
La città
L'asse culturale tra Barletta e Ferrara
Tra le due città si è tessuto negli anni un legame saldo nel campo della cultura
Barletta - lunedì 22 febbraio 2021
21.42
Ci sono nessi di causalità. Ma anche scelte di qualità. Anche in questi tempi difficili della pandemia e della speranza di uscirne puntando alla Grande Bellezza dell'Italia.
Come fra Barletta e Ferrara, con le rispettive amministrazioni comunali, che si sono "chiamate" nel corso degli anni e che hanno sviluppato saldi legami nel campo della Cultura puntando alla reciprocità speculare nel campo dell'Arte, come le recenti mostre del ferrarese Boldini a Palazzo della Marra e del barlettano De Nittis a Palazzo Diamanti, esposizioni entrambe "santificate" dall'autorevole "benedizione" di Vittorio Sgarbi, oggi presidente della Fondazione Ferrara Arte ma in passato più e più volte ospite di Barletta con un debole mai nascosto per noi barlettani (e barlettane, volendo credere ai pettegolezzi).
Nella storia e durante proprio il tempo della Disfida, come non ricordare l'amore prima ed il matrimonio dopo tra la facoltosa barlettana Alessandra Benucci e il poeta Ludovico Ariosto, nativo di Reggio Emilia ma anch'egli ferrarese doc…
E dunque, lungo quest'asse culturale, la fresca nomina di Michele Placido a presidente del Teatro comunale della città estense, avvenuta all'inizio del mese per volontà della giunta a guida leghista di Alan Fabbri (dopo quella a direttore di Moni Ovadia un paio di mesi fa) rientra in queste fortunate "coincidenze" destinate, anche in tal caso, a lasciare il segno. Specie se le linee-guida del Governo Draghi produrranno gli auspicati effetti nel settore Turismo, Cultura e Spettacolo.
La familiarità di Michele Placido con Barletta si rileva in una statistica di presenze scandita da provvedimenti amministrativi vincolanti e dagli echi della cronaca giornalistica, un successo dopo l'altro puntualmente registrati negli anni da BarlettaViva. Mantenere saldi questi legami potrà significare, nel solco di queste sinergie di assoluto valore strategico (e pratico) in campo nazionale, una rotta da seguire.
Come fra Barletta e Ferrara, con le rispettive amministrazioni comunali, che si sono "chiamate" nel corso degli anni e che hanno sviluppato saldi legami nel campo della Cultura puntando alla reciprocità speculare nel campo dell'Arte, come le recenti mostre del ferrarese Boldini a Palazzo della Marra e del barlettano De Nittis a Palazzo Diamanti, esposizioni entrambe "santificate" dall'autorevole "benedizione" di Vittorio Sgarbi, oggi presidente della Fondazione Ferrara Arte ma in passato più e più volte ospite di Barletta con un debole mai nascosto per noi barlettani (e barlettane, volendo credere ai pettegolezzi).
Nella storia e durante proprio il tempo della Disfida, come non ricordare l'amore prima ed il matrimonio dopo tra la facoltosa barlettana Alessandra Benucci e il poeta Ludovico Ariosto, nativo di Reggio Emilia ma anch'egli ferrarese doc…
E dunque, lungo quest'asse culturale, la fresca nomina di Michele Placido a presidente del Teatro comunale della città estense, avvenuta all'inizio del mese per volontà della giunta a guida leghista di Alan Fabbri (dopo quella a direttore di Moni Ovadia un paio di mesi fa) rientra in queste fortunate "coincidenze" destinate, anche in tal caso, a lasciare il segno. Specie se le linee-guida del Governo Draghi produrranno gli auspicati effetti nel settore Turismo, Cultura e Spettacolo.
La familiarità di Michele Placido con Barletta si rileva in una statistica di presenze scandita da provvedimenti amministrativi vincolanti e dagli echi della cronaca giornalistica, un successo dopo l'altro puntualmente registrati negli anni da BarlettaViva. Mantenere saldi questi legami potrà significare, nel solco di queste sinergie di assoluto valore strategico (e pratico) in campo nazionale, una rotta da seguire.