Dicandia: «A San Benedetto approccio sbagliato, ripartiamo con umiltà»

Il portiere biancorosso fa il punto verso la tappa di Catanzaro

venerdì 3 luglio 2015
A cura di Adriano Antonucci
Mettersi alle spalle i risultati negativi di San Benedetto e ripartire da quanto di buono fatto soprattutto nella seconda e nella terza gara per provare ad inseguire il sogno play-off. Questo è in buona sostanza il chiodo fisso dei ragazzi e di tutto lo staff del Barletta Beach Soccer, un chiodo fisso ben rappresentato dal portiere Saverio Dicandia, uno dei veterani del gruppo e cuore pulsante di una squadra che non vuole mollare.


Lunedì avete ripreso gli allenamenti dopo una settimana di sosta, qual è la vostra condizione psico-fisica dopo la tappa di S. Benendetto?
«Fisicamente devo dire che abbiamo recuperato bene ma il lavoro che c'è da fare è soprattutto quello che riguarda l'aspetto mentale, dobbiamo ripartire da qui per cercare di fare bene a Catanzaro tra 20 giorni».

Qual è stata la tua analisi della tappa di San Benedetto con le relative tre sconfitte?
«I risultati parlano chiaro, nella prima partita abbiamo sbagliato l'approccio convinti di avere un bagaglio tecnico per affrontare un campionato alla pari con tutti ma la differenza si è vista perchè alla fine siamo ancora una squadra giovane con elementi nuovi per il beach. Pensavamo, quando siamo scesi in campo di poter competere tranquillamente con una squadra, il Catanzaro che poi ha totalizzato 9 punti in 3 gare. La prima partita è stata quindi una bella botta che ci è servita per andare meglio nella seconda che ci siamo giocati quasi alla pari contro l'Energy Team Catanzaro, mostrando una reazione ottima tanto da perderla anche a causa di episodi che non ci hanno aiutato. La terza partita, contro uno squadrone come il Catania, è stata una delle migliori ed è da qui che dobbiamo ripartire sempre senza dimenticare che siamo una squadra nuova, appena al terzo anno di beach soccer e con diversi elementi nuovi».

Nei vari commenti post- San Benedetto è emersa come causa dei cattivi risultati, la mancanza di umiltà da parte della squadra, sei d'accordo?
«Più che di mancanza di umiltà io parlerei di superficialità. Come ho detto, nella gara d'esordio soprattutto abbiamo creduto che gli allenamenti fatti fino a quel momento e la consapevolezza del lavoro svolto anche negli anni precedenti, avrebbe portato buoni risultati. Abbiamo avuto presunzione e la presunzione non ha pagato. In seguito abbiamo capito che dovevamo cambiare sopperendo con la corsa alla mancanza di tecnica e ci siamo resi conto di giocare con squadre con storia maggiore e strutture migliori rispetto alla nostra. A tal proposito, ringraziamo senza dubbio i lidi che ci danno lo spazio ma non abbiamo una beach arena, cosa che sicuramente non guasterebbe e aiuterebbe la nostra crescita».

In vista della tappa di Catanzaro, quale obiettivo vi ponete?
«Il sogno play-off è ancora acceso, ci mancano 4 partite e sono un po' più alla nostra portata (Lamezia Terme, Canalicchio, Villafranca e Catanese ndr)rispetto a quelle giocate fino ad ora. Nella prima tappa abbiamo affrontato le prime 3 del girone ora però dobbiamo giocare con l'umiltà dell'ultima in classifica per poter dire la nostra e regalarci qualche soddisfazione».