Alla scuola di Gesù, maestro di compassione e di condivisione

La moltiplicazione dei pani e dei pesci, la lettura di don Vito Carpentiere

domenica 3 agosto 2014

Dal vangelo secondo Matteo

In quel tempo, avendo udito della morte di Giovanni Battista, Gesù partì di là su una barca e si ritirò in un luogo deserto, in disparte. Ma le folle, avendolo saputo, lo seguirono a piedi dalle città. Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, sentì compassione per loro e guarì i loro malati. Sul far della sera, gli si avvicinarono i discepoli e gli dissero: «Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congeda la folla perché vada nei villaggi a comprarsi da mangiare». Ma Gesù disse loro: «Non occorre che vadano; voi stessi date loro da mangiare». Gli risposero: «Qui non abbiamo altro che cinque pani e due pesci!». Ed egli disse: «Portatemeli qui». E, dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull'erba, prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli, e i discepoli alla folla. Tutti mangiarono a sazietà, e portarono via i pezzi avanzati: dodici ceste piene. Quelli che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini, senza contare le donne e i bambini.

Conclusa la sezione dell'annuncio del Regno in parabole, continuiamo il nostro percorso di fede e di riflessione alla scuola di Gesù, che oggi si presenta maestro di compassione e di condivisione. Ma prima un piccolo salto alla prima e seconda lettura di questa diciottesima domenica del tempo ordinario. Con le parole del profeta Isaia il Signore ci invita a passare dalla logica dell'acquisto quantitativo alla ricerca i ciò che davvero può saziare il cuore dell'uomo. "Venite e comprate senza denaro e senza spesa vino e latte". Proprio questi due alimenti semplici e speciali mi richiamano due "ingredienti" importanti per la nostra vita umana e cristiana. Il vino richiama la dimensione della gioia, essenziale nell'annuncio del Vangelo e sua conseguenza! Il latte: nella tradizione iconografica orientale c'è una Madonna chiamata "Galaktotrophousa", "che nutre col latte", simbolo della Grazia e della tenerezza del Signore, richiamo della dolcezza del perdono. La seconda lettura, col celebre brano di Romani 8, ci ricorda che chi divide, chi separa, chi allontana è il diavolo (letteralmente "colui che separa"), mentre il Signore ci lega a sé e si lega a noi col dolce vincolo dell'amore, Egli ci unisce!

Il brano del vangelo, col noto testo della moltiplicazione dei pani e dei pesci, mi richiama alla mente una semplice ma efficace distinzione tra qualità e quantità! Gesù, spinto dalle "viscere di compassione", chiede ai suoi un gesto: "Date loro voi stessi da mangiare!". E quelli, i discepoli, pensano alla quantità: "Non abbiamo che cinque pani e due pesci!". Il Signore pensa alla qualità, al significato del dono, l'uomo è ossessionato dalla quantità, che, nelle difficoltà, è sempre esigua! Le dodici ceste che avanzano: ogni "apostolo" ha la scorta per continuare, appresa la lezione del farsi dono, a saziare l'uomo di sempre di ciò di cui ha veramente fame, profondamente sete. Un ultimo elemento: i verbi che si susseguono nella moltiplicazione dei pani e dei pesci sono gli stessi verbi eucaristici, quelli che si ripetono in ogni messa, per significare la continua offerta d'amore che Cristo fa di sé per me! Che il Signore sia nostro rifugio e nostra forza e sazi la nostra sete d'infinito, la nostra fame di Lui!

Buona domenica!

[don Vito]