Body building, muscoli, fitness & cuore

Intervista a Giuseppe Lacerenza, istruttore di body building & fitness a Barletta

giovedì 15 luglio 2010
A cura di Tommaso Francavilla
Giuseppe Lacerenza ha 32 anni e pratica con passione il body building dal lontano 1999. Poi nel 2003 diventa istruttore di body building e fitness di primo livello presso il C.S.E.N. di Pescara, per poi raggiungere il secondo livello nel 2004. Ho incontrato Giuseppe nella palestra nel centro di Barletta, dove segue con dedizione e passione i suoi allievi, senza la fretta di dovere a tutti i costi raggiungere risultati in breve tempo. Giuseppe mi ha confessato che i suoi allievi hanno inteso il body building come uno stile di vita e non come una rincorsa al raggiungimento di risultati nel breve termine.

Perché hai scelto il body building?
All'inizio l'ho scelto per fare qualcosa di nuovo, in seguito però mi sono appassionato a questo sport perché mi dava sensazioni nuove.

Perché sei diventato istruttore?

Perché frequentando tante palestre, notavo che molte persone non avevano un metodo giusto di allenamento, per cui ho pensato di far qualcosa per loro.

Ti è mai capitato un allievo che volesse raggiungere risultati in brevissimo tempo?

Si, ma l'ho fatto desistere, dato che i risultati si ottengono col tempo e con costanza.

Cosa pensi di quegli atleti che utilizzano sostanze dopanti e illegali?

E' una loro scelta di vita, sanno a cosa vanno incontro, dato che queste sostanze producono effetti collaterali a breve e a lungo termine, dipende tutto dai dosaggi.

Cosa c'è di più importante del body building?

La prevenzione degli infortuni dei miei allievi, come ad esempio i paramorfismi.

Quali saranno i tuoi prossimi obiettivi?

Restare in forma e mantenere un'alimentazione corretta.
Giuseppe Lacerenza © Tommaso Francavilla
Giuseppe Lacerenza © Tommaso Francavilla
Giuseppe Lacerenza © Tommaso Francavilla
Giuseppe Lacerenza © Tommaso Francavilla
Giuseppe Lacerenza © Tommaso Francavilla
Giuseppe Lacerenza © Tommaso Francavilla
Giuseppe Lacerenza © Tommaso Francavilla
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