Lega Pro, salta la prima giornata, non si scende in campo

Lo sciopero è stato indetto dall’AIC

lunedì 26 agosto 2013 17.34
A cura di Enrico Gorgoglione
La stagione 2013/2014 della Lega Pro comincerà in ritardo. Anche il calcio può scioperare. Ad ufficializzare questa dura presa di posizione dei protagonisti della Prima e Seconda Divisione è il presidente dell'Associazione Italiana Calciatori (AIC) Damiano Tommasi. Il "pomo della discordia" questa volta è il tanto chiacchierato accordo sui criteri distributivi delle risorse relative all'utilizzo di giovani. La proposta ventilata nelle scorse settimane dal presidente della Lega Pro Macalli riguardava un'età media delle squadre, con gli allenatori praticamente "costretti" a scendere in campo con la calcolatrice per evitare di superare una media di 25 anni. Il polverone che ne è derivato non ha scalfito la posizione del presidente di Lega, ma il conseguente braccio di ferro e le accuse reciproche non hanno certo contribuito a risanare lo strappo. Oggi arriva la mossa "ufficiale" dell'AIC, espressa dal presidente Tommasi: «A seguito della riunione odierna l'AIC, stante il mancato accordo con la Lega Pro sui criteri distributivi delle risorse collegate all'utilizzo dei giovani, comunica che i calciatori di Lega Pro non scenderanno in campo in occasione delle gare programmate il prossimo fine settimana per la prima giornata del campionato 2013/14».

A meno che non si trovi entro venerdì un accordo tra i calciatori, i presidenti delle squadre di Lega Pro e la stessa Lega, la prima giornata è destinata a slittare. Lo sciopero è motivato dallo stesso Tommasi con frasi che nei giorni scorsi da più parti si erano alzate in difesa di una classe di giocatori costretti a rimanere a casa perché troppo "vecchi": «La norma che vorrebbe imporre una determinata età media complessiva per chi scende in campo - quale vincolo d'accesso ad una parte delle risorse - presenta chiari profili di illegittimità, crea discriminazioni nei confronti dei calciatori e false aspettative sui giovani, impoverendo il livello tecnico della categoria a discapito dello spettacolo e della meritocrazia».

Lo slogan dell'Associazione Italiana Calciatori salvaguarda proprio la meritocrazia: "In campo chi merita" è lo spot di questa torrida estate. L'idea dei protagonisti dei campi di tutta Italia osteggia una politica di valorizzazione dei giovani sbagliata e fortemente discriminatoria, ma da più parti si auspica un immediato accordo per la regolare ripresa del campionato. Al momento, dunque, il primo settembre non si scenderà in campo. Anche il popolo biancorosso dovrà aspettare per ammirare il Barletta nel primo impegno ufficiale tra le mura amiche contro il Pisa.