Lega Pro, Prima Divisione, girone B, il Pagellone 2012-2013 (seconda parte)
Una stagione difficile per diverse squadre, alla fine "piangono" Andria, Carrarese e Sorrento
domenica 23 giugno 2013
Con i playoff di una settimana fa, ha ufficialmente chiuso i battenti il girone B del campionato di Prima Divisione. Un anno ricco di emozioni, di gioie e dolori, di obbiettivi ed illusioni. Si è conclusa una stagione particolarmente complessa per tutte le partecipanti, che hanno osservato in maniera diversa alti e bassi più o meno preoccupanti. In un girone equilibrato dove il gioco non è stato così spumeggiante come ci si attendeva, a spuntarla è stata l'esperienza dell'Avellino, una squadra composta da giocatori di sicuro affidamento nella categoria. A festeggiare la promozione in serie B è anche il Latina di mister Sanderra, che l'ha spuntata al termine dei playoff battendo prima la Nocerina e poi il Pisa. Alla gioia delle neopromosse, fanno da contraltare le lacrime di chi saluta la serie. Sorrento, Andria e Carrarese abbandonano la Prima Divisione con qualche rimpianto per quel che poteva essere e non è stato. Riviviamo tutte le emozioni di una stagione attraverso il pagellone, che valuta il rendimento delle squadre del girone B di Prima Divisione.
PAGANESE 6.5: gli azzurro stellati hanno condotto una stagione tranquilla, senza mai rischiare nulla in ottica retrocessione. Il tecnico Grassadonia ha avuto a disposizione una squadra esperta, che potenzialmente poteva anche puntare in alto, ma ha condotto bene la nave in porto, pur dovendo fronteggiare le critiche della piazza. La stagione della Paganese può ritenersi comunque più che sufficiente, e la conquista della salvezza a 4 giornate d'anticipo lo testimonia.
CATANZARO 6: partito discretamente, il sodalizio calabrese sembrava proiettato verso una stagione ambiziosa. Ma in casa giallorossa qualcosa non ha funzionato, e il progetto del presidente Cosentino, che prevedeva un mix tra giovani ed esperti, ha rischiato di infrangersi contro le difficoltà della serie. La crisi di metà stagione è stata ripianata con l'esonero di mister Cozza e l'arrivo di mister D'Adderio, che ha traghettato i giallorossi verso l'obiettivo minimo stagionale: la salvezza.
VIAREGGIO 6: solito progetto per il club bianconero, con la priorità di mettere in mostra e valorizzare una serie di giovani di proprietà o provenienti dai settori giovanili dei grandi club. Questa stagione è stata però più complicata per i toscani, che hanno sempre vissuto nei bassifondi della classifica senza mai dare segnali di "guarigione" se non dal punto di vista del gioco. Dopo il clamoroso tonfo di Barletta, il Viareggio sembrava condannato a disputare i playout, ma la vittoria contro il Frosinone ha scongiurato questa ipotesi.
PRATO 5.5: la salvezza del Prato passa dal playout. In una stagione particolarmente delicata, i lanieri hanno cominciato in maniera discreta il campionato, salvo poi essere lentamente risucchiati nei bassifondi della classifica. In un finale di campionato thrilling, il Prato è stato costretto a disputare i playout contro il Sorrento, ma è proprio durante gli spareggi per rimanere in Prima Divisione che il Prato ha ritrovato le energie necessarie per mantenere la categoria.
ANDRIA 4.5: stagione davvero complessa per i pugliesi. Le tante vicissitudini societarie hanno minato la tranquillità dell'ambiente biancoazzurro. I giocatori e il mister Cosco hanno onorato fino all'ultimo la maglia, pur non ricevendo stipendi da mesi. Il cuore e l'orgoglio dell'Andria non è però bastato ad evitare il playout. Lo scontro "fratricida" contro il Barletta è però finito male per gli uomini del presidente Depasquale. La retrocessione in Seconda Divisione è stato l'episodio culmine di una stagione dai risvolti ampiamente negativi, cominciata male e finita anche peggio.
BARLETTA 5.5: il sodalizio di via Vittorio Veneto ha cominciato una stagione puntando tutto sui giovani. Il duo Pavone-Novelli ha costruito una rosa "total young", che però ha balbettato (e non poco) ad inizio stagione. Il gioco non è mancato quasi mai, ma i risultati latitavano. L'avvicendamento tra Stringara e Novelli non ha portato i risultati dovuti. La svolta è arrivata con l'arrivo all'ombra di Eraclio di Gabriele Martino e di Nevio Orlandi, che hanno riportato tranquillità allo spogliatoio e donato stabilità alla squadra in campo. Era pressoché inevitabile finire nel "purgatorio" dei playout, ma è proprio contro l'Andria che la squadra ha dato il meglio di sé, non subendo mai. Non a caso, la difesa biancorossa nelle ultime 10 giornate è stata una delle meno battute d'Europa. Si ripartirà da qui per non commettere più gli stessi errori delle passate gestioni?
