500 studenti barlettani in piazza per dire "no"

Ieri la mobilitazione studentesca: «Facciamo sentire la nostra voce»

venerdì 18 novembre 2016
"Ieri a Barletta nella giornata nazionale degli studenti e delle studentesse, oltre 500 studenti barlettani sono scesi in piazza per riappropriarsi dei propri diritti e della propria importanza nei processi decisionali" ha dichiarato Elisabetta Dibitonto dell'Unione degli studenti Barletta. "Il 17 Novembre è una data molto importante per tutti i movimenti studenteschi. Infatti, è una giornata di opposizione storica agli autoritarismi e ai regimi totalitari, una giornata in cui gli studenti e le studentesse di tutto il mondo prendono parola nei propri contesti politici, economici e sociali."

"Per questo - riferisce Giuseppe Sguera, responsabile dell'Organizzazione dell'Uds "il 17 Novembre siamo scesi in piazza per far sentire forte e chiaro il nostro "NO" verso la riforma costituzionale, pretesto per ridurre gli spazi di democrazia vivibili dai cittadini, nascosto da slogan progressisti e risolutistici, riforma che evidenzia come la democrazia sia continuamente soggetta a diminuzioni, tagli e privatizzazione."

"A Barletta - continua - gli studenti si sono mobilitati per far sentire la propria voce riguardo varie questioni: il nuovo patto fra il Miur e le multinazionali McDonald's, Zara e Intesa San Paolo con cui verrà avviato un progetto di alternanza scuola lavoro, denominato "Campioni Dell'Alternanza", che sfrutta gli studenti e tratta la conoscenza come merce."

"Inoltre - afferma Luca Lamonaca, rappresentante del Cafiero - nessun provvedimento è stato preso riguardo le problematiche che fanno da barriera al diritto allo studio. Come nel caso della D'Azeglio e della Padre Raffaele Dibari, le scuole continuano a subire danni strutturali molto gravi. I trasporti rimangono costosi e fatiscenti, oltre che male organizzati, nonostante il gravissimo incidente accaduto in puglia quest'estate."

Infine, in piazza si è parlato anche della questione ambientale barlettana, e dell'inquinamento del territorio. Infatti, anche dopo la riforma dello Sblocca Italia, la protezione dell'ambiente è stata completamente sacrificata per fare spazio al profitto privato, come nel caso della Buzzi Unicem che a 100 metri dal centro abitato di Barletta incenerisce rifiuti speciali e pericolosi, e della Timac Agro, che rendono la nostra città una delle città più inquinate della Puglia.