
Io sto con... la storia
“Cartellate” in casa De Nittis
Peppino e quel Natale dell’infanzia nel suo palazzo di Corso Vittorio Emanuele
mercoledì 23 dicembre 2020
Giuseppe De Nittis fa sempre… notizia: barlettano, pittore, artista e perfino… buongustaio. Si, buongustaio. Non è un sacrilegio. Abbiamo consapevolmente scelto un'angolazione gastronomica per guardare Giuseppe De Nittis come uomo di questo nostro Meridione e di questa nostra Puglia più in particolare, ed entrare nella sua casa, quella paterna di Barletta in corso Vittorio Emanuele (quella con evidenti lavori in corso finalizzati al restauro definitivo più tanto di lapide esposta) e poi quella più sontuosa di Parigi. In punta di piedi, passando per la porta della cucina e, se possibile, restarci. A tavola: gli odori, i profumi, la filosofia del mangiar bene, la curiosità di andare indietro nel tempo alla ricerca di quelle abitudini che sembrano perdute, un mosaico di piccole cose comuni.
"V'è un'usanza nel mio paese, a Barletta in Puglia, che fu la felicità della mia infanzia". Inizia così a scrivere De Nittis, quando da piccolo lo chiamavano affettuosamente Peppino, nel suo Taccuino 1870-1884, quelle "Notes et souvenirs" in forma di diario autobiografico, con altre preziose testimonianze sulla vita familiare del nostro pittore.
Così ricorda Peppino De Nittis… "Dieci giorni prima di Natale, si preparano dei dolci che altro non sono che i dolci di miele dell'antichità. Tutta la famiglia si mette all'opera e tutta la casa ne è piena, per quanto grandi siano le stanze. Il fatto è che ne occorrono grandi quantità, perché se ne fanno scorpacciate per una decina di giorni. Le famiglie sono sempre numerose e poi si deve anche pensare a provvederne i parenti poveri.
I dolci di miele sono sfoglie di pasta sottili come carta, ritagliate con una rotella nelle più svariate forme e avvolte in piccoli rotoli che vengono fatti asciugare su due panni stesi per terra. Poi, dopo uno o due giorni, si friggono nell'olio e si mettono ad sciugare su fogli di carta stesi su lenzuola. Quando si sono raffreddati, si immergono nel miele bollente e, spolverati di zucchero e cannella, vengono posti nei piatti.
Noi cominciavamo a parlare di quei dolci due mesi prima, perché Natale è ovunque la gran festa dei bambini e nel Napoletano più che altrove".
Cartellate in casa De Nittis.
Il nostro dolce modo di fare gli auguri. Buon Natale a tutti!
Bibliografia: "A tavola con De Nittis (e i suoi amici). Pennellate di vita artistica, divagazioni gastronomiche fra Italia e Francia di fine Ottocento suggerite dal ristorante "Il Brigantino" di Barletta. Nel centenario 1884 – 1984". Edizione esclusiva a cura di Nino Vinella. Pubblicazione a tiratura limitata fuori commercio di 1.000 esemplari in 60 pagine e riproduzione a colori di "Colazione in giardino". Per i tipi di Poligrafica Marciante, febbraio 1984. Presentazione di Vincenzo Buonassisi
"V'è un'usanza nel mio paese, a Barletta in Puglia, che fu la felicità della mia infanzia". Inizia così a scrivere De Nittis, quando da piccolo lo chiamavano affettuosamente Peppino, nel suo Taccuino 1870-1884, quelle "Notes et souvenirs" in forma di diario autobiografico, con altre preziose testimonianze sulla vita familiare del nostro pittore.
Così ricorda Peppino De Nittis… "Dieci giorni prima di Natale, si preparano dei dolci che altro non sono che i dolci di miele dell'antichità. Tutta la famiglia si mette all'opera e tutta la casa ne è piena, per quanto grandi siano le stanze. Il fatto è che ne occorrono grandi quantità, perché se ne fanno scorpacciate per una decina di giorni. Le famiglie sono sempre numerose e poi si deve anche pensare a provvederne i parenti poveri.
I dolci di miele sono sfoglie di pasta sottili come carta, ritagliate con una rotella nelle più svariate forme e avvolte in piccoli rotoli che vengono fatti asciugare su due panni stesi per terra. Poi, dopo uno o due giorni, si friggono nell'olio e si mettono ad sciugare su fogli di carta stesi su lenzuola. Quando si sono raffreddati, si immergono nel miele bollente e, spolverati di zucchero e cannella, vengono posti nei piatti.
Noi cominciavamo a parlare di quei dolci due mesi prima, perché Natale è ovunque la gran festa dei bambini e nel Napoletano più che altrove".
Cartellate in casa De Nittis.
Il nostro dolce modo di fare gli auguri. Buon Natale a tutti!
Bibliografia: "A tavola con De Nittis (e i suoi amici). Pennellate di vita artistica, divagazioni gastronomiche fra Italia e Francia di fine Ottocento suggerite dal ristorante "Il Brigantino" di Barletta. Nel centenario 1884 – 1984". Edizione esclusiva a cura di Nino Vinella. Pubblicazione a tiratura limitata fuori commercio di 1.000 esemplari in 60 pagine e riproduzione a colori di "Colazione in giardino". Per i tipi di Poligrafica Marciante, febbraio 1984. Presentazione di Vincenzo Buonassisi