Dazzaro: «Girone abbordabile, siamo tra le squadre che si giocano la promozione»
Il presidente dell’Barletta Calcio a 5 commenta la composizione dei gironi per la prossima stagione
mercoledì 12 agosto 2015
5.07
Mancano poco più di due mesi all'inizio della nuova stagione sportiva sui parquet di tutta Italia. A Barletta, visto il fallimento della maggiore realtà calcistica del territorio, che ripartirà dall'Eccellenza nel calcio a 11, fari puntati sul futsal, disciplina che negli anni ha saputo regalare diverse soddisfazioni. A rappresentare la Città della Disfida in serie B saranno due team, il Futsal Barletta di mister Ferrazzaro e il Barletta Calcio a 5 guidato da Antonio Dazzaro. Entrambi i quintetti biancorossi sono stati inseriti nel girone F, composto da 12 squadre. A commentare la composizione dei gironi è lo storico numero 1 del Barletta Calcio a 5:
Tonino Dazzaro, come valuta la dirigenza biancorossa la composizione del girone F? Non ci sono squadre campane, e questa è già una notizia...
«Il girone apparentemente sembrerebbe abbordabile. Ormai quasi tutti i gironi sono abbordabili, nel senso che quasi nessuna squadra ha investito soldi. Però siccome affrontiamo 10 pugliesi, dobbiamo anche affrontare 10 derby, e si sa che i derby sono sempre fastidiosi e sono da evitare. Tutto sommato è un girone che nasconde qualche difficoltà, ci sono squadre tipo il Capurso e il Canosa che da matricole non puntano a vincere ma hanno fatto un bell'organico. Poi ci sono quelle 3-4 squadre che puntano in alto: noi, il Futsal Barletta, il Manfredonia e il Rutigliano. Questi quintetti dovrebbero puntare a fare i playoff, salvo sorprese e colpi di scena. A fare la differenza saranno i dettagli».
Quale sarà l'arma vincente per questa stagione? Vincerà il miglior organico?
«Certamente a fare la differenza sarà soprattutto l'organizzazione societaria prima che gli stessi giocatori. L'anno scorso abbiamo visto dove è arrivato il Manfredonia, che poteva vantare il miglior organico e poi è sparito. Lo stesso Futsal Barletta l'anno scorso si è rinforzata puntando in alto ma ha acciuffato i playoff solo a causa del crollo del Manfredonia. È evidente quindi che non sono i giocatori a determinare le promozioni, ma è fondamentale la stabilità societaria. Sulla carta, il discorso dei derby è sempre fastidioso».
Affronterete ben 10 derby, ma si riducono le distanze. Può essere questo un vantaggio?
«Per quel che riguarda il discorso logistico, io avrei preferito non affrontare alcun derby che fare tante trasferte lontane. Tante volte è meglio affrontare partite contro squadre tranquille e non giocare un derby con un seguito importante, con la lotta di campanile che accende le partite».
Alla luce della composizione del girone, come si muoverà sul mercato il Barletta Calcio a 5? State pensando ad ulteriori innesti?
«Ora valuteremo il girone. Abbiamo l'ultima metà d'agosto per capire se il nostro mercato può definirsi concluso, oppure se possiamo fare un intervento per cercare di migliorare ulteriormente la rosa. Dobbiamo verificare le capacità del nostro organico. Vogliamo vedere all'opera i due spagnoli nuovi, che arrivano con ottime credenziali ma non li abbiamo ancora visti in campo. Conosciamo da vicino il valore di La Rocca, abbiamo già visto Garrote con la maglia del Barletta, e sono individualità che non può vantare nessuno. Sarà il campo a parlare. Dopo ferragosto valuteremo approfonditamente anche gli altri organici per capire se la squadra che abbiamo allestito può competere ad alti livelli o se dobbiamo compiere un ulteriore sforzo».
Tonino Dazzaro, come valuta la dirigenza biancorossa la composizione del girone F? Non ci sono squadre campane, e questa è già una notizia...
«Il girone apparentemente sembrerebbe abbordabile. Ormai quasi tutti i gironi sono abbordabili, nel senso che quasi nessuna squadra ha investito soldi. Però siccome affrontiamo 10 pugliesi, dobbiamo anche affrontare 10 derby, e si sa che i derby sono sempre fastidiosi e sono da evitare. Tutto sommato è un girone che nasconde qualche difficoltà, ci sono squadre tipo il Capurso e il Canosa che da matricole non puntano a vincere ma hanno fatto un bell'organico. Poi ci sono quelle 3-4 squadre che puntano in alto: noi, il Futsal Barletta, il Manfredonia e il Rutigliano. Questi quintetti dovrebbero puntare a fare i playoff, salvo sorprese e colpi di scena. A fare la differenza saranno i dettagli».
Quale sarà l'arma vincente per questa stagione? Vincerà il miglior organico?
«Certamente a fare la differenza sarà soprattutto l'organizzazione societaria prima che gli stessi giocatori. L'anno scorso abbiamo visto dove è arrivato il Manfredonia, che poteva vantare il miglior organico e poi è sparito. Lo stesso Futsal Barletta l'anno scorso si è rinforzata puntando in alto ma ha acciuffato i playoff solo a causa del crollo del Manfredonia. È evidente quindi che non sono i giocatori a determinare le promozioni, ma è fondamentale la stabilità societaria. Sulla carta, il discorso dei derby è sempre fastidioso».
Affronterete ben 10 derby, ma si riducono le distanze. Può essere questo un vantaggio?
«Per quel che riguarda il discorso logistico, io avrei preferito non affrontare alcun derby che fare tante trasferte lontane. Tante volte è meglio affrontare partite contro squadre tranquille e non giocare un derby con un seguito importante, con la lotta di campanile che accende le partite».
Alla luce della composizione del girone, come si muoverà sul mercato il Barletta Calcio a 5? State pensando ad ulteriori innesti?
«Ora valuteremo il girone. Abbiamo l'ultima metà d'agosto per capire se il nostro mercato può definirsi concluso, oppure se possiamo fare un intervento per cercare di migliorare ulteriormente la rosa. Dobbiamo verificare le capacità del nostro organico. Vogliamo vedere all'opera i due spagnoli nuovi, che arrivano con ottime credenziali ma non li abbiamo ancora visti in campo. Conosciamo da vicino il valore di La Rocca, abbiamo già visto Garrote con la maglia del Barletta, e sono individualità che non può vantare nessuno. Sarà il campo a parlare. Dopo ferragosto valuteremo approfonditamente anche gli altri organici per capire se la squadra che abbiamo allestito può competere ad alti livelli o se dobbiamo compiere un ulteriore sforzo».