"L'angolo del capitano": Savino Daleno commenta il Barletta-Perugia
«Il nostro bicchiere è mezzo vuoto, ma la contestazione dei tifosi è stata legittima e civile»
martedì 5 novembre 2013
Tornano gli editoriali di Barlettalife.it dedicati al calcio. Per questa stagione sono stati confermati i due editorialisti per eccezione. Dopo l'avvocato Francesco Sfrecola, ex presidente biancorosso e legato a doppio filo al recente passato del sodalizio di via Vittorio Veneto, l'altro nome di spicco è quello di Savino Daleno, vecchia bandiera biancorossa, da sempre legato alle sorti del club biancorosso. Daleno ha militato in due epoche nelle fila del Barletta, prima tra il 1995 e il 1997 quando aveva vestito la maglia del Barletta nel campionato di Eccellenza, mentre tra il 2006 e il 2009 era stato il capitano, conquistando anche la promozione dalla serie D alla C2 grazie a un ripescaggio. 133 presenze e 8 reti per lui in biancorosso. Sulle colonne virtuali di Barlettalife.it torna l'appuntamento editoriale fisso che lo vede settimanalmente protagonista, "L'angolo del capitano". A partire dal primo impegno di campionato, Savino Daleno commenta le vicende di casa-Barletta. Quest'oggi l'esperto mediano commenta il pareggio amaro rimediato da Camilleri e compagni al cospetto di un Perugia apparso lontano dalla forma migliore:
«Per il Barletta visto domenica contro il Perugia, il bicchiere è mezzo vuoto. Per quel che sono state le occasioni che ci sono occorse, c'è forse da mangiarsi le mani. Per la prima volta siamo stati un po' più propositivi nelle azioni d'attacco, ma a nulla è valso perché il risultato è stato "solo" uno 0-0. Spero che la vittoria sia solo rimandata a domenica prossima, anche se sono così scettico sulla forza di questo Barletta che mi auguro solo che arrivi un risultato positivo, almeno per non leggere sui giornali dei soliti risultati a sfavore. Per vedere se la prestazione e il risultato contro il Perugia sono merito del Barletta, bisogna dare continuità a quanto fatto vedere domenica al "Puttilli", altrimenti vorrà dire che è stato demerito del Perugia non vincere a Barletta. Ormai tutti, quando sentono nominare Barletta, pensano che i 3 punti siano scontati. Domenica i ragazzi hanno dimostrato di essere concentrati, di avere la giusta cattiveria per buona parte della partita, tirando fuori anche un po' di carattere, quello che noi tifosi abbiamo chiesto sin dall'inizio del campionato e che a sprazzi si è visto solo nella partita di ieri. Liverani e Di Bella sono stati i migliori in campo, ma i due dall'inizio della stagione sono risultati i più continui dal punto di vista delle prestazioni. Se questi due giocatori continuano a far parte del pacchetto arretrato, almeno il Barletta rischia di non perdere tante partite: sono due giocatori di carattere e stanno crescendo anche nella personalità. Conosco personalmente Di Bella, so che fa della determinazione e del carattere la sua forza. Adesso sta mettendo le sue doti al servizio della squadra, buon per lui e per il Barletta che stia rispondendo "presente"».
«Le dimissioni del presidente al momento sono solo apparenti, visto che ha garantito la sua presenza fino a giugno 2014. Dopo questo gesto del presidente, più che le dimissioni di Martino, mi sarei aspettato l'addio di Orlandi, anche in considerazione delle parole proferite a Pagani. Credo che Martino sia una persona talmente esperta da non cadere nel tranello. Si aspettavano di essere esonerati: così non è stato. Secondo me, le dimissioni del presidente Tatò una mossa per capire l'intenzione degli altri protagonisti del Barletta di questa stagione. Bisogna andare avanti così, almeno che io sappia non c'è nessuna decisione in vista. A meno che il presidente non dia un colpo di spugna adottando decisioni drastiche si proseguirà con questo staff, in attesa di capire cosa ci riserverà il futuro. Di sicuro, come è stato bello prendersi gli applausi per la salvezza contro l'Andria, adesso è arrivato il momento delle critiche. Tutto questo fa parte del gioco: è normale la contestazione della curva in questo momento. I ragazzi della curva seguono dovunque la squadra, e fanno enormi sacrifici per questo. La contestazione di ieri è stata molto civile, non si è scesi nella volgarità e nella violenza».
«Credo che Martino qualche volta debba assumersi le proprie responsabilità, invece di farle prendere soltanto al presidente. La squadra è stata costruita dal direttore di comune accordo con l'allenatore e con il suo staff. Quando i risultati non vengono, qualcuno giocoforza deve assumersi delle responsabilità, altrimenti è inutile chiamarsi allenatore o direttore. Credo che in un momento così difficile il presidente si sarebbe aspettato almeno le dimissioni di uno dei due, proprio per avere dimostrazione di chi era legato alla persona Tatò. Domenica il Barletta va a Gubbio contro una squadra che sulla carta è alla portata, ma non la mettiamo sotto questo punto di vista perché l'ultima volta che abbiamo giocato con una squadra alla nostra portata abbiamo perso 2-0 a Pagani. Avevamo presentato quella partita come un impegno facile, con il Barletta superiore rispetto ad una squadra di ragazzini, e invece abbiamo offerto la peggiore prestazione di tutto il campionato. I ragazzi devono continuare ad essere concentrati, lavorando al meglio durante tutta la settimana, poi aspettiamo il risultato finale. Credo che se il Barletta riuscirà a bissare la prestazione di domenica contro il Perugia, potrebbe anche arrivare un risultato a Gubbio. Diversamente, come è successo dopo Pagani, staremmo qui ad esaminare un nuovo ko che non so dove può portare. Anche la pazienza è un limite, e non so quale possa essere poi la reazione dei nostri tifosi a fronte di un ennesima sconfitta».
