Tatò e Martino: "Noi soddisfatti, conta più qualità che quantità"
Il bilancio biancorosso al termine del calciomercato
martedì 3 settembre 2013
17.39
Gulliaume Legras, 23 anni francese proveniente dal Montpellier: è lui l'unico volto nuovo partorito dalla spedizione milanese del presidente Tatò e del direttore generale Martino nell'ultima giornata di calciomercato. Una giornata frenetica nella quale molte trattative sono state intavolate senza essere state portate a conclusione e al termine della quale è calato lo sconforto di tutta la tifoseria che si aspettava una chiusura di ben altro tenore.
Proprio per questo la società ha ritenuto opportuno incontrare la stampa per chiarire meglio quanto accaduto nella giornata di ieri e non solo. La parola d'ordine del duo Martino-Tatò è stata: "Conta più la qualità che la quantità".
Queste le parole del presidente Tatò
Organigramma e mercato
«L'unica pedina che manca nell'organigramma in questo momento è proprio l'addetto stampa per la cui nomina però sarà necessario attendere ancora qualche settimana. E' necessario in questo momento tracciare un bilancio di quella che è stata la campagna acquisti: abbiamo un organico di 21 ragazzi più 5 della Berretti, di questi 21 molti sono di proprietà del Barletta e questo mi riempie di orgoglio, mi soddisfa. Il lavoro del direttore che ha portato all'acquisizione di alcuni cartellini e del diritto di riscatto su altri è una novità rispetto ad altri anni. Venendo agli ultimi giorni, posso dire che domenica sera avevo praticamente chiuso un'operazione con la Reggina, mancavano soltanto le firme ma avevo la parola del presidente Foti. Il ragazzo era chiaramente Viola che poi non è arrivato per un motivo che francamente non ho compreso, andando a finire all'Albinoleffe. Questo calciatore lo stavamo seguendo da una decina di giorni non perchè non fossero sufficienti i calciatori già in rosa ma perchè chiaramente è sempre meglio inserire una pedina vista la lunghezza del campionato».
Abbonamenti, passato e prospettive
«Non sono soddisfatto della campagna abbonamenti. Ringrazio i 904 che hanno sottoscritto i tagliandi ma speravo viste le tariffe vantaggiose in un numero di 2000 abbonati che riempissero lo stadio, insieme ai paganti domenicali andandolo quasi a colmare. Sarebbe stata una gratificazione per tutti noi dopo l'incredibile lavoro svolto lo scorso anno e dopo le sofferenze che alla fine del girone d'andata mi avevano portato quasi a gettare la spugna e se non fosse arrivato il direttore Martino forse l'avrei fatto. Per questo lo ringrazio, gli do atto e merito per avermi aiutato insieme a tutto l'ambiente a compiere un vero e proprio miracolo. La presenza del direttore ha anche stimolato molti dei ragazzi a tirar fuori il meglio tanto da raggiungere l'obiettivo e arrivare poi ad essere riconfermati o addirittura ad arrivare in cadetteria anche se no nego che ci avrebbe fatto piacere trattenerli. Posso anche dire però che i nuovi ragazzi che sono arrivati potranno dire la loro e potranno esplodere in senso positivo, questa è una sensazione che ho tralasciando la partita di domenica che definisco un pizzico sfortunata e che posso affermare essere partita da X pieno contro una squadra che è di diritto tra quelle accreditate ad un campionato di vertice».
Queste invece le parole di Gabriele Martino
«Chiederei a tutti di dare una valutazione complessiva del lavoro svolto negli ultimi due mesi e non di dare una valutazione del lavoro degli ultimi due giorni che magari a deluso qualcuno. Vorrei anche dire che i telefoni sono al massimo irraggiungibili ma nessuno è mai irreperibile visto che il nostro ufficio stampa funziona benissimo».
Dopo la salvezza di Andria avete ereditato un parco giocatori con solo due unità. Pian piano avete confermato molti giocatori mettendo su una squadra rodata, ma non si poteva fare di più? Non si poteva evitare di attendere le ultime ore rischiando poi di poter vedere compromesse le trattative?
