Calcio e crisi: rischia di sparire l'Audace Barletta
L'appello del presidente Manzi: "Cedo le quote a costo zero"
mercoledì 19 giugno 2013
15.03
"Non riesco più a garantire un futuro alla società tenendone le redini da solo. E' arrivato il momento di cedere il testimone: il nostro titolo sportivo è in vendita a costo zero". Il drammatico appello di Rino Manzi, presidente dell'Audace Barletta, formazione della nostra città fondata nel 1958 da suo padre, il compianto Peppino Manzi, lancia l'allarme sul rischio-scomparsa dello storico club barlettano. Un'altra realtà che si piega alle regole della crisi che attanaglia il calcio e lo aggredisce soprattutto nelle sue rappresentanze sparpagliate per le serie inferiori.
Istituzione per il calcio dilettantistico barlettano, l'Audace ha sempre navigato tra la Terza e la Prima Categoria, accogliendo negli anni centinaia di calciatori, barlettani e non, che vivono questo sport come passione ancor più che come professione: quest'anno, inseriti nel girone A di Prima Categoria, i ragazzi di mister Filomeno hanno conquistato la salvezza con tre turni di anticipo, chiudendo la stagione a quota 37 punti. Ora il rischio concreto appare quello di non iscriversi alla stagione 2013/2014, dopo 55 anni di onorata attività. C'è però una conditio sine qua non per Manzi: "La società verrà ceduta, a patto che l'acquirente voglia dimostrare di fare le cose per bene: ci siamo sempre contraddistinti per semplicità, serietà e per lo spazio concesso ai ragazzi barlettani. Sono pronto a collaborare con la nuova dirigenza, ma da solo non ce la posso fare".
(Twitter: @GuerraLuca88)
Istituzione per il calcio dilettantistico barlettano, l'Audace ha sempre navigato tra la Terza e la Prima Categoria, accogliendo negli anni centinaia di calciatori, barlettani e non, che vivono questo sport come passione ancor più che come professione: quest'anno, inseriti nel girone A di Prima Categoria, i ragazzi di mister Filomeno hanno conquistato la salvezza con tre turni di anticipo, chiudendo la stagione a quota 37 punti. Ora il rischio concreto appare quello di non iscriversi alla stagione 2013/2014, dopo 55 anni di onorata attività. C'è però una conditio sine qua non per Manzi: "La società verrà ceduta, a patto che l'acquirente voglia dimostrare di fare le cose per bene: ci siamo sempre contraddistinti per semplicità, serietà e per lo spazio concesso ai ragazzi barlettani. Sono pronto a collaborare con la nuova dirigenza, ma da solo non ce la posso fare".
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Fonte foto: facebook.com