SORRENTO 5: molti pensavano al Sorrento come uno degli organici meno attrezzati della categoria. Alla lunga, questa sensazione si è rivelata veritiera. I campani nella prima parte del campionato sembravano lottare per non retrocedere direttamente, ma l'innesto di alcuni uomini di esperienza e l'arrivo di mister Papagni hanno prolungato la stagione dei rossoneri fino ai playout, strappati proprio all'ultimo alla Carrarese. Contro il Prato, però, il Sorrento non è riuscito a prevalere e, nonostante un finale di stagione quanto meno dignitoso, è retrocesso in Seconda Divisione.
PAGANESE 6.5: gli azzurro stellati hanno condotto una stagione tranquilla, senza mai rischiare nulla in ottica retrocessione. Il tecnico Grassadonia ha avuto a disposizione una squadra esperta, che potenzialmente poteva anche puntare in alto, ma ha condotto bene la nave in porto, pur dovendo fronteggiare le critiche della piazza. La stagione della Paganese può ritenersi comunque più che sufficiente, e la conquista della salvezza a 4 giornate d'anticipo lo testimonia.
CATANZARO 6: partito discretamente, il sodalizio calabrese sembrava proiettato verso una stagione ambiziosa. Ma in casa giallorossa qualcosa non ha funzionato, e il progetto del presidente Cosentino, che prevedeva un mix tra giovani ed esperti, ha rischiato di infrangersi contro le difficoltà della serie. La crisi di metà stagione è stata ripianata con l'esonero di mister Cozza e l'arrivo di mister D'Adderio, che ha traghettato i giallorossi verso l'obiettivo minimo stagionale: la salvezza.
VIAREGGIO 6: solito progetto per il club bianconero, con la priorità di mettere in mostra e valorizzare una serie di giovani di proprietà o provenienti dai settori giovanili dei grandi club. Questa stagione è stata però più complicata per i toscani, che hanno sempre vissuto nei bassifondi della classifica senza mai dare segnali di "guarigione" se non dal punto di vista del gioco. Dopo il clamoroso tonfo di Barletta, il Viareggio sembrava condannato a disputare i playout, ma la vittoria contro il Frosinone ha scongiurato questa ipotesi.
PRATO 5.5: la salvezza del Prato passa dal playout. In una stagione particolarmente delicata, i lanieri hanno cominciato in maniera discreta il campionato, salvo poi essere lentamente risucchiati nei bassifondi della classifica. In un finale di campionato thrilling, il Prato è stato costretto a disputare i playout contro il Sorrento, ma è proprio durante gli spareggi per rimanere in Prima Divisione che il Prato ha ritrovato le energie necessarie per mantenere la categoria.
ANDRIA 4.5: stagione davvero complessa per i pugliesi. Le tante vicissitudini societarie hanno minato la tranquillità dell'ambiente biancoazzurro. I giocatori e il mister Cosco hanno onorato fino all'ultimo la maglia, pur non ricevendo stipendi da mesi. Il cuore e l'orgoglio dell'Andria non è però bastato ad evitare il playout. Lo scontro "fratricida" contro il Barletta è però finito male per gli uomini del presidente Depasquale. La retrocessione in Seconda Divisione è stato l'episodio culmine di una stagione dai risvolti ampiamente negativi, cominciata male e finita anche peggio.
BARLETTA 5.5: il sodalizio di via Vittorio Veneto ha cominciato una stagione puntando tutto sui giovani. Il duo Pavone-Novelli ha costruito una rosa "total young", che però ha balbettato (e non poco) ad inizio stagione. Il gioco non è mancato quasi mai, ma i risultati latitavano. L'avvicendamento tra Stringara e Novelli non ha portato i risultati dovuti. La svolta è arrivata con l'arrivo all'ombra di Eraclio di Gabriele Martino e di Nevio Orlandi, che hanno riportato tranquillità allo spogliatoio e donato stabilità alla squadra in campo. Era pressoché inevitabile finire nel "purgatorio" dei playout, ma è proprio contro l'Andria che la squadra ha dato il meglio di sé, non subendo mai. Non a caso, la difesa biancorossa nelle ultime 10 giornate è stata una delle meno battute d'Europa. Si ripartirà da qui per non commettere più gli stessi errori delle passate gestioni?
SORRENTO 5: molti pensavano al Sorrento come uno degli organici meno attrezzati della categoria. Alla lunga, questa sensazione si è rivelata veritiera. I campani nella prima parte del campionato sembravano lottare per non retrocedere direttamente, ma l'innesto di alcuni uomini di esperienza e l'arrivo di mister Papagni hanno prolungato la stagione dei rossoneri fino ai playout, strappati proprio all'ultimo alla Carrarese. Contro il Prato, però, il Sorrento non è riuscito a prevalere e, nonostante un finale di stagione quanto meno dignitoso, è retrocesso in Seconda Divisione.