[Savino Daleno]
«Per il Barletta visto domenica contro il Perugia, il bicchiere è mezzo vuoto. Per quel che sono state le occasioni che ci sono occorse, c'è forse da mangiarsi le mani. Per la prima volta siamo stati un po' più propositivi nelle azioni d'attacco, ma a nulla è valso perché il risultato è stato "solo" uno 0-0. Spero che la vittoria sia solo rimandata a domenica prossima, anche se sono così scettico sulla forza di questo Barletta che mi auguro solo che arrivi un risultato positivo, almeno per non leggere sui giornali dei soliti risultati a sfavore. Per vedere se la prestazione e il risultato contro il Perugia sono merito del Barletta, bisogna dare continuità a quanto fatto vedere domenica al "Puttilli", altrimenti vorrà dire che è stato demerito del Perugia non vincere a Barletta. Ormai tutti, quando sentono nominare Barletta, pensano che i 3 punti siano scontati. Domenica i ragazzi hanno dimostrato di essere concentrati, di avere la giusta cattiveria per buona parte della partita, tirando fuori anche un po' di carattere, quello che noi tifosi abbiamo chiesto sin dall'inizio del campionato e che a sprazzi si è visto solo nella partita di ieri. Liverani e Di Bella sono stati i migliori in campo, ma i due dall'inizio della stagione sono risultati i più continui dal punto di vista delle prestazioni. Se questi due giocatori continuano a far parte del pacchetto arretrato, almeno il Barletta rischia di non perdere tante partite: sono due giocatori di carattere e stanno crescendo anche nella personalità. Conosco personalmente Di Bella, so che fa della determinazione e del carattere la sua forza. Adesso sta mettendo le sue doti al servizio della squadra, buon per lui e per il Barletta che stia rispondendo "presente"».
«Le dimissioni del presidente al momento sono solo apparenti, visto che ha garantito la sua presenza fino a giugno 2014. Dopo questo gesto del presidente, più che le dimissioni di Martino, mi sarei aspettato l'addio di Orlandi, anche in considerazione delle parole proferite a Pagani. Credo che Martino sia una persona talmente esperta da non cadere nel tranello. Si aspettavano di essere esonerati: così non è stato. Secondo me, le dimissioni del presidente Tatò una mossa per capire l'intenzione degli altri protagonisti del Barletta di questa stagione. Bisogna andare avanti così, almeno che io sappia non c'è nessuna decisione in vista. A meno che il presidente non dia un colpo di spugna adottando decisioni drastiche si proseguirà con questo staff, in attesa di capire cosa ci riserverà il futuro. Di sicuro, come è stato bello prendersi gli applausi per la salvezza contro l'Andria, adesso è arrivato il momento delle critiche. Tutto questo fa parte del gioco: è normale la contestazione della curva in questo momento. I ragazzi della curva seguono dovunque la squadra, e fanno enormi sacrifici per questo. La contestazione di ieri è stata molto civile, non si è scesi nella volgarità e nella violenza».
«Credo che Martino qualche volta debba assumersi le proprie responsabilità, invece di farle prendere soltanto al presidente. La squadra è stata costruita dal direttore di comune accordo con l'allenatore e con il suo staff. Quando i risultati non vengono, qualcuno giocoforza deve assumersi delle responsabilità, altrimenti è inutile chiamarsi allenatore o direttore. Credo che in un momento così difficile il presidente si sarebbe aspettato almeno le dimissioni di uno dei due, proprio per avere dimostrazione di chi era legato alla persona Tatò. Domenica il Barletta va a Gubbio contro una squadra che sulla carta è alla portata, ma non la mettiamo sotto questo punto di vista perché l'ultima volta che abbiamo giocato con una squadra alla nostra portata abbiamo perso 2-0 a Pagani. Avevamo presentato quella partita come un impegno facile, con il Barletta superiore rispetto ad una squadra di ragazzini, e invece abbiamo offerto la peggiore prestazione di tutto il campionato. I ragazzi devono continuare ad essere concentrati, lavorando al meglio durante tutta la settimana, poi aspettiamo il risultato finale. Credo che se il Barletta riuscirà a bissare la prestazione di domenica contro il Perugia, potrebbe anche arrivare un risultato a Gubbio. Diversamente, come è successo dopo Pagani, staremmo qui ad esaminare un nuovo ko che non so dove può portare. Anche la pazienza è un limite, e non so quale possa essere poi la reazione dei nostri tifosi a fronte di un ennesima sconfitta».
[Savino Daleno]