Martino: «Le dinamiche del mercato sono estremamente difficili. In alcune zone del campo poi, quando cerchi di fare le cose al meglio spesso sbatti contro la volontà degli altri. Non è vero che pensavamo a Dall'Oglio tant'è che per tempo avevamo acquisito due centrocampisti che sono Ilari e Legras il quale era a Barletta già da qualche giorno. Pensavamo che il centrocampo necessitasse di arrivi e avevamo provveduto. Venendo all'attacco, non ci piace parlare di chi non c'è ma posso dire cha magari a livello di quantità non stiamo meglio di prima ma come qualità si visto che abbiamo aggiunto all'attacco un calciatore come Picci che ha maggiore capacità realizzativa rispetto a chi c'era in passato. Nella storia del calcio non si conclude mai una campagna acquisti raggiungendo gli obiettivi e inoltre non avevamo l'obbligo di prendere tanto per prendere ma dovevamo acquisire calciatori afferenti al progetto. Riteniamo che l'organico attuale possa arrivare tranquillamente al giro di boa e competere con le altre formazioni che magari ci sopravanzano».
Tatò: «Ci siamo mossi dall'inizio con l'intenzione di non prendere calciatori in prestito secco perchè non vogliamo lavorare più per conto terzi e non vogliamo più ritrovarci con organico di due calciatori. Il direttore ha lavorato indefessamente tranne il giorno di Ferragosto, abbiamo lavorato tutti i giorni e a calciatori come Viola non si arriva l'ultimo giorno, eravamo d'accordo su tutto ma poi un tassello è venuto meno. Ripeto, abbiamo fatto una scelta, abbiamo attuato una strategia per evitare di non ricominciare sempre da zero».
Avete accantonato una parte del budget per intervenire a gennaio o investirete già sul mercato degli svincolati?
Martino: «Non avendo una rosa pletorica all'inizio dell'anno non abbiamo la necessità di avere calciatori in uscita. Questo incontro mi ricorda quello di gennaio scorso dove avevamo richiesto di poter lavorare con serenità coinvolgendo la tifoseria e la stampa».
Direttore, secondo lei il centrocampo era il reparto più carente ma la difesa e l'attacco non le sembrano incompleti?
«Gli attaccanti non sono solo tre ma ci sono anche centrocampisti con la propensione al gol. Il numero è importante ma credo che la qualità sia ancor più importante. Avendo mantenuto La Mantia e Cicerelli e avendo sostituito Barbuti e Simoncelli che avevano totalizzato 2 gol in due, con Picci si possa essere soddisfatti. Per quanto riguarda la difesa, i difensori non sono solo 4 ma per fortuna abbiamo calciatori di grande duttilità come Andrea Pippa che già nel precampionato è stato buon interprete del ruolo. Inoltre abbiamo anche deciso di dare spazio a quei giovani con qualità da mettere in evidenza».
Direttore, questa squadra per lei può puntare al nono posto?
Martino: Questa squadra deve puntare al nono posto. Il Barletta ha degli obiettivi e non sono cambiati oggi. Li aveva dichiarati il presidente in uno dei primi incontri e io stesso avevo anche detto che si deve puntare il più in alto possibile. Bisogna puntare anche a valorizzare e migliorare il nostro patrimonio tecnico ed economico».
Direttore, dove colloca in questo momento il Barletta?
Martino: «In ogni categoria tutte le società dopo il mercato si dichiarano soddisfatte. La critica sportiva da squadre come Benevento, Perugia, Pisa, Salernitana e Lecce un gradino sopra alle altre ma noi vogliamo costituire una bella sorpresa a ridosso di queste squadre che dovrebbero lottare per il primato. Noi vorremo essere tra quelle che si giocano qualcosa di importante, vorremo anche regalare qualche bella domenica alla nostra tifoseria. La prima fase è il girone d'andata, la seconda il girone di ritorno che ci concederà di intervenire sul mercato, poi vogliamo esserci anche nella terza fase, i play-off».
