Filo diretto con Cascia, Gabriele Martino racconta gli ultimi sviluppi in casa Barletta

Il Direttore: «Mancano alcuni uomini, ma ci stiamo lavorando su»

venerdì 9 agosto 2013
A cura di Massimiliano Dipasquale
All'appello mancano ancora 4-5 elementi di un certo livello affinché la squadra possa lottare per un posto playoff, ma le sensazioni sembrano essere del tutto positive e dai prossimi acquisti potremmo davvero capire quali sono le vere intenzioni del duo Tatò-Martino. Gabriele Martino, direttore factotum del Barletta Calcio, si è concesso gentilmente ai nostri microfoni e ha tracciato un bilancio della stagione che sta per iniziare. Un bilancio che arriva proprio a poche ore dal termine della trasferta di Cascia, che conclude la prima parte del pre-campionato biancorosso. Martino parla a tutto tondo di mercato, gestione della squadra, lasciando trasparire qualche trattativa dal sapore stuzzicante.

Direttore, partiamo dalla "fine": come mai avete deciso di anticipare il rientro e presentare la squadra ai tifosi?
«Credo che noi dobbiamo qualcosa alla tifoseria del Barletta. Un pizzico di esperienza ce l'ho, ricordo bene quello che è successo un paio di mesi fa a Barletta: per tutto il girone di ritorno la nostra squadra è stata a combattere per non retrocedere e mai la tifoseria biancorossa ha abbandonato i giocatori e la speranza di poter raggiungere la salvezza. Questo non succede in tutte le piazze d'Italia. Dobbiamo fare un metro in più e non un centimetro in meno proprio in senso di attaccamento alla gente di Barletta».

L'organigramma societario secondo alcuni non è completo. Vi state muovendo in questa direzione per completare l'organigramma e soprattutto trovare sin da subito l'addetto stampa?
«Il completamento dell'organigramma avverrà nei tempi giusti, sperando che poi avvenga con le persone giuste. Per quanto riguarda la comunicazione, credo che a breve la società deciderà chi dovrà essere il professionista».

Ha avuto modo di seguire le prestazioni dei nuovi arrivati?
«Ho seguito per gran parte il lavoro della squadra in ritiro. I giocatori a Barletta non sono arrivati per caso, ma perché il Barletta Calcio era a conoscenza delle loro potenzialità. Sul piano dei lavori più specifici, la squadra ha lavorato in un ambiente sereno, in una struttura perfetta e i ragazzi hanno mostrato grande abnegazione. Ho visto anche quasi tutte le amichevoli e credo che ci sia una tendenza positiva da parte dei nuovi arrivati a capire quali sono le esigenze che dovremmo affrontare assieme in un campionato difficile».

Ci sono novità sull'asse Barletta-Reggio Calabria e sulla questione Camilleri?
«Sapete bene che questo è stato una affare di stato e, quando si tratta di affari fra stati, sono i rispettivi presidenti che trattano. Certamente il Barletta sta guardando oltre verso nuovi obiettivi, visto che sapevamo che l'accordo non era affatto facile da raggiungere. Non so se ogni giorno che passa Camilleri si avvicina o si allontana da Barletta, forse questa è una domanda da fare al presidente (ride, ndr). Noi sappiamo di rafforzare e completare un organico, mancano alcuni uomini decisivi soprattutto nel reparto difensivo. La Reggina ha altri buoni giocatori, non solo Camilleri, ma sappiamo bene che altri buoni giocatori ci sono anche nelle altre società».

Nelle ultime ore c'è stato un interessamento per De Rosa. Cosa può dirci a riguardo?
«De Rosa è un centrocampista di ottima esperienza che io apprezzo dai tempi del Cosenza. E' un settore di centrocampo che noi dovremmo completare, però adesso il nostro interessamento è su altri giocatori».

Quali sono le posizioni di Bigambo Rochat e Alessandro De Leidi?
«Per quanto riguarda Rochat, siamo agli sgoccioli e presto prenderemo una decisione. Le sue doti atletiche e tecniche sembrano interessanti, mentre dal punto di vista tattico si vede che arriva da un'altra tipologia di calcio. In questi 15 giorni ha dimostrato buona disponibilità al lavoro e all'apprendimento di sistemi di gioco diversi. Valuteremo nelle prossime ora con attenzione la posizione del ragazzo. Mentre De Leidi potrebbe cambiare società».

Direttore, in conclusione, può esprimerci un parere sul Girone B di Lega Pro?
«E' un girone importante. Ne parlavo anche con un calciatore che non è ancora del Barletta e mi diceva che il Girone B è quasi come una Serie B, per il blasone delle società che ci sono e per i calciatori. Sicuramente ci saranno stadi più pieni. Il campionato sarà difficilissimo per tutti: sia per chi ha obiettivi minimi e sia per chi vuole togliersi qualche soddisfazione».
Si ringrazia per la collaborazione nella realizzazione di "Barlettalife-filo diretto con Cascia" il supporto logistico di:
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