Al Dimiccoli il Questore di Bari incontra i poliziotti feriti

Inaccettabili i risvolti dopo gli incidenti della partita Barletta - Nocerina. La nostra intervista al Questore Giorgio Manari

martedì 25 gennaio 2011 13.38
A cura di Michele Sarcinelli
Un capitombolo nelle coscienze di noi spettatori negli stadi o solo cittadini comuni. Inaccettabile, oramai, il sacrificio che gli uomini delle forze dell'ordine sempre e in ogni caso ma peculiarmente nei dopo partita quando si scatena ubriaca, drogata l'esagitata violenza di tifosi e no. Le divise, sempre più spesso si insanguinano e nella fattispecie della partita di calcio Barletta-Nocerina si colorano di reale dolore fisico.

Solo per frapporsi tra muscoli stupidi di contrapposte fazioni, interrompere rabbie inconsulte che raggirano uomini e pallone. Davvero basta. Lasciamoli in pace almeno la domenica gli uomini della nostra garanzia istituzionale. Lasciamoli con i loro cari ad assaporare l'unico possibile intervallo di duro lavoro che sempre compiono e che ci stiamo abituando, ahinoi, a trascurare.

Rispettiamoli definitivamente e costruiamo davvero con le nostre responsabili coscienze la cortina di pericolo che devono affrontare . Rigorosi, inebriati del loro arduo lavoro li abbiamo incontrati nel Commissariato di via Manzoni. Ostentano tranquillità, mai traspare la loro insofferenza, è nostro compito interpretarla e perdonatici se ci sostituiamo alla vostra sensibilità, rapendola e trasferendola ad ogni volto che ci accoglie nella struttura dove è accorso il Questore di Bari Giorgio Manari, fisico non da poliziotto ma da intellettuale del dovere. Non parla di altro nella intervista che ci concede, quanto è accaduto è routine, dice. Non siamo affatto d'accordo con lui. Qualche cedimento nello sguardo, sia lui che dirigenti e personale tutto del Commissariato barlettano se lo concedono quando accedono nella stanza del reparto ortopedia del nosocomio barlettano Mons. Dimiccoli.

Dott. Giorgio Manari, l'ennesimo momento funesto per gli uomini della polizia,stavolta la causa indiretta è stata una partita di calcio. In questa occasione avete subito maggiori danni delle altre volte. Può sembrare retorico, ma come si possono evitare questi incidenti ai vostri uomini?


«Come dicevano in una vecchia trasmissione televisiva: «Il pericolo è il nostro mestiere!».Il pericolo fa parte del nostro lavoro e lo mettiamo in conto, chiaramente il senso di responsabilità dei nostri funzionari che guidano i nostri agenti bene addestrati, comporta la possibilità li limitare i rischi. I nostri uomini sono abituati a svolgere attività di ordine pubblico e controllo del territorio. Sulla partita di domenica scorsa abbiamo riversato particolare attenzione, e il numero di uomini impiegati lo dimostra. Durante questo match, grazie alla professionalità degli agenti, si è verificato solo un episodio di tensione tra le due opposte tifoserie, senza alcuno scontro.

Nonostante questo, sono stati emessi numerosi provvedimenti giudiziari, tramutatisi in arresti domiciliari ai danni di alcuni ultrà, inoltre ci sono stati 3 arresti, di cui uno (l'uomo coinvolto nell'incidente di questa notte insieme agli agenti e ai ragazzi) è un cosi detto «arresto differito» , provvedimento che consente alla polizia di intervenire a distanza, limitando azioni invasive, grazie al solerte lavoro del Commissariato di Barletta. Io prescinderei dalla partita di domenica scorsa col tragico incidente che si è verificato, gli incidenti stradali sono all'ordine del giorno, la polizia stradale è particolarmente attiva».

Signor Questore, l'opinione pubblica è sempre attenta al lavoro svolto dalle forze dell'ordine, ma non crede che l'utilizzo di stewart come servizio d'ordine durante le partite, potrebbe dirottare le forze di polizia verso altri incarichi più importanti? Lei cosa ne pensa a riguardo?

«Le rispondo che dai dati statistici forniti dall'Osservatorio Nazionale delle Attività Sportive, la tessera del tifoso e l'attività della pubblica sicurezza hanno ridotto tantissimo gli incidenti tra tifosi. Lo sport deve vincere su tutto, anche sulla violenza».

Questore visita poliziotti al Dimiccoli © Francesca Piazzolla
Questore visita poliziotti al Dimiccoli © Francesca Piazzolla
Questore visita poliziotti al Dimiccoli © Francesca Piazzolla
Questore visita poliziotti al Dimiccoli © Francesca Piazzolla
Questore visita poliziotti al Dimiccoli © Francesca Piazzolla
Questore visita poliziotti al Dimiccoli © Francesca Piazzolla
Questore visita poliziotti al Dimiccoli © Francesca Piazzolla
Questore visita poliziotti al Dimiccoli © Francesca Piazzolla
Questore visita poliziotti al Dimiccoli © Francesca Piazzolla
Questore visita poliziotti al Dimiccoli © Francesca Piazzolla
Questore visita poliziotti al Dimiccoli © Francesca Piazzolla
Questore visita poliziotti al Dimiccoli © Francesca Piazzolla
Questore visita poliziotti al Dimiccoli © Francesca Piazzolla
Questore visita poliziotti al Dimiccoli © Francesca Piazzolla
Questore visita poliziotti al Dimiccoli © Francesca Piazzolla
Questore visita poliziotti al Dimiccoli © Francesca Piazzolla
Questore visita poliziotti al Dimiccoli © Francesca Piazzolla
Questore visita poliziotti al Dimiccoli © Francesca Piazzolla
Questore visita poliziotti al Dimiccoli © Francesca Piazzolla
Questore visita poliziotti al Dimiccoli © Francesca Piazzolla
Questore visita poliziotti al Dimiccoli © Francesca Piazzolla
Questore visita poliziotti al Dimiccoli © Francesca Piazzolla
Questore visita poliziotti al Dimiccoli © Francesca Piazzolla