Venitucci: «Sta nascendo un bel gruppo, motivato e voglioso di far bene»

Le impressioni del centrocampista biancorosso dal ritiro di Cascia

mercoledì 30 luglio 2014
A cura di Adriano Antonucci
Un inizio di carriera targato Juventus (6 presenze in bianconero nella serie B 2006-2007), poi Treviso, Mantova, Avellino, Foggia, Bassano, Carrarese ed ancora Foggia. Il curriculum di Dario Venitucci parla chiaro, le credenziali per essere uno dei leader del nuovo Barletta il 27enne centrocampista offensivo torinese le ha tutte ed anche nei primi due test contro Arezzo e Ascoli queste credenziali sono state messe in mostra. Ecco allora quali sono le impressioni di Dario Venitucci sulla prima parte del pre-campionato biancorosso, direttamente dal ritiro di Cascia.

Dario come sta andando il ritiro? Come ti senti fisicamente?
«All'inzio ero un po' fermo nelle gambe come è normale che sia, ma stiamo lavorando ed ora le cose vanno meglio. Si sta formando un buon gruppo, un bel mix di giovani ed esperti».

Proprio partendo dalla tua ultima affermazione, essendo tu tra i più esperti, ci parleresti un po' di questo gruppo che sta nascendo?
«Come ho detto, sta nascendo davvero un bel gruppo. Sono tutti bravi ragazzi, che si mettono a disposizione del mister con tanta voglia di lavorare e di imparare. Sappiamo tutti che sarà un campionato più difficile rispetto agli altri anni, ma siamo molto motivati e vogliosi di far bene. Tutti, a partire da noi più esperti fino ai più giovani siamo consapevoli di quanto ci aspetta».

Dario, tu nasci come centrocampista ma ultimamente stai giocando come esterno offensivo. Quale ruolo prediligi?
«Lo scorso anno ho giocato con continuità nei tre davanti partendo da destra e accentrandomi parecchio dietro la punta. In realtà ho giocato anche da centrocampista e da mezzala, ho fatto un po' di tutto e sono a completa disposizione del mister».

Hai giocato a Foggia, ti hanno parlato della forte rivalità che il Barletta ha con la squadra rossonera?
«Si si, so tutto. A Foggia sono stato bene ma ormai è un capitolo chiuso. Ora però penso solo al Barletta che è una piazza importante, che ha fame di calcio, tradizione. Sono qui per far bene».

Dario tu hai un accordo biennale come tanti altri tuoi compagni e questo denota un concetto di programmazione. È uno dei motivi che ti ha spinto a firmare per il Barletta?
«La trattativa è durata poco, mi sono accorto subito del progetto importante in atto e della stima del presidente e del direttore. Non ci ho pensato più di tanto e ho subito accettato l'offerta».

Vuoi fare un saluto ai tifosi?
«Spero di vederli allo stadio, nel numero maggiore possibile, forza Barletta!».
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