non si spiega diversamente, infatti, l´accanimento del rappresentante provinciale di quel sindacato, al quale un´attenta lettura degli atti avrebbe sicuramente evitato una figuraccia. Sfugge infatti alla Cgil che l'addetto stampa della Asl Bat è stata reclutato cinque anni fa con un regolare concorso, in applicazione della legge 150 del 2000 e che, in questi anni, ha svolto un'importante attività di raccordo fra la Asl e gli organi di informazione, promuovendo anche campagne di sensibilizzazione degli utenti che hanno ottenuto riconoscimenti a livello nazionale.

«Si tratta di dati incontrovertibili - scrive ancora il presidente di Assostampa - sui quali il coordinatore della Cgil della Bat evidentemente e volutamente sorvola, mosso forse soltanto dalla volontà di scatenare una campagna demagogica e discriminatoria nei confronti di una lavoratrice. Che ci si trovi di fronte ad un´iniziativa strumentale, del resto, è dimostrato dal fatto che il coordinatore della Cgil Bat parli di un compenso dell´addetto stampa molto distante (più che triplicato!) da quello effettivamente percepito, come del resto facilmente rilevabile dagli atti, a patto, ovviamente, che si abbia voglia di leggerli.

La Cgil della Bat deve pertanto farsene una ragione: il rinnovo del contratto dell'addetto stampa della Asl, peraltro ancora a tempo determinato, e´ pienamente legittimo, essendo peraltro avvenuto nel rispetto delle procedure di legge ed essendo il risultato della valutazione di un´apposita commissione, i cui atti sono pubblici e accessibili. La veemenza dell´attacco mosso dalla Cgil, piuttosto, non puo´ non suscitare qualche sospetto. Trattandosi della stessa organizzazione sindacale che ha ispirato e sostenuto, anche con manifestazioni di piazza, la recente legge regionale per la stabilizzazione di 350 lavoratori precari reclutati a vario titolo dagli assessorati regionali nel corso degli anni, viene da chiedersi se non ci si trovi di fronte ad un caso di doppia morale. Seguendo il ragionamento del coordinatore della Bat, infatti, ne viene fuori un messaggio inquietante: i lavoratori precari hanno diritto alla stabilizzazione soltanto se sono iscritti alla Cgil. Come se esistessero precari di serie A e precari di serie B. E' una logica che il sindacato dei giornalisti respinge perchè inaccettabile e vergognosa».