Martino&Orlandi, dal Gubbio a Gubbio: otto mesi di Barletta, (più di) qualcosa è cambiato

Domani Barletta in campo, frizioni tra il dg e Tatò?

sabato 9 novembre 2013 12.10
A cura di Luca Guerra
Ieri, 3 marzo 2013: al "Cosimo Puttilli" si gioca Barletta-Gubbio. I biancorossi cadono per 1-2 e si ritrovano in coda alla graduatoria del girone B di Prima Divisione Lega Pro. Dopo un primo tempo di totale controllo da parte degli uomini di Sottil, i padroni di casa reagirono troppo tardi, non riuscendo a portare a casa il punto del pareggio. Galabinov e Belfasti aprirono le danze, mentre fu Jacopo Dezi nel finale a riaprire i conti. Oltre che per la contestazione civile da parte dei tifosi nei confronti della squadra, quella partita verrà ricordata soprattutto per il secondo esonero di Raffaele Novelli e l'approdo di Nevio Orlandi alla corte di Roberto Tatò. Oggi, 9 novembre 2013: domani è Gubbio-Barletta. Nevio Orlandi guida ancora il Barletta, che però si presenta penultimo e senza aver mai vinto alla sfida del "Barbetti". Il presidente Tatò è dimissionario e la parola d'ordine che si respira nell'aria di via Vittorio Veneto è "incertezza". Cosa è successo nel mezzo di questi otto mesi tanto densi di avvenimenti quanto emozionanti- nel bene e nel male- per i tifosi biancorossi?

Dopo la salvezza di Andria e un'estate di apparente tranquillità, è arrivato il responso del campo a mettere in luce le falle presenti tra rosa e organigramma biancorosso: 3 pareggi e 6 sconfitte, uniti all'eliminazione al Secondo Turno di Coppa Italia Lega Pro per mano del Lecce sono i dati che hanno condotto il numero uno di via Vittorio Veneto a rassegnare le dimissioni "post-datate" a luglio 2014 dopo lo 0-2 subìto al "Torre" di Pagani a fine ottobre. La prima base della torre biancorossa è venuta meno, ma i nomi dei correi dell'attualità grigia in seno al Barletta Calcio sono chiari: il dg Gabriele Martino e l'allenatore Nevio Orlandi su tutti. Entrambi, lasciati in balìa di una dirigenza "ballerina" e di un presente tecnico tutt'altro che roseo, hanno dissimulato tranquillità e volontà di proseguire a lungo il rapporto, ma pare che tra il direttore generale calabrese e Roberto Tatò l'"amore" sia abbastanza incrinato. Dieci giorni fa Martino ha parlato in conferenza stampa, atto che ancora ci si attende dal presidente, ma sembra che le parti abbiano intanto continuato a trattare per la rescissione e non sono da escludere altre novità nei prossimi giorni.

Di certo c'è che l'aria che si respira in casa-Barletta oggi non fa rima con tranquillità: chi assiste da spettatore interessato alle vicende- con il compito di isolarne al tempo stesso la rosa mister Nevio Orlandi con il suo staff. Fortemente voluto da Martino, avallato da Tatò, il suo arrivo in marzo aveva portato la squadra alla rimonta che aveva condotto alla salvezza attraverso i playout. Dopo un'estate da vincente, l'allenatore di Casalmaggiore sta attraversando un grigio autunno, in cui la voce "vittorie" registra il numero 0 e il termine "bel gioco" risulta assente ingiustificato. Le colpe dell'allenatore sono presenti nel rendimento della squadra, dalla costruzione della rosa in estate e nella carenza di condizione fisica spesso denotata in campo. Le glorie della salvezza sono state equamente tripartite: che si faccia lo stesso con le colpe di questo disastroso bimestre. Ma che lo si faccia tutti insieme, e non in "steps" che non sanno né di carne né di pesce, per guardare uniti al futuro del Barletta Calcio. A partire, o meglio, a ripartire, da Gubbio.
(Twitter: @GuerraLuca88)