Draghi Bat-Potenza Rugby
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Nugnes: «Il campionato dei Draghi Bat comincia il 5 ottobre»

Il coach dei biancorossi commenta la preparazione dei suoi ragazzi

Dopo la breve - ma intensa - parentesi sulla spiaggia, il rugby barlettano torna a calcare la terra del "Simeone" per l'ennesima stagione della palla ovale nella Città della Disfida. I Draghi Bat, rappresentanti della nobile disciplina nella sesta provincia pugliese, da alcune settimane si stanno allenando intensamente per preparare la nuova stagione sportiva, che aprirà il proprio sipario il 5 ottobre. Per i biancorossi sarà un anno di novità, sia per quel che riguarda il salto di categoria - Battaglia e compagni disputeranno infatti il campionato di C1 nazionale - sia per quel che concerne il ruolo di coach e di capitano. Ai microfoni di BarlettaViva, è il nuovo coach dei Draghi, Francesco Nugnes, a commentare il momento dei "suoi" ragazzi:

Coach Nugnes, come procede la preparazione dei suoi ragazzi verso la nuova stagione?
«La nostra preparazione va avanti da quattro settimane. Ho voluto programmare sei settimane di preparazione, per arrivare pronti e preparati all'esordio in campionato. Quest'anno giochiamo in C nazionale, e non sarà certo un impegno da sottovalutare. I ragazzi stanno bene, stanno migliorando dal punto di vista fisico. Abbiamo già potuto riassaporare il campo, con la prima amichevole che abbiamo disputato contro la nostra Under 16, un modo per ritornare al rugby dopo un lungo digiuno. Giocheremo anche un'altra amichevole, in data 27 settembre, con l'avversario ancora in corso di definizione. Quello sarà il tagliando, visto che dopo una settimana inizierà il nostro campionato».

A proposito di campionato, cosa vi aspetta quest'anno?
«Quest'anno parteciperemo al campionato di C1 nazionale, nel girone H, che a sua volta è diviso in 3 poule territoriali, pugliese – composta da sei squadre -, campano e siciliano. Le prime due di ogni poule accedono ai playoff, e la vincente degli spareggi promozione salirà direttamente in serie B. Sarà un campionato impegnativo, con un girone affascinante. Sta di fatto che, se consideriamo anche lo Svicat che milita già in serie B, possiamo considerarci tra le sette migliori squadre di rugby della Puglia. Questo per noi è un motivo sicuramente d'orgoglio, perché esserci vuol dire che abbiamo lavorato bene, soprattutto con i giovani. Aver partecipato lo scorso anno ai campionati di U16 e U14 ci ha dato tutte le carte in regola per avere la possibilità di partecipare, con la seniores, al campionato di C1».

Quali sono gli obiettivi dei Draghi? Puntate ai playoff o sarà un anno di transizione?
«Noi siamo la "matricola" della C1, visto che ci sono squadre sicuramente più attrezzate, che calcano i campi di rugby da più tempo di noi e che puntano a salire in B. Il nostro obiettivo non sarà sicuramente quello, anche se ogni volta che si scende in campo si scende per vincere. Dobbiamo essere realisti, non puntiamo ai playoff, ma puntiamo a migliorarci. Quando giochiamo con squadre più attrezzate ed esperte ad ogni partita si ruba sempre qualcosa all'avversario, si impara sempre qualcosa di nuovo. Quest'anno sarà sicuramente un anno di transizione, potremo essere competitivi solo nel momento in cui ci sarà un ricambio generazionale della squadra, ovvero quando riusciremo a portare giovani provenienti dal nostro settore giovanile e avere in squadra ragazzi ventenni con 4-5 anni di rugby alle spalle, affiancando a questi giovani giocatori più esperti che ci sono in rosa. Quest'anno, per questioni anagrafiche, non siamo riusciti a farlo».

Lo scorso anno la squadra è stata funestata dagli infortuni, soprattutto in ruoli chiave come mediano di mischia e di apertura. Avete recuperato le forze nella zona nevralgica del gioco?
«Purtroppo gli infortunati dello scorso anno sono di lungo corso, pur non essendo nulla di grave. Spero di recuperare questi ragazzi per la fine dell'anno solare. Spero anche di riuscire a sopperire alle assenze di chi lo scorso anno ha appeso le scarpe al chiodo. Spero di farlo con le nuove leve, che si sono avvicinate durante l'off-season. Ovviamente, nei ruoli chiave come medino di mischia e di apertura, ho lavorato su altri elementi, che spero siano già pronti per la prima di campionato».

Dopo Pedone che si è ritirato, avete già deciso chi sarà il prossimo capitano dei Draghi?
«Quest'anno avrò il compito di nominare un nuovo capitano, perché il nostro storico e unico capitano Antonio Pedone ha deciso di ritirarsi. La nomina del successore avverrà poco prima dell'inizio del campionato, per dare la possibilità a tutti di mettersi in mostra e di dimostrare di avere doti e capacità necessarie per ricoprire il ruolo. Ho già qualche nome in ballo, ma vedremo più in là».

L'ultima parentesi è dedicata al "Simeone". Quanto è difficile per voi giocare su un campo in terra battuta?
«Sicuramente giocare su un campo di erba è come giocare ad un altro sport. Il gioco e le dinamiche cambiano, perché si va più facilmente a terra e il terreno è più soffice. Giocare su un campo di terra battuta ha delle difficoltà, perché ogni volta che si va a terra c'è sempre il rischio dell'infortunio. È anche vero che noi seniores siamo adulti e vaccinati, ce ne facciamo una ragione e andiamo avanti. Il problema sono i giovani. Lavorare con un Under 12 su un campo in terra è più difficile, perché tornerà a casa con le abrasioni dovute al terreno e potrebbe trovarsi di fronte alle resistenze del genitore. Lavorare su un campo in erba avvicinerebbe anche i bambini a questo sport».
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