Lega Pro, oggi l'assemblea della verità: si gioca o no?

A Firenze incontro tra i vertici di Lega e i presidenti delle società

giovedì 29 agosto 2013
A cura di Luca Guerra
Domenica si gioca, anzi no, anzi sì. Oggi il tira-e-molla tra i vertici della Lega Pro e l'Aic avrà presumibilmente fine: in ballo c'è la regolare disputa della prima giornata dei campionati di Prima e Seconda Divisione, sul tavolo la discussione della linea-guida decisa da Mario Macalli, che porterà gli allenatori di Prima e Seconda Divisione a realizzare la formazione anche in base all'età media oltre che alle scelte tecniche (le squadre potranno incassare i 100 mila euro di contributi federali annui se i giovani della rosa raggiungeranno un determinato minutaggio e se l'età media della squadra sarà di 24 anni per la Seconda Divisione e di 25 anni per la Prima). Nel mezzo l'assemblea di Lega Pro, in programma questa mattina a Firenze. Tra i punti del giorno il più delicato riguarderà i criteri di ripartizione dei proventi derivanti dalla mutualità di cui all'art. 24 D.Lgs 9/08 (Legge Melandri): di fronte vi saranno i vertici della Lega Pro e i presidenti delle squadre che ne fanno parte.

"Meritocrazia" è stata la parola d'ordine nelle ultime ore. La realtà è però una: non ci fosse la distribuzione delle risorse finanziarie derivanti sia dalle provvidenze federali che dagli introiti per i diritti televisivi, buona parte delle società di Lega Pro sarebbe al collasso. I giorni appena trascorsi sono stati a dir poco turbolenti. Lunedì è stato proclamato lo sciopero generale dell'Assocalciatori, il che mette a repentaglio la disputa dei match in programma da domani sera con Nocerina-Perugia. Secondo l'Aic la norma, «che vorrebbe imporre una determinata età media complessiva per chi scende in campo come vincolo d'accesso» alle risorse economiche necessarie a tutti i club, «presenta chiari profili di illegittimità, crea discriminazioni nei confronti dei calciatori e false aspettative sui giovani, impoverendo il livello tecnico della categoria a discapito dello spettacolo e della meritocrazia». L'Associazione e il suo presidente Tommasi, si legge in conclusione nella nota, «confidano ad ogni modo nella possibilità di condividere una norma che, anche nel rispetto degli impegni precedentemente assunti, faccia scendere in campo chi merita, permettendo una corretta politica di valorizzazione dei giovani e la regolare ripresa del campionato»

Il regolamento impone di fatto una età media di 26 anni per chi scende in campo nelle società che vogliano accedere ai contributi federali. E il presidente della Lega Pro Mario Macalli ha tuonato contro i calciatori che si sono coalizzati a fronte della regola, anche su Facebook: «Questi giocatori che minacciano lo sciopero- ha spiegato Macalli- hanno un contratto, e il fatto che vengano a sindacare su come le società si dividono il denaro mi pare assurdo. Io mica vengo a chiedere spiegazioni su come l'Aic spende gli introiti delle figurine Panini...!». A Macalli ha fatto eco il direttore generale Francesco Ghirelli: «Per noi domenica si gioca. Chi non lo fa, ha partita persa». Ieri le parti si sono incontrate in Figc, alla presenza del presidente Abete. Poche ore e arriverà la verità: si gioca, anzi no, anzi sì…?
(Twitter: @GuerraLuca88)