Angelo Nardelli e un appuntamento fisso con la fede

«Il pellegrinaggio di Lourdes è un'esperienza di vita»

sabato 23 maggio 2015
A cura di Luca Guerra
Una carrozzina come fedele compagna dalla nascita, quasi mezzo secolo di vita tra scrittura, analisi interiore e un profondo impegno sociale, da un decennio residente nella casa famiglia di via Regina Margherita Fondazione Lamacchia UNITALSI - sottosezione di Barletta": parliamo di Angelo Nardelli, 44enne scrittore tarantino, ma barlettano "di adozione". Dopo averci messo nei suoi libri di fronte alle sue dure, per qualcuno forse insuperabili, esperienze di vita, a volte subite, molto più spesso affrontate vis-a-vis, Nardelli racconta dell'esperienza di Lourdes, che la casa-famiglia e i suoi componenti si apprestano ad affrontare dal 23 al 29 giugno.

Angelo, cosa significa per te il viaggio a Lourdes?
«Per me è motivo di speranza, di fede interiore. La gente ci va per trovare dentro qualcosa: io racconto la mia esperienza personale. Quando ci sono andato la prima volta, ero ateo, poi mi sono convertito, è un posto che trasmette una magia difficile da spiegare. Da allora sono uno dei promotori di questi viaggi con l'Unitalsi. Vorrei invitare tante persone a condividere questo percorso, che aiuta a capire un percorso di fede e ti spiega cosa sia Lourdes. Capisco che c'è crisi, ma credo sia un'esperienza che tutti debbano vivere, ti cambia nello spirito e nell'anima».

Da quanti anni vai sui Pirenei?
«Questo è il dodicesimo anno che andrò a Lourdes, lì ho stretto amicizia con tante persone che soffrono realmente. Vedi di tutto, riesci a carpire cosa sia la sofferenza: comprendo che i costi economici in questo momento non siano facili da sopportare, ma un'esperienza di vita così forte può cambiare la vita. Ho difficoltà a raccontare cosa significhi, solo vivendola si può capire e se ne possono decifrare le emozioni».

Intervista a Angelo Nardelli © Enrico Gorgoglione
Sei stato ateo fino ai 30 anni. Cosa significa la preghiera per te oggi?

«Significa aggrapparsi a una speranza, credere e vivere una conversione interiore, che io ho affrontato a Lourdes. Oggi la preghiera è un atto quotidiano, vado a messa quando posso e la viviamo in comunità ogni pomeriggio. In casa famiglia abbiamo una cappella dove preghiamo tutti insieme, lo spirito di questa casa è il volontariato. Devo dire grazie a Cosimo, a Mariella, che mi sostengono e incoraggiano da 13 anni, e grazie a tutti i dipendenti della fondazione che hanno fatto sì che i disabili fossero protagonisti della loro vita. Io devo essere orgoglioso di quanto avviene nella Casa-Famiglia, e vado avanti grazie a quello che loro mi hanno dato e continuano a dare ogni giorno».

Quante persone della casa famiglia si muoveranno per la Francia?
«Quest'anno siamo 8, perché in tre hanno deciso di non venire. Partiremo di qui in treno per completare un percorso di fede iniziato in Italia che vive il suo culmine rendendo omaggio alla Vergine. Il viaggio dura 30 ore per tratta, ma vale tutto il tempo speso. Saremo a Lourdes per tre giorni, affidandoci alla preghiera. E spero che saremo in tanti. Per avere maggiori informazioni è possibile rivolgersi alla segreteria dell'Unitalsi in via Mura del Carmine il martedì e il giovedì sera dalle 19 alle 21».
(Twitter: @GuerraLuca88)