Lorenzo Burzigotti: « A Barletta tornerei volentieri, alla piazza auguro la B »
Il difensore della Reggina ai nostri microfoni con sguardo al futuro
mercoledì 14 agosto 2013
21.44
Veracia da "toscanaccio" doc (è nato in provincia di Arezzo), sfrontatezza nella giusta misura, esperienza adatta alla categoria e un fisico straripante. E' questo il ritratto di Lorenzo Burzigotti, ex-difensore del Barletta Calcio -20 presenze e 3 reti in biancorosso nella scorsa stagione- oggi tornato a Reggio Calabria, sponda amaranto, ma voglioso di rientrare all'ombra di Eraclio. Il poderoso difensore centrale nato a Sansepolcro 26 anni fa (alto 193 cm per 85 kg) si è raccontato ai nostri microfoni, con uno sguardo al futuro e la speranza di tornare a vestire biancorosso:
Lorenzo, qual è la tua situazione a Reggio Calabria oggi?
«Al momento mi sto allenando al centro sportivo Sant'Agata con altri 10 compagni fuori rosa con lo staff tecnico messoci a disposizione dalla Reggina, ovviamente sperando di cambiare la mia situazione il prima possibile».
Quando scade il tuo contratto con la Reggina?
«A giugno 2014, ma il mio tempo qui a Reggio credo sia finito».
Che ricordo hai dell'ultima stagione in biancorosso?
«Un ricordo splendido, nonostante sia stata una stagione lunga e difficile. Credo però che la salvezza conseguita a dispetto dell'Andria abbia rappresentato un orgoglio sportivo importante per i tifosi biancorossi: questo non lo scorderò mai».
Si è parlato tanto di Barletta per te, avviene praticamente da due mesi. Quanta sarebbe la tua voglia di tornare? Hai sentito la dirigenza biancorossa?
«Certo, ho sentito il direttore Martino e il professor Mondilla, che mi aiuta anche in dei lavori fisici che svolgo. Il direttore Martino mi ha ribadito che la società è ancora interessata a me, ma mi sembra di capire che ci sono dei problemi nella trattativa con Foti. Da parte mia ti dico che la voglia di tornare è talmente tanta che mi sono seguito attraverso foto e interviste anche la presentazione della squadra di sabato scorso. Vaccarecci è di Sansepolcro, come me, e quando mi ha chiesto informazioni su Barletta non ho esitato un attimo nel dirgli di andarci»..
Su di te c'è anche il Cosenza. Quanto c'è di vero e a che punto è la trattativa?
«Sì, è vero, la Reggina mi ha offerto al Cosenza, ma sinceramente è un'ipotesi che non valuto nemmeno. Ho 26 anni, non credo di dover scendere in Seconda Divisione, e ho tantissime ambizioni. Punto almeno alla Prima Divisione, non sono affatto appagato».
Su Facebook sei molto attivo nel gruppo "Post Macalli-Lega Pro". Le nuove regole imposte per l'età media stanno tenendo nel limbo tanti calciatori "over 25": quanto è penalizzata la meritocrazia dalla strategia adottata da Macalli?
«Io credo solo che i giovani finchè sono bravi giocano. Io ho esordito in serie D quando i fuori quota erano classe '85, e io sono del 1987. Se uno è bravo non ha bisogno di regole per restare in campo. Il problema è che oggi o sei un giovane che arriva da grandi vivai, come Inter, Juve e Milan, o ti attacchi. Ho letto la lettera di Gessa, mi sono commosso. Ci sono tante, troppe storie di carriere che rischiano di essere bruciate così. Non si può dire a un calciatore che è vecchio a 24 anni: cosa dovrei pensare di chi è a capo della Lega Pro ed ha oltre 60 anni? ».
Come vuoi salutare i tifosi del Barletta?
«Con un aneddoto: due anni fa mi sono salvato a Latina con i playout e l'anno dopo i pontini sono saliti in serie B, chissà che non succeda lo stesso a Barletta. Questa stagione con i playoff lunghi e l'assenza di retrocessioni è lecito sperare. E ovviamente spero di esserci di nuovo in biancorosso…».
(Twitter: @GuerraLuca88)
Lorenzo, qual è la tua situazione a Reggio Calabria oggi?
«Al momento mi sto allenando al centro sportivo Sant'Agata con altri 10 compagni fuori rosa con lo staff tecnico messoci a disposizione dalla Reggina, ovviamente sperando di cambiare la mia situazione il prima possibile».
Quando scade il tuo contratto con la Reggina?
«A giugno 2014, ma il mio tempo qui a Reggio credo sia finito».
Che ricordo hai dell'ultima stagione in biancorosso?
«Un ricordo splendido, nonostante sia stata una stagione lunga e difficile. Credo però che la salvezza conseguita a dispetto dell'Andria abbia rappresentato un orgoglio sportivo importante per i tifosi biancorossi: questo non lo scorderò mai».
Si è parlato tanto di Barletta per te, avviene praticamente da due mesi. Quanta sarebbe la tua voglia di tornare? Hai sentito la dirigenza biancorossa?
«Certo, ho sentito il direttore Martino e il professor Mondilla, che mi aiuta anche in dei lavori fisici che svolgo. Il direttore Martino mi ha ribadito che la società è ancora interessata a me, ma mi sembra di capire che ci sono dei problemi nella trattativa con Foti. Da parte mia ti dico che la voglia di tornare è talmente tanta che mi sono seguito attraverso foto e interviste anche la presentazione della squadra di sabato scorso. Vaccarecci è di Sansepolcro, come me, e quando mi ha chiesto informazioni su Barletta non ho esitato un attimo nel dirgli di andarci»..
Su di te c'è anche il Cosenza. Quanto c'è di vero e a che punto è la trattativa?
«Sì, è vero, la Reggina mi ha offerto al Cosenza, ma sinceramente è un'ipotesi che non valuto nemmeno. Ho 26 anni, non credo di dover scendere in Seconda Divisione, e ho tantissime ambizioni. Punto almeno alla Prima Divisione, non sono affatto appagato».
Su Facebook sei molto attivo nel gruppo "Post Macalli-Lega Pro". Le nuove regole imposte per l'età media stanno tenendo nel limbo tanti calciatori "over 25": quanto è penalizzata la meritocrazia dalla strategia adottata da Macalli?
«Io credo solo che i giovani finchè sono bravi giocano. Io ho esordito in serie D quando i fuori quota erano classe '85, e io sono del 1987. Se uno è bravo non ha bisogno di regole per restare in campo. Il problema è che oggi o sei un giovane che arriva da grandi vivai, come Inter, Juve e Milan, o ti attacchi. Ho letto la lettera di Gessa, mi sono commosso. Ci sono tante, troppe storie di carriere che rischiano di essere bruciate così. Non si può dire a un calciatore che è vecchio a 24 anni: cosa dovrei pensare di chi è a capo della Lega Pro ed ha oltre 60 anni? ».
Come vuoi salutare i tifosi del Barletta?
«Con un aneddoto: due anni fa mi sono salvato a Latina con i playout e l'anno dopo i pontini sono saliti in serie B, chissà che non succeda lo stesso a Barletta. Questa stagione con i playoff lunghi e l'assenza di retrocessioni è lecito sperare. E ovviamente spero di esserci di nuovo in biancorosso…».
(Twitter: @GuerraLuca88)