Da Barletta alla Thailandia

Intervista a Raffaele Damico, maestro di muay thay

giovedì 8 luglio 2010
A cura di Tommaso Francavilla
La muay thay è nata in Thailandia. Tale disciplina è una delle forme di combattimento più efficaci e complete, uno sport senza barriere. Comprende l'uso di pugni , ginocchia, gomiti usati come vere e proprie mazze. Il termine «muay» significa guerriero, mentre «thay» sta a significare tailandese. Incontriamo il maestro Raffaele Damico nella sua palestra nel centro di Barletta. Raffaele ha 38 anni,ha una carriera di pugile alle spalle,ma dal 1995 inizia a praticare diverse arti marziali, fino a scegliere la muay thay e a praticarla con costanza e passione dal 2005. Nel 2006 decide di di praticare a livello agonistico professionale la muay thay, disputando ben 51 incontri in diverse città del mondo. A gennaio l'atleta barlettano ha vinto il titolo WFF Muay Thay Champion a Roma difedendolo a Lugano presso il Centro Palamondo Cadempino. Recentemente è stato intervistato da Sport Week e da Rai 3 per il programma «Sfide». Lo incontriamo nella sua palestra nel centro di Barletta.

A che età hai iniziato con la muay thai?
Io provengo dal pugilato, ma a 19 anni ho scelto la muay thai perché è una disciplina completa e rigorosa.

Hai iniziato a Barletta?
SI, ma per perfezionarmi ho seguito molti stage in Olanda, Thailandia, ma anche con vari campioni italiani ed esteri.

Nella muay thai conta maggiormente la preparazione fisica o la forza mentale?
La preparazione fisica è essenziale, è necessario un allenamento di 4 – 5 ore al giorno, ma soprattutto conta la grande forza mentale necessaria ad incassare colpi sul ring.

A che età si può iniziare con la muay thai?
Dai 5 anni in su. Gli allenamenti sono una ginnastica completa e danno benefici fisici e mentali. Poi, se si vuole, ci si può allenare anche per combattere sul ring e sostenere eventuali gare.

Com'è l'ambiente delle arti marziali a Barletta?
C'è molta gente che si improvvisa, senza competenze.

Quante ore ti alleni giornalmente?
Ormai solo un paio d'ore al giorno. Sto gradualmente abbandonando i combattimenti, dato che si guadagna poco. Poi, da quando ho vinto i due titoli mondiali, preferisco dedicarmi agli allievi.

Quando vai all'estero o in giro per l'Italia per una gara o un combattimento, ti autofinanzi? Non ci sono sponsor?
Non ci sono sponsor in questo sport. L'unica fonte di guadagno sono i premi messi in palio dagli organizzatori degli incontri, premi che variano dai 500- 600 euro ad incontro. Ma le spese di viaggio e d'albergo sono tutte a carico di noi atleti.

Si dice che la muay thai e in genere le arti marziali siano violente, cosa ne pensi?
Sono tutte frottole! Gli stessi psicologi consigliano le arti marziali come valvola di sfogo. La violenza è altrove, negli stadi di calcio, ad esempio.

Come ti vedi tra venti anni?
Ovviamente avrò smesso con le gare, ma io sono un atleta, e anche se smetterò di allenarmi, starò in palestra per seguire tutti i miei allievi.

Facebook: A. S.D. Martial Contact
Raffaele Damico
Raffaele Damico
Raffaele Damico
Raffaele Damico
Raffaele Damico
Raffaele Damico