Addio Manrico

Scompare l'attore barlettano all'età di 59 anni

martedì 10 febbraio 2015 16.35
Uno dei grandi attori di Barletta, stella di un firmamento purtroppo molto oscuro, è scomparso oggi, lasciando tristezza e sconcerto nella sua città di nascita. Addio a Manrico Gammarota, talento barlettano e uomo stimato per le sue indubbie qualità artistiche. Secondo quanto appreso da diverse fonti informative, l'attore si trovava a Palo del Colle dove era al lavoro per un nuovo spettacolo quando, molto probabilmente, avrebbe deciso di togliersi la vita.

Alessandro Gassman saluta con un tweet l'amico e collega Manrico Gammarota, scomparso oggi.
Nato a Barletta l'8 ottobre del 1955, proprio a Manrico Gammarota era stato affidato il ruolo di responsabile del progetto artistico per il programma della stagione teatrale del nostro teatro "Curci": l'avevamo incontrato infatti, non sapendo che sarebbe stata l'ultima, lo scorso ottobre, nell'evento di presentazione del cartellone teatrale 2014/2015. In quell'occasione aveva definito il teatro «il cuore pulsante della nostra città». Proprio nella stagione teatrale barlettana ad aprile Manrico avrebbe debuttato dal 24 al 26 aprile in scena e con la regia de "Il Custode", le cui prove si stavano tenendo proprio in questi giorni a Palo del Colle, dove è avvenuta oggi la tragica scomparsa.

Attore, regista, autore televisivo, ha diviso la scena con Alessandro Gassman, che con lui sarebbe dovuto essere sul palco del "Curci" nella scorsa stagione teatrale, con l'acclamatissimo "Riccardo Terzo", poi annullato per vari problemi. Proprio il grande attore ne ha annunciato la scomparsa pubblicando questo commovente messaggio sulla sua pagina Twitter: "È morto un amico. Aveva un cuore troppo fragile per affrontare l'avventura della vita .Ciao Manrico, grande essere umano". Lo stesso Gassman era stato al suo fianco nella prima performance alla regia nel film "Razzabastarda": in carriera Gammarota aveva recitato anche con registi del calibro di Marco Tullio Giordana, Pappi Corsicato e Antonello Grimaldi, oltre che per Alessandro Piva ne "Lacapagira". Fra i tanti riconoscimenti, nel 2009 ricevette il premio Persefone quale "migliore attore" per l'interpretazione in "La parola ai giurati" di Reginald Rose, con la regia di Alessandro Gassman, di cui era un grande amico.