AAA Cercasi il coraggio della politica e delle Istituzioni

Dei Regolamenti si discuta in Consiglio

mercoledì 29 ottobre 2014 10.32
A cura di Paolo Doronzo
Grande clamore mediatico ha suscitato il diverbio intercorso, qualche giorno fa, tra il Primo cittadino Cascella e il Segretario generale del consiglio comunale, Porcelli: urla reciproche che hanno addirittura coinvolto ambulanze intervenute a palazzo di città.

L'animato confronto, aldilà di eccesso di curiosità e interessamento per il nostro primo concittadino, racchiude un senso politico, palesato successivamente dai media, e confermato tacitamente da molti; infatti al centro del litigio ci sarebbe stato il tema di cui ci siamo occupati anche recentemente legato al ritardo, eccessivo per il Sindaco, di sbarco in Consiglio comunale della discussione sui regolamenti su Unioni Civili, Ius soli e Istituti di partecipazione, già presentati da mesi dalla I Commissione consiliare "Affari Istituzionali", presieduta dal consigliere Cosimo Bruno e di cui fanno parte i consiglieri Andrea Salvemini, Maria Campese, Rosa Cascella e Rossella Piazzolla.

I Regolamenti, soprattutto i primi due, oltre ad un piccolo valore pratico, in assenza di leggi nazionali, possiedono un grande valore simbolico di civiltà, inducendo al confronto sano e democratico sui temi, peraltro di fervente attualità con l'annuncio del Governo Renzi, e l'apertura anche di Berlusconi. Quindi non ha senso indugiare. E il luogo deputato a discutere di questo è il Consiglio Comunale, in cui legittimamente si può anche non essere favorevoli, ma è lì che si discute e si mettono in campo gli argomenti delle proprie posizioni.

Il Sindaco sta strenuamente chiedendo che questi provvedimenti vengano affrontati dal Consiglio. Lo ha fatto anche con un pubblico messaggio alla presidente del Consiglio Comunale, Carmela Peschechera, affinché li inserisca nei punti all'ordine del giorno. Non si venga a dire che ci sono cose più urgenti delle unioni civili e ius soli: certo che ci sono, ma una cosa non esclude l'altra. Senza contare che il lavoro della Commissione deve essere rispettato e non reso nullo. Diciamo che la politica barlettana non ci sta facendo una bella e coraggiosa figura a tacere, ripeto: indipendentemente dalla posizione.

Speriamo che la macchina istituzionale possa riprendere il suo corso anche quando si preferisce non parlarne anziché dire si o no. Certo alla vigilia della campagna elettorale, non è facile parlare di gay e immigrati, ma il coraggio e la volontà delle Istituzioni devono consentirlo.