L'angolo dell'avversario: la storia del Frosinone

Cinque anni in B, dall'anonimato alle sfide con Napoli e Juve

sabato 21 settembre 2013
A cura di Enrico Gorgoglione
Le origini
Il calcio a Frosinone vide i natali nel lontano 1918, ma l'attività agonistica vera e propria prendeva il via nel 1923, con la partecipazione alla Quarta Divisione della Lega Sud. Negli anni '30, la Bellator Frusino salì fino alla Prima Divisione Nazionale, salvo poi essere sciolta e sostituita dai FF. GG. Frosinone. Al termine della guerra, il Frosinone riuscì celermente a risalire la china fino alla serie C-Lega Centro. Dal 1952 al 1958, il Frosinone stazionò in Quarta serie, raccogliendo risultati altalenanti. Nel 1958 nacque l'U.S. Frosinone, ma il calcio a Frosinone rinacque dopo un periodo di anonimato grazie a Cristofari, Spaziani e Orsini, che diedero vita allo Sporting Club. Nel 1965, i ciociari conquistarono la promozione in serie C dopo un appassionante duello con il Latina. La permanenza in C durò però solo una stagione. Il ritorno nella terza serie nazionale si registrò nel 1970-71, al termine di un nuovo, entusiasmante duello con i "cugini" del Latina. In C, i canarini rimasero per 4 stagione, fungendo da trampolino di lancio del grande Massimo Palanca. L'altalena continuò nel 1975, con una nuova retrocessione e la permanenza in D per 4 anni consecutivi. Il decennio si concluse con una doppia, cocente retrocessione fino alla Promozione.

La rinascita
Nel 1981, i ciociari di mister Mari tornarono tra i professionisti senza perdere una partita. Per 4 stagioni, il Frosinone navigò nelle zone nobili della classifica, mancando la promozione nonostante i buoni risultati. Dopo quattro tentativi, la C1 arrivò nel 1986-87. Già al primo anno di C1, i gialloblu entusiasmarono il pubblico del Matusa inserendosi nella lotta per la serie B, ma un girone di ritorno disastroso causò la fine dei sogni di gloria. Dopo un sogno mancato, arriva puntualmente l'incubo, con il club che si trovò a fronteggiare un'evitabile retrocessione in C2, nonostante la presenza di Edoardo Artistico. In quegli anni, nasceva il "mito" di Marco Cari, portiere che con la maglia gialloblu ha sfiorato le 300 presenze. Nel 1990, la C1 non arrivò per soli 3 punti, ma in estate arrivo la "mannaia" della radiazione, che cancellò ogni velleità di promozione, costringendo il club ciociaro a ripartire dall'Interregionale (Serie D). Nel 1994, il Frosinone passò quasi tutto il campionato in testa, salvo poi farsi raggiungere da Giulianova e Albanova. La C2 arrivò ugualmente, in virtù di un ripescaggio. Nel 1996 arrivò un buon decimo posto in C2, mentre l'anno successivo la promozione svanì in seguito ai playoff con l'Albanova. Gli ultimi 3 anni del secolo si chiusero con i ciociari in lotta per non retrocedere. La D arrivò proprio nel 1999, con il playout perso contro il Tricase.