Direttore, il presidente Foti si è rivelato croce e delizia di questo mercato, come giudica il suo comportamento?
«Non mi permetto di giudicare il comportamento dei presidenti e tengo per me quel che penso. Non credo che si sia perso troppo tempo con alcune trattative come Camilleri o come Dall'Oglio che era si seguito ma su cui eravamo consci di non poter perdere tempo tanto da esserci cautelati come ho già detto. Noi cercavamo attaccanti afferenti al nostro progetto con caratteristiche umane ben precise e ripeto, afferenti al nostro progetto».
Presidente, lei ha detto che è meglio abbondare quindi deduco che si possa intervenire sul mercato degli svincolati?
«Noi siamo apposto, dobbiamo comunque sia dare attenzione al mercato degli svincolati per poter pensare a qualcuno che possa fare al caso nostro in caso, facendo gli scongiuri si dovessero verificare infortuni o squalifiche. Per il momento siamo apposto avendo anche centrocampisti con caratteristiche offensive».
Quali sono i Berretti nell'orbita prima squadra?
«L'organico della prima squadra sarà composto dai 21 calciatori con rapporto economico con la società più alcuni giovani che riteniamo pronti. Alcuni li ritenevamo già pronti da luglio altri li aggiungeremo domani».
Noi ripartiamo da 9/11 dello scorso anno in cui siamo arrivati terzultimi più alcuni nuovi innesti, direttore, lei ritiene che questa squadra possa valere una posizione migliore?
Martino: «Noi abbiamo tenuto tutto quel che potevamo tenere dei principali protagonisti degli ultimi tre mesi di campionato. Chi non c'è lo è perchè non era possibile. Ritengo però che per esempio a destra siamo meglio dello scorso anno dove avevamo due giocatori con scarsa esperienza nella categoria a differenza di D'Errico e Cane che hanno già campionati di Lega Pro alle spalle. Ritengo che chi è arrivato nei vari settori possa rappresentare meglio la nostra società rispetto a chi è partito senza nulla togliere a Molina e Dezi».
Direttore, lei sa che il nostro mestiere ci impone di farci portavoce di un certo malcontento dovuto all'attesa di rinforzi che poi non sono arrivati e che la pongono sul banco degli imputati. Le chiedo, visto che ci manca un centrocampista di qualità è possibile che si sia dovuto ricorrere a questo Legras di cui davvero si sa poco e non a un calciatore di categoria?
Martino: «Mi duole rispondere alle critiche ma senza presunzione credo di non meritare critiche per i miei comportamenti e per la passione e la serietà che ha sempre contraddistinto la mia vita professionale. Voglio solo rispondere con il lavoro e solo con quello voglio dimostrare laddove ci sia ancora bisogno, il mio attaccamento ad una persona, ad una società e ad una città che dal punto di vista sportivo ha importanti margini di crescita che però si potranno sviluppare solo dando continuità di lavoro a chi la rappresenta. Continuerò a lavorare e ad impegnarmi perchè tutto funzioni nel miglior modo possibile. Quanto a Legras, una squadra di calcio è fatta anche di collettivo e vi chiedo di non paragonare il francese a qualche calciatore dell'anno scorso. Lui ha caratteristiche diverse e riteniamo che possa fare bene in questo campionato».
La piazza si è sempre opposta all'accorpamento delle cariche per il direttore Martino, non pensa che sarebbe stato opportuno prendere un direttore sportivo?
Tatò: «Nel momento in cui ho affidato l'incarico al direttore non gli ho mai chiesto se avesse bisogno di collaborazione. Se nel futuro avesse esigenza me ne renderà conto. Per quanto i riguarda io non ho necessità di avere un direttore sportivo e sono soddisfatto del lavoro del direttore».
