Intervista al capitano della Cestistica Barletta, Giacomo Colaprice

«Siamo concentrati, possiamo farcela»

sabato 12 maggio 2012 16.23
A cura di Enrico Gorgoglione
Un vero capitano si vede nei momenti decisivi di una stagione. Dopo un'entusiasmante cavalcata fermatasi al secondo posto in regular season nel campionato di serie C pugliese e dopo aver superato senza difficoltà l'Aido Pagliara Nardò nei quarti di finale dei playoff, domani la Cestistica Barletta attende al "PalaMarchiselli" la Technoacque Fasano,per la gara-1 delle semifinali playoff: il leader del quintetto biancorosso, Giacomo Colaprice, uno degli "anziani" del gruppo, ha parlato ai nostri microfoni prima della consueta sessione di allenamento presso il "PalaMarchiselli", per fare il bilancio alla vigllia di questo atteso appuntamento:

Giacomo Colaprice siamo alle porte di una semifinale importante dei playoff. Come state preparando questa sfida al Fasano che può decidere una stagione?
La stiamo preparando come tutti gli altri appuntamenti, senza caricarla di troppe tensioni, troppe ansie. Stiamo sempre lavorando duramente, sappiamo che dobbiamo mettere pressione difensiva agli avversari e rimanere sempre uniti, perché il gruppo finora ha sempre fatto la differenza.

Anche nella prima fase dei playoff si è notato che la forza del gruppo ha avuto la meglio…
La compattezza del gruppo ha sempre contraddistinto la nostra stagione. Ho sempre pensato che il nostro gruppo di italiani fosse il migliore della C2, valorizzato adesso da Hernan che ci ha dato un grande contributo in termini di qualità.

Cosa temete del Fasano e quale delle altre due semifinaliste temete maggiormente?
Mi piace parlare solo di questa partita, poi eventualmente più avanti parleremo della finale. Loro sono una squadra molto esperta, hanno un gruppo di giocatori che ha già vinto diversi campionati (Sordi, De Leonardis, Manchise e Damasco ndr). Penso che potremmo avere la meglio se giocassimo una pallacanestro molto aggressiva e sfruttassimo le nostre rotazioni. Noi di fatto andiamo a referto in 9, qualche volta anche in 10. Loro, analizzando gli ultimi tabellini, portano a referto non più di 6-7 giocatori. Penso che al meglio delle 3 partite possano pagare questa mancanza.

All'andata in campionato Fasano vi ha messo in difficoltà, poi loro sono calati alla distanza e anche nei playoff non hanno avuto vita facile, faticando parecchio…
All'andata noi non eravamo la squadra che siamo in questo momento. Era appena arrivato in gruppo Giovanni Gambarota e non avevamo ancora ritrovato il nostro assetto. A Fasano siamo invece andati al completo, anche con Gianfranco, venivamo da 2 sconfitte (Castellana e Ceglie) che ci hanno penalizzato nel cammino verso il primo posto. Lì abbiamo ottenuto una vittoria molto preziosa, perché loro tra l'altro non perdevano in casa da almeno 2 anni. Abbiamo quindi sfatato anche questo tabu. Brindisi non è semplice da affrontare, probabilmente il fatto che Fasano li ha superati in 3 partite potrebbe restituire loro molto entusiasmo.

Vi toccherà quindi tentare l'impresa di battere nuovamente Fasano in casa propria…
Noi ci speriamo, anche perché un 2-0 secco ci permetterebbe nuovamente di riposare soprattutto psicologicamente. Rimaniamo concentrati una partita per volta.

Analizzando l'esito della stagione, quanto è stato importante l'apporto dei giovani come Gambarota, Falcone e Serino che si sono inseriti molto bene all'esperienza degli "anziani" come te, Degni e Auricchio?
Posso dire con certezza che ogni anno c'è mancato sempre un tassello: un anno la società, un anno la squadra. Quest'anno mi sembra che tutte le componenti siano andate al loro posto; è evidente che il contributo di Giovanni e di Gianfranco soprattutto dal punto di vista fisico è notevole, perché hanno un cambio di ritmo ed un atletismo che noi non possiamo permetterci. Loro ci garantiscono quella fisicità che negli altri campionati non avevamo. In più i ragazzi stanno unendo alla fisicità un'importante maturazione che li fa rendere al 100%

Durante questa stagione, tu sei sempre stato un uomo dai "punti pesanti": non segni tantissimo, ma i tuoi punti servono sempre molto all'economia della squadra. Ti carica questa posizione o ti senti un po' limitato?
È evidente che in una squadra dove ci sono 4-5 bocche da fuoco con 10-15 punti nelle mani i compiti devono essere ben distribuiti. La cosa che mi interessa in assoluto è vincere questo campionato. Sono disposto anche a fare virgola e a sacrificarmi di più in difesa per cercare di vincere questo campionato. Molti di noi vengono da 3 finali playoff perse. Gli interessi sono focalizzati solo sulla vittoria, gli interessi personali vengono dopo. Anche perché a 33 anni ottenere questo successo sarebbe davvero bello per la mia carriera cestistica.

A proposito di percentuali, voi quanto ci credete?
Noi ci crediamo al 100%, nel senso che non abbiamo la certezza assoluta di potercela fare, però la stagione dimostra che lavorando duramente si possono ottenere risultati molto, molto importanti. Ci crediamo fino in fondo, ma siamo consapevoli di doverci sacrificare fino in fondo.

Una chiusa doverosa va fatta riferendoci al pubblico, che vi ha sempre supportato, sia durante la regular season che durante il playoff…
Il pubblico barlettano è un po' "particolare". Al pubblico barlettano piace vederci vincere. Il fatto che abbiamo inanellato tanti successi ha contribuito ad avvicinare il pubblico alla pallacanestro. Spero che ci segua sempre più gente. Ma quel che mi preme sottolineare è la vicinanza di molte famiglie, di molti bimbi piccoli che rendono l'ambiente molto ospitale anche per le squadre ospiti. L'ambiente è assolutamente sereno.

Riscaldate i motori, tenete le mani in caldo: è arrivato il momento decisivo…