Agguato a Ventura, usciti dal carcere ma traditi da Facebook

I due killer si scambiavano messaggi anche con altri detenuti

sabato 2 gennaio 2016 22.05
Galeotto fu il social network. Continua a balzare agli onori di cronaca la storia dell'agguato al capogruppo del Pd barlettano Pasquale Ventura: quest'oggi la vicenda interessa i due presunti attuatori materiali dell'attentato, traditi da alcuni messaggi scambiati su Facebook. Infatti Igli Kamberi, 30enne albanese, e Giacomo Lanotte, barlettano di 33 anni, erano usciti dal carcere beneficiando degli arresti domiciliari, ma hanno ripreso subito a comunicare su Facebook, mandando tra l'altro messaggi di solidarietà agli ex compagni di cella. Nell'ultimo periodo avevano cominciato a scambiarsi frequentemente informazioni e notizie tramite il social network: messaggi in cui mandavano saluti - anche agli amici carcerati - e si davano appuntamento con altri pregiudicati. Queste frasi, incautamente affidate al social più utilizzato, sono risultate - secondo gli agenti – poco consone a chi è sottoposto ai domiciliari.

Per questo motivo oggi i due killer dell'agguato sono tornati in carcere. Dopo la sparatoria del 20 gennaio 2015 e diversi mesi di indagini, Kamberi e Lanotte erano stati arrestati nell'agosto scorso insieme alla mandante Concetta Dimatteo (40 anni di Barletta) e al complice Artan Belliu (53enne albanese). I due avevano beneficiato dei domiciliari su provvedimento del gip del tribunale di Trani, Angela Schiralli, il 4 e il 16 dicembre scorsi. Da controlli effettuati sui profili Facebook degli indagati, la Polizia ha accertato che i due, oltre a scambiarsi messaggi di "ben tornato" e per eventuali incontri con loro amici ("quando ci vediamo?"), mandavano messaggi di saluto ai carcerati come "un abbraccio per chi sta chiuso in cella lontano dalla famiglia, sperando che torni presto in libertà'". Da qui i provvedimenti di aggravamento con il ripristino della custodia cautelare in carcere. Tra l'altro i loro profili Facebook erano già balzati all'attenzione delle forze dell'ordine durante le indagini sul tentato omicidio del capogruppo del Pd.

Inoltre Kamberi dovrà rispondere del reato di evasione dagli arresti domiciliari in quanto il giorno di Santo Stefano non fu trovato a casa dalla polizia.