I trionfi
Il nuovo secolo comincia sotto una buona stella in casa ciociara. Al quinto posto del 2000, seguì il secondo dietro al Martina, con la squadra affidata ai fratelli Sanderra: l'anno magico coincise con il ritorno in C2. Nella serie superiore, arrivarono due piazzamenti a metà classifica. Nel 2004, con Arrigoni in panchina, si accende un lungo testa a testa tra Frosinone e Brindisi. Il sorpasso decisivo arrivò all'ultimo turno, con De Cesare che regalò la promozione in quel di Melfi e il Brindisi che non andò oltre il pareggio contro l'Igea Virtus. L'anno di C1 è però ricco di alti e bassi. Con l'addio di Arrigoni (passato in estate in serie A al Cagliari), in panchina si siede Pagliari, che può contare anche sull'innesto di Morris Molinari e su "Sasà" Mastronunzio. Si incomincia in chiaroscuro, con una sconfitta contro la Lucchese, ma la risalita è lenta e costante. A gennaio, dopo una serie di rinforzi, la squadra si ritrovò a lottare per le zone alte. Contestualmente la bella parentesi della Coppa Italia si concluse solo in finale, con la sconfitta patita contro lo Spezia. L'annata si concluse, però, con una doppia delusione, visto che ai playoff, contro la corazzata Mantova, i sogni di gloria finirono in fumo. Il miracolo promozione è soltanto rimandato. Con uomini di spessore come Anaclerio, Ginestra e Antonioli, il Frosinone si candida ad essere una delle serie pretendenti alla promozione, che però deve far fronte ad inizio di campionato traballante. A gennaio, la svolta arriva seria e convinta. Il Frosinone rosicchia punti su punti al Napoli capolista, ma gli stop contro la Juve Stabia e contro il Chieti spianano la strada agli azzurri, e i ciociari si devono accontentare di un ottimo secondo posto. Ai playoff, dopo essersi sbarazzato della Sangiovannese con un doppio 0-0, è Martini a regalare la serie B contro il Grosseto.

La serie B del 2006 è quella più combattuta e blasonata di sempre, con le presenze di Juventus, Brescia, Bologna, Bari, Genoa e Napoli. Confermato in panchina Iaconi, la dirigenza laziale rinforza la squadra con una serie di colpi da serie B: arrivano Di Venanzio, Margiotta, Carbone, Castillo, Ciccio Lodi, Rimoldi, Cannarsa e Lacrimini. Dopo un inizio stentato tra Coppa e campionato, arriva la prima vittoria lontano dal Matusa, contro il Vicenza. La vittoria a Pescara precedette il ko interno con il Piacenza. La sfida più importante si registrò il 28 ottobre, contro la Juventus dei 3 campioni del mondo (Buffon, Camoranesi e Del Piero) e di un Pallone d'Oro (Nedved). Dopo la sfida persa contro i bianconeri, il Frosinone batte Lecce e Bologna, mentre al "San Paolo" contro il Napoli, arriva un ottimo pareggio. Da gennaio in poi, però, il rendimento ciociaro è fortemente altalenante, e gli uomini di Iaconi vengono lentamente risucchiati in zona retrocessione, ma le vittorie contro Crotone e AlbinoLeffe garantiscono la permanenza in B. Nel 2007 arriva Alberto Cavasin, che guiderà un gruppo di indiscusso valore. Trascinato da Lodi, il Frosinone si mantiene sempre lontana dalla zona retrocessione, conquistando la salvezza senza patemi. La stagione successiva si apre con l'addio di Lodi e l'arrivo di mister Braglia e della stellina Eder. In questa annata, i ciociari si salvano ad 1 giornata dal termine, grazie al gol di Guidi che regala la vittoria contro il Cittadella. A giugno 2009 arriva un nuovo mister, Francesco Moriero, che guida i suoi ad una doppia vittoria in Coppa contro Varese e Bologna. In campionato, dopo un inizio a spron battuto, la squadra si sgonfia lentamente, chiudendo il girone d'andata ai margini della zona playoff. Dopo il 4-1 contro l'AlbinoLeffe, Moriero saluta, e al suo posto arriva Guido Carboni, abile a centrare la salvezza. Nel 2010, alla quinta partecipazione consecutiva in B, la squadra non evita la retrocessione in Prima Divisione.

Gli anni in Lega Pro da incompiuta
In Prima Divisione (ex C1), il Frosinone parte come una delle squadra favorite per l'immediata risalita in B, ma Sabatini prima e Corini poi non riescono a trovare continuità. L'ottavo posto finale non coincide con il reale valore della squadra. La storia recente vede poi in panchina Roberto Stellone, promosso in Prima Squadra dopo aver vinto il titolo nazionale con la Berretti. Con Stellone, la squadra mostra un gioco diverso, ma a fine stagione arriva comunque un settimo posto che non consente ai ciociari di lottare per un ritorno in serie B.