Grassi: «A Pontedera giochiamo senza pressioni, concentrati sul Barletta»
Il capocannoniere toscano anticipa la sfida ai biancorossi
venerdì 29 novembre 2013
97 centri in carriera, una vita spesa nel calcio toscano, le luci dei riflettori del calcio "pro" all'alba dei 30 anni. Questo è Luigi Grassi, capocannoniere del Pontedera e del girone B di Prima Divisione Lega Pro: l'attaccante nato nel 1983 a Castelnuovo Garfagnana sta guidando con il compagno di reparto Arrighini- con il quale compone la migliore coppia di attaccanti (15 centri in due) dalla serie A alla Seconda Divisione- gli amaranto toscani in alto, fino al quarto posto del torneo dopo aver accarezzato a lungo la vetta. Ai nostri microfoni Grassi ha anticipato la sfida di domenica contro il Barletta, quando i ragazzi terribili di Indiani saranno ospiti del terreno di gioco del "Cosimo Puttilli".
Grassi, partenza sprint la sua. Nove reti in 13 partite di campionato, coppia atomica con Arrighini: che momento sta vivendo a Pontedera? E che traguardi si pone?
«E' un anno e mezzo che io e il Pontedera stiamo facendo cose incredibili, anche quest'anno io e Andrea siamo partiti bene, qui si lavora con grande tranquillità. Personalmente non mi pongo dei traguardi, perché spesso e volentieri magari non li raggiungo. Penso sempre a giocare domenica per domenica, l'intesa con Arrighini è ormai affinata, con lui si gioca bene».
E' questo il segreto di una piazza piccola calcisticamente come Pontedera? La tranquillità?
«Si lavora bene, con calma, ma è tutto frutto degli allenamenti e degli schemi impartiti da mister Indiani, con il quale lavoro da tre anni: è un allenatore navigato in queste categorie, fa lavorare molto bene le sue squadre. Siamo una formazione solida, che lavora con i reparti stretti, e questo aiuta molto gli attaccanti».
Nella sua carriera Castelnuovo Garfagnana, Borgo a Buggiano, Lucchese e Pontedera: eccezion fatta per le esperienze di San Marino e a Salerno, è stato sempre in Toscana, la sua terra. Una scelta di vita?
«No, assolutamente. In Toscana ho lavorato spesso con il duo Giovannini-Indiani (ds e allenatore del Pontedera, ndr) e da tre anni a questa parte li seguo ovunque: con loro c'è un rapporto speciale».
Con la maglia della Lucchese ha affrontato il Barletta il 22 agosto 2010, prima giornata del campionato di Prima Divisione 2010-2011: terminò 2-0 per i rossoneri, nella sfida che coincise con il ritorno del Barletta in C1 dopo 15 anni. Cosa ricorda di quella sfida?
«Ricordo che vincemmo e anche giocando bene. Anche quell'anno a Lucca partimmo bene, vincendo le prime tre partite: giocavo in attacco con Marotta, in quella sfida mettemmo parecchio in difficoltà la loro difesa. Nella sfida di ritorno in Puglia, invece, perdemmo 1-0».
Ora la situazione è diversa: il Pontedera dopo una partenza a razzo arriva al "Puttill" in lieve calo, mentre il Barletta non ha mai vinto in casa. Che gara vi aspettate? E chi conosce del Barletta?
«E' sempre difficile giocare nei campi del Sud, non c'è da fidarsi del Barletta. Noi però non abbiamo né l'obbligo di vincere il campionato, tantomeno di vincere domenica: quindi scenderemo in campo con la massima tranquillità, consapevoli della nostra forza e delle nostre caratteristiche. Forse ho già affrontato qualcuno del Barletta, ma temiamo la loro fame di rivincita».
Non teme di perdere Arrighini a gennaio? Per lui si parla di un passaggio alla Reggina, squadra comproprietaria del cartellino.
«Glielo auguro: meriterebbe la serie B. Se però rimane qui almeno fino a fine stagione non posso che esserne contento, giocare con uno come lui accanto è più facile (ride, ndr)».
Che campionato è questo di Prima Divisione? Il Pontedera era partito senza obiettivi, ma ora che è così in alto non potete non ballare.
«E' un torneo anomalo, con tante squadre di grande spessore che è piacevole affrontare: tutti scendono in campo per vincere, non avendo nulla da perdere. Per quanto ci riguarda, puntiamo più in alto possibile».