Martino: «L'incarico mi ha impegnato enormemente di più quanto non lo fossi prima di riceverlo. Nell'elenco degli abilitati alla professione di direttore sportivo, che è lungo e ricco di professionisti cercheremo la persona che più possa essere d'aiuto al Barletta sapendo di poter contare già su professionisti che prestano la loro collaborazione tecnica».
Adriano Antonucci
Proprio per questo la società ha ritenuto opportuno incontrare la stampa per chiarire meglio quanto accaduto nella giornata di ieri e non solo. La parola d'ordine del duo Martino-Tatò è stata: "Conta più la qualità che la quantità".
Queste le parole del presidente Tatò
Organigramma e mercato
«L'unica pedina che manca nell'organigramma in questo momento è proprio l'addetto stampa per la cui nomina però sarà necessario attendere ancora qualche settimana. E' necessario in questo momento tracciare un bilancio di quella che è stata la campagna acquisti: abbiamo un organico di 21 ragazzi più 5 della Berretti, di questi 21 molti sono di proprietà del Barletta e questo mi riempie di orgoglio, mi soddisfa. Il lavoro del direttore che ha portato all'acquisizione di alcuni cartellini e del diritto di riscatto su altri è una novità rispetto ad altri anni. Venendo agli ultimi giorni, posso dire che domenica sera avevo praticamente chiuso un'operazione con la Reggina, mancavano soltanto le firme ma avevo la parola del presidente Foti. Il ragazzo era chiaramente Viola che poi non è arrivato per un motivo che francamente non ho compreso, andando a finire all'Albinoleffe. Questo calciatore lo stavamo seguendo da una decina di giorni non perchè non fossero sufficienti i calciatori già in rosa ma perchè chiaramente è sempre meglio inserire una pedina vista la lunghezza del campionato».
Abbonamenti, passato e prospettive
«Non sono soddisfatto della campagna abbonamenti. Ringrazio i 904 che hanno sottoscritto i tagliandi ma speravo viste le tariffe vantaggiose in un numero di 2000 abbonati che riempissero lo stadio, insieme ai paganti domenicali andandolo quasi a colmare. Sarebbe stata una gratificazione per tutti noi dopo l'incredibile lavoro svolto lo scorso anno e dopo le sofferenze che alla fine del girone d'andata mi avevano portato quasi a gettare la spugna e se non fosse arrivato il direttore Martino forse l'avrei fatto. Per questo lo ringrazio, gli do atto e merito per avermi aiutato insieme a tutto l'ambiente a compiere un vero e proprio miracolo. La presenza del direttore ha anche stimolato molti dei ragazzi a tirar fuori il meglio tanto da raggiungere l'obiettivo e arrivare poi ad essere riconfermati o addirittura ad arrivare in cadetteria anche se no nego che ci avrebbe fatto piacere trattenerli. Posso anche dire però che i nuovi ragazzi che sono arrivati potranno dire la loro e potranno esplodere in senso positivo, questa è una sensazione che ho tralasciando la partita di domenica che definisco un pizzico sfortunata e che posso affermare essere partita da X pieno contro una squadra che è di diritto tra quelle accreditate ad un campionato di vertice».
Queste invece le parole di Gabriele Martino
«Chiederei a tutti di dare una valutazione complessiva del lavoro svolto negli ultimi due mesi e non di dare una valutazione del lavoro degli ultimi due giorni che magari a deluso qualcuno. Vorrei anche dire che i telefoni sono al massimo irraggiungibili ma nessuno è mai irreperibile visto che il nostro ufficio stampa funziona benissimo».
Dopo la salvezza di Andria avete ereditato un parco giocatori con solo due unità. Pian piano avete confermato molti giocatori mettendo su una squadra rodata, ma non si poteva fare di più? Non si poteva evitare di attendere le ultime ore rischiando poi di poter vedere compromesse le trattative?
