I due volti del calcio barlettano nella settimana del derby

L'analisi dei due team biancorossi in attesa dello scontro diretto di domenica

giovedì 21 novembre 2019
A cura di Cosimo Campanella
Un terzo di campionato è già passato ed è quindi tempo, se non di bilanci, quanto meno di pagelle per quel che è stata sinora la stagione di Barletta 1922 e Audace, entrambe, come noto, impegnate nel campionato di Eccellenza pugliese. Il bilancio delle prime undici giornate è palesemente in chiaroscuro, ma non certo come era preventivabile a inizio stagione.

Abbiamo infatti la sempre più sorprendente Audace seconda ad una sola lunghezza dalla corazzata Corato. La squadra di mister Beppe Iannone è andata molto al di là delle più rosee previsioni e, se è vero che elementi di grande esperienza come il portiere Saverio Di Candia ed il difensore centrale e capitano Ruggiero Rizzi costituiscono più di una garanzia in queste categorie, è anche vero che nessuno si aspettava , ad esempio, un D'Onofrio tra i maggiori protagonisti del massimo campionato dilettantistico pugliese. Ma è tutta l'Audace a girare alla perfezione, forse avvantaggiata anche dalla assoluta mancanza di pressione e, perché no, dall'essere già vicinissima al raggiungimento dell'obbiettivo stagionale. E se dopo le prime giornate abbiamo considerato le brillanti performances di Rizzi e compagni più che altro fieno in cascina propedeutico al mero mantenimento della categoria, i 24 punti in undici gare autorizzano gioco forza a fare un pensierino, se non a vincere il campionato, almeno alla zona play-off. E a tal proposito, molto si capirà dalle mosse della società per l'imminente mercato di riparazione. Anche se non crediamo vi saranno novità tali da rivoluzionare un collettivo che per ora funziona a meraviglia.

Mercato di riparazione attesissimo invece dalla tifoseria del Barletta 1922, sia per veder smentite le tante voci che parlano dell'ennesimo esodo di alcuni tra i migliori elementi della rosa – circostanza a suo tempo smentita dalla società -, sia per veder realizzato il tanto auspicato rafforzamento della rosa, soprattutto a centrocampo e sulla tre quarti, allo scopo più che altro di rendere più fluida e qualitativa la manovra. Non è un mistero infatti che quando il Barletta è riuscito a vincere, lo ha fatto più grazie a giocate dei singoli (vedi Caputo e Pignataro domenica scorsa) che grazie ad una precisa identità di gioco. A pesare su questo fattore è inevitabilmente il pesante ritardo – causa note vicissitudini societarie – con cui la rosa ha effettuato una parvenza di preparazione. Tutto ciò finisce naturalmente per incidere in maniera negativa, soprattutto per quanto riguarda l'intesa tra i reparti. Contro il Martina infatti si è vista una squadra a tratti lunga, in particolar modo quando si è trattato di pressare l'avversario, con gli attaccanti biancorossi non sempre accompagnati in modo armonico dagli altri reparti.

Naturalmente mister Tangorra è ancora tempo per oliare tali meccanismi e mettere il Barletta 1922 finalmente in condizione di esprimere il suo enorme potenziale. Certo pare decisamente tardi per coltivare ambizioni di primato, ma viste già all'opera contro l'Audace, a parte il Corato, molte cosiddette big del campionato non sembrano certo ostacoli insormontabili per Bonasìa e compagni nella corsa alla post-season. Del resto la classifica abbastanza corta è lì a testimoniarlo.

Intanto domenica prossima ci attende la prima, storica stracittadina tra Audace e Barletta 1922. Vi sono tutte le premesse per una autentica e sana festa di sport, nonostante la deficitaria classifica dei biancorossi. E festa sia quindi, a prescindere da quel che sarà il risultato finale. Perché ancora una volta dobbiamo ricordarci che per l'Audace questo campionato di Eccellenza è un sogno che si realizza. E' il Barletta che dovrebbe essere in tutt'altra categoria.