Bianchi: «Noi alla pari con il Barletta, Lega Pro non perda tradizione»
Il difensore dell'Ascoli presenta la sfida del "Del Duca"
sabato 7 settembre 2013
Tre lustri di carriera in Lega Pro, tra Prima e Seconda Divisione, la B assaporata con lo Spezia ed ora, a 33 anni, la ripartenza da Ascoli dopo un'estate in attesa di "collocazione". Parliamo di Alberto Bianchi, esperto difensore del calcio "pro", con esperienze in piazze blasonate come Cremona e Grosseto tra le altre: l'esperto centrale, arrivato a metà agosto nel Piceno, ha presentato ai nostri microfoni la sfida che domenica vedrà il Barletta ospite dei marchigiani al "Del Duca":
Bianchi, come è maturato l'arrivo ad Ascoli?
«Dal punto di vista ambientale, è inevitabile lo scoramento. Non succede solo ad Ascoli, ma anche in tutte le piazze calde in Italia. Dal punto di vista tecnico, è una squadra nuova ed è normale che si debba ancora trovare la quadratura, ma stiamo lavorando bene e siamo motivati».
Conoscevi già mister Pergolizzi?
«Di persona non lo conoscevo. Ho scelto Ascoli perchè è una società blasonata, con un grande nome tra A e B: avevo anche altre proposte,ma il ds Fabiani mi ha convinto a venire qui ad Ascoli. Mi piace giocare in piazza calda».
L'anno scorso eri nella Virtus Entella, con il barlettano Di Tacchio in rosa. Che ricordo hai di lui?
«Era arrivato nel mercato di gennaio ma non stava benissimo, a Perugia non aveva giocato molto. Forse ha pagato il fatto di aver fatto il salto troppo giovane, ma ho conosciuto un ragazzo per bene e un ottimo giocatore».
Ad Ascoli c'è clima di contestazione verso la società. Che ambiente pensate di trovare domenica?
«Dobbiamo pensare solo a cosa avviene nel rettangolo di gioco e non fuori. Sono frizioni che riguardano tifosi e piazza: se i risultati non saranno dalla nostra, dovremo rimboccarci le maniche».
Avete esordito a Frosinone, con un ko in rimonta: che sensazioni hai avuto dalla prima di campionato?
«La prestazione è stata positiva, ma bisogna fare punti. Logicamente non abbiamo ancora equilibri perfetti, ci vuole tempo per trovare miglior condizione fisica. L'amalgama arriverà con il tempo».
Che ne pensi della nuova formula del torneo? E della riforma-Macalli?
«Secondo me bisogna tracciare una differenza tra girone A e girone B: nel girone settentrionale possono esserci squadre-materasso, mentre nel Meridione non sarà così.Ovviamente potrebbe mancare il pathos delle ultime giornate in zona-salvezza, ma d'altra parte vi sarà maggiore tranquillità e maggiore spettacolarità in campo. Dall'anno
prossimo speriamo di rivedere la formula tradizionale.Stesso discorso per il campo: deve giocare chi è più bravo, si rischia di creare illusi che giocano solo perchè giovani e magari arrivano a 26-27 anni e vede interrotta la propria carriera. La Lega Pro deve essere uno spettacolo, se la si cambia radicalmente diventa un tarocco».
Cosa sapete del Barletta?
«La squadra di Orlandi credo sia nella nostra stessa situazione, non è accreditata per vincere il torneo. Sicuramente il calciatore più importante è Allegretti, di cui temiamo i calci da fermo. E' un avversario solido, che rispettiamo ma non temiamo».
La tua Top 5 nel girone B di Prima Divisione.
«Lecce, Benevento, Salernitana e Perugia per i primi quattro, poi Pisa e Frosinone. Ma mi aspetto almeno un paio di sorprese».
(Twitter: @GuerraLuca88)
Bianchi, come è maturato l'arrivo ad Ascoli?
«Dal punto di vista ambientale, è inevitabile lo scoramento. Non succede solo ad Ascoli, ma anche in tutte le piazze calde in Italia. Dal punto di vista tecnico, è una squadra nuova ed è normale che si debba ancora trovare la quadratura, ma stiamo lavorando bene e siamo motivati».
Conoscevi già mister Pergolizzi?
«Di persona non lo conoscevo. Ho scelto Ascoli perchè è una società blasonata, con un grande nome tra A e B: avevo anche altre proposte,ma il ds Fabiani mi ha convinto a venire qui ad Ascoli. Mi piace giocare in piazza calda».
L'anno scorso eri nella Virtus Entella, con il barlettano Di Tacchio in rosa. Che ricordo hai di lui?
«Era arrivato nel mercato di gennaio ma non stava benissimo, a Perugia non aveva giocato molto. Forse ha pagato il fatto di aver fatto il salto troppo giovane, ma ho conosciuto un ragazzo per bene e un ottimo giocatore».
Ad Ascoli c'è clima di contestazione verso la società. Che ambiente pensate di trovare domenica?
«Dobbiamo pensare solo a cosa avviene nel rettangolo di gioco e non fuori. Sono frizioni che riguardano tifosi e piazza: se i risultati non saranno dalla nostra, dovremo rimboccarci le maniche».
Avete esordito a Frosinone, con un ko in rimonta: che sensazioni hai avuto dalla prima di campionato?
«La prestazione è stata positiva, ma bisogna fare punti. Logicamente non abbiamo ancora equilibri perfetti, ci vuole tempo per trovare miglior condizione fisica. L'amalgama arriverà con il tempo».
Che ne pensi della nuova formula del torneo? E della riforma-Macalli?
«Secondo me bisogna tracciare una differenza tra girone A e girone B: nel girone settentrionale possono esserci squadre-materasso, mentre nel Meridione non sarà così.Ovviamente potrebbe mancare il pathos delle ultime giornate in zona-salvezza, ma d'altra parte vi sarà maggiore tranquillità e maggiore spettacolarità in campo. Dall'anno
prossimo speriamo di rivedere la formula tradizionale.Stesso discorso per il campo: deve giocare chi è più bravo, si rischia di creare illusi che giocano solo perchè giovani e magari arrivano a 26-27 anni e vede interrotta la propria carriera. La Lega Pro deve essere uno spettacolo, se la si cambia radicalmente diventa un tarocco».
Cosa sapete del Barletta?
«La squadra di Orlandi credo sia nella nostra stessa situazione, non è accreditata per vincere il torneo. Sicuramente il calciatore più importante è Allegretti, di cui temiamo i calci da fermo. E' un avversario solido, che rispettiamo ma non temiamo».
La tua Top 5 nel girone B di Prima Divisione.
«Lecce, Benevento, Salernitana e Perugia per i primi quattro, poi Pisa e Frosinone. Ma mi aspetto almeno un paio di sorprese».
(Twitter: @GuerraLuca88)
Fonte foto: acspezia.com