Martino: «Le dinamiche del mercato sono estremamente difficili. In alcune zone del campo poi, quando cerchi di fare le cose al meglio spesso sbatti contro la volontà degli altri. Non è vero che pensavamo a Dall'Oglio tant'è che per tempo avevamo acquisito due centrocampisti che sono Ilari e Legras il quale era a Barletta già da qualche giorno. Pensavamo che il centrocampo necessitasse di arrivi e avevamo provveduto. Venendo all'attacco, non ci piace parlare di chi non c'è ma posso dire cha magari a livello di quantità non stiamo meglio di prima ma come qualità si visto che abbiamo aggiunto all'attacco un calciatore come Picci che ha maggiore capacità realizzativa rispetto a chi c'era in passato. Nella storia del calcio non si conclude mai una campagna acquisti raggiungendo gli obiettivi e inoltre non avevamo l'obbligo di prendere tanto per prendere ma dovevamo acquisire calciatori afferenti al progetto. Riteniamo che l'organico attuale possa arrivare tranquillamente al giro di boa e competere con le altre formazioni che magari ci sopravanzano».
Tatò: «Ci siamo mossi dall'inizio con l'intenzione di non prendere calciatori in prestito secco perchè non vogliamo lavorare più per conto terzi e non vogliamo più ritrovarci con organico di due calciatori. Il direttore ha lavorato indefessamente tranne il giorno di Ferragosto, abbiamo lavorato tutti i giorni e a calciatori come Viola non si arriva l'ultimo giorno, eravamo d'accordo su tutto ma poi un tassello è venuto meno. Ripeto, abbiamo fatto una scelta, abbiamo attuato una strategia per evitare di non ricominciare sempre da zero».
Avete accantonato una parte del budget per intervenire a gennaio o investirete già sul mercato degli svincolati?
Martino: «Non avendo una rosa pletorica all'inizio dell'anno non abbiamo la necessità di avere calciatori in uscita. Questo incontro mi ricorda quello di gennaio scorso dove avevamo richiesto di poter lavorare con serenità coinvolgendo la tifoseria e la stampa».
Direttore, secondo lei il centrocampo era il reparto più carente ma la difesa e l'attacco non le sembrano incompleti?
«Gli attaccanti non sono solo tre ma ci sono anche centrocampisti con la propensione al gol. Il numero è importante ma credo che la qualità sia ancor più importante. Avendo mantenuto La Mantia e Cicerelli e avendo sostituito Barbuti e Simoncelli che avevano totalizzato 2 gol in due, con Picci si possa essere soddisfatti. Per quanto riguarda la difesa, i difensori non sono solo 4 ma per fortuna abbiamo calciatori di grande duttilità come Andrea Pippa che già nel precampionato è stato buon interprete del ruolo. Inoltre abbiamo anche deciso di dare spazio a quei giovani con qualità da mettere in evidenza».
Direttore, questa squadra per lei può puntare al nono posto?
Martino: Questa squadra deve puntare al nono posto. Il Barletta ha degli obiettivi e non sono cambiati oggi. Li aveva dichiarati il presidente in uno dei primi incontri e io stesso avevo anche detto che si deve puntare il più in alto possibile. Bisogna puntare anche a valorizzare e migliorare il nostro patrimonio tecnico ed economico».
Direttore, dove colloca in questo momento il Barletta?
Martino: «In ogni categoria tutte le società dopo il mercato si dichiarano soddisfatte. La critica sportiva da squadre come Benevento, Perugia, Pisa, Salernitana e Lecce un gradino sopra alle altre ma noi vogliamo costituire una bella sorpresa a ridosso di queste squadre che dovrebbero lottare per il primato. Noi vorremo essere tra quelle che si giocano qualcosa di importante, vorremo anche regalare qualche bella domenica alla nostra tifoseria. La prima fase è il girone d'andata, la seconda il girone di ritorno che ci concederà di intervenire sul mercato, poi vogliamo esserci anche nella terza fase, i play-off».
Direttore, il presidente Foti si è rivelato croce e delizia di questo mercato, come giudica il suo comportamento?