Chiudiamo con un sogno nel cassetto: sin qui per lei tanta Seconda Divisione, due anni in Prima e una consacrazione raggiunta a 30 anni. La serie B, con o senza il Pontedera, resta l'obiettivo di Luigi Grassi?
«I sogni sono tali per essere coltivati: mi piacerebbe un giorno giocare in serie B, ma ora volo basso e penso solo a fare bene con il Pontedera. Tutto quello che arriverà, lo accetterò: ma io gioco per divertirmi, quello è l'essenziale».
(Twitter: @GuerraLuca88)
Grassi, partenza sprint la sua. Nove reti in 13 partite di campionato, coppia atomica con Arrighini: che momento sta vivendo a Pontedera? E che traguardi si pone?
«E' un anno e mezzo che io e il Pontedera stiamo facendo cose incredibili, anche quest'anno io e Andrea siamo partiti bene, qui si lavora con grande tranquillità. Personalmente non mi pongo dei traguardi, perché spesso e volentieri magari non li raggiungo. Penso sempre a giocare domenica per domenica, l'intesa con Arrighini è ormai affinata, con lui si gioca bene».
E' questo il segreto di una piazza piccola calcisticamente come Pontedera? La tranquillità?
«Si lavora bene, con calma, ma è tutto frutto degli allenamenti e degli schemi impartiti da mister Indiani, con il quale lavoro da tre anni: è un allenatore navigato in queste categorie, fa lavorare molto bene le sue squadre. Siamo una formazione solida, che lavora con i reparti stretti, e questo aiuta molto gli attaccanti».
Nella sua carriera Castelnuovo Garfagnana, Borgo a Buggiano, Lucchese e Pontedera: eccezion fatta per le esperienze di San Marino e a Salerno, è stato sempre in Toscana, la sua terra. Una scelta di vita?
«No, assolutamente. In Toscana ho lavorato spesso con il duo Giovannini-Indiani (ds e allenatore del Pontedera, ndr) e da tre anni a questa parte li seguo ovunque: con loro c'è un rapporto speciale».
Con la maglia della Lucchese ha affrontato il Barletta il 22 agosto 2010, prima giornata del campionato di Prima Divisione 2010-2011: terminò 2-0 per i rossoneri, nella sfida che coincise con il ritorno del Barletta in C1 dopo 15 anni. Cosa ricorda di quella sfida?
«Ricordo che vincemmo e anche giocando bene. Anche quell'anno a Lucca partimmo bene, vincendo le prime tre partite: giocavo in attacco con Marotta, in quella sfida mettemmo parecchio in difficoltà la loro difesa. Nella sfida di ritorno in Puglia, invece, perdemmo 1-0».
Ora la situazione è diversa: il Pontedera dopo una partenza a razzo arriva al "Puttill" in lieve calo, mentre il Barletta non ha mai vinto in casa. Che gara vi aspettate? E chi conosce del Barletta?
«E' sempre difficile giocare nei campi del Sud, non c'è da fidarsi del Barletta. Noi però non abbiamo né l'obbligo di vincere il campionato, tantomeno di vincere domenica: quindi scenderemo in campo con la massima tranquillità, consapevoli della nostra forza e delle nostre caratteristiche. Forse ho già affrontato qualcuno del Barletta, ma temiamo la loro fame di rivincita».
Non teme di perdere Arrighini a gennaio? Per lui si parla di un passaggio alla Reggina, squadra comproprietaria del cartellino.
«Glielo auguro: meriterebbe la serie B. Se però rimane qui almeno fino a fine stagione non posso che esserne contento, giocare con uno come lui accanto è più facile (ride, ndr)».
Che campionato è questo di Prima Divisione? Il Pontedera era partito senza obiettivi, ma ora che è così in alto non potete non ballare.
«E' un torneo anomalo, con tante squadre di grande spessore che è piacevole affrontare: tutti scendono in campo per vincere, non avendo nulla da perdere. Per quanto ci riguarda, puntiamo più in alto possibile».
Chiudiamo con un sogno nel cassetto: sin qui per lei tanta Seconda Divisione, due anni in Prima e una consacrazione raggiunta a 30 anni. La serie B, con o senza il Pontedera, resta l'obiettivo di Luigi Grassi?
«I sogni sono tali per essere coltivati: mi piacerebbe un giorno giocare in serie B, ma ora volo basso e penso solo a fare bene con il Pontedera. Tutto quello che arriverà, lo accetterò: ma io gioco per divertirmi, quello è l'essenziale».
(Twitter: @GuerraLuca88)
Fonte foto: lanazione.it