«Non mi permetto di giudicare il comportamento dei presidenti e tengo per me quel che penso. Non credo che si sia perso troppo tempo con alcune trattative come Camilleri o come Dall'Oglio che era si seguito ma su cui eravamo consci di non poter perdere tempo tanto da esserci cautelati come ho già detto. Noi cercavamo attaccanti afferenti al nostro progetto con caratteristiche umane ben precise e ripeto, afferenti al nostro progetto».
Presidente, lei ha detto che è meglio abbondare quindi deduco che si possa intervenire sul mercato degli svincolati?
«Noi siamo apposto, dobbiamo comunque sia dare attenzione al mercato degli svincolati per poter pensare a qualcuno che possa fare al caso nostro in caso, facendo gli scongiuri si dovessero verificare infortuni o squalifiche. Per il momento siamo apposto avendo anche centrocampisti con caratteristiche offensive».
Quali sono i Berretti nell'orbita prima squadra?
«L'organico della prima squadra sarà composto dai 21 calciatori con rapporto economico con la società più alcuni giovani che riteniamo pronti. Alcuni li ritenevamo già pronti da luglio altri li aggiungeremo domani».
Noi ripartiamo da 9/11 dello scorso anno in cui siamo arrivati terzultimi più alcuni nuovi innesti, direttore, lei ritiene che questa squadra possa valere una posizione migliore?
Martino: «Noi abbiamo tenuto tutto quel che potevamo tenere dei principali protagonisti degli ultimi tre mesi di campionato. Chi non c'è lo è perchè non era possibile. Ritengo però che per esempio a destra siamo meglio dello scorso anno dove avevamo due giocatori con scarsa esperienza nella categoria a differenza di D'Errico e Cane che hanno già campionati di Lega Pro alle spalle. Ritengo che chi è arrivato nei vari settori possa rappresentare meglio la nostra società rispetto a chi è partito senza nulla togliere a Molina e Dezi».
Direttore, lei sa che il nostro mestiere ci impone di farci portavoce di un certo malcontento dovuto all'attesa di rinforzi che poi non sono arrivati e che la pongono sul banco degli imputati. Le chiedo, visto che ci manca un centrocampista di qualità è possibile che si sia dovuto ricorrere a questo Legras di cui davvero si sa poco e non a un calciatore di categoria?
Martino: «Mi duole rispondere alle critiche ma senza presunzione credo di non meritare critiche per i miei comportamenti e per la passione e la serietà che ha sempre contraddistinto la mia vita professionale. Voglio solo rispondere con il lavoro e solo con quello voglio dimostrare laddove ci sia ancora bisogno, il mio attaccamento ad una persona, ad una società e ad una città che dal punto di vista sportivo ha importanti margini di crescita che però si potranno sviluppare solo dando continuità di lavoro a chi la rappresenta. Continuerò a lavorare e ad impegnarmi perchè tutto funzioni nel miglior modo possibile. Quanto a Legras, una squadra di calcio è fatta anche di collettivo e vi chiedo di non paragonare il francese a qualche calciatore dell'anno scorso. Lui ha caratteristiche diverse e riteniamo che possa fare bene in questo campionato».
La piazza si è sempre opposta all'accorpamento delle cariche per il direttore Martino, non pensa che sarebbe stato opportuno prendere un direttore sportivo?
Tatò: «Nel momento in cui ho affidato l'incarico al direttore non gli ho mai chiesto se avesse bisogno di collaborazione. Se nel futuro avesse esigenza me ne renderà conto. Per quanto i riguarda io non ho necessità di avere un direttore sportivo e sono soddisfatto del lavoro del direttore».
Martino: «L'incarico mi ha impegnato enormemente di più quanto non lo fossi prima di riceverlo. Nell'elenco degli abilitati alla professione di direttore sportivo, che è lungo e ricco di professionisti cercheremo la persona che più possa essere d'aiuto al Barletta sapendo di poter contare già su professionisti che prestano la loro collaborazione tecnica».
Adriano Antonucci