"Barletta, voltiamo pagina", Tatò e Martino commentano la salvezza

Il presidente e il ds biancorosso in conferenza stampa questa mattina

lunedì 3 giugno 2013 13.49
A cura di Luca Guerra
Dopo la salvezza conseguita sul campo, è tempo di bilanci in casa-Barletta. Tra bilanci e valutazioni, mani tese in segno di distensione e punturine, il day-after l'impresa del "Degli Ulivi" è stato avviato con una conferenza stampa congiunta del presidente Roberto Tatò e del ds Gabriele Martino presso la Sala Stampa del "Cosimo Puttilli". A fare gli onori di casa il numero uno biancorosso: "Vorrei fare una sintesi di questo anno calcistico. Un anno calcistico partito male con me che avevo voglia di andar via per tanti problemi a partire da quello dello stadio. Siamo partiti tardi, mi sono affidato a Peppino Pavone che è partito con me carico di speranze e di lavoro da fare. Peppino ha commesso degli sbagli, primo fra tutti quello di portarmi un allenatore con uno staff non in sintonia con lui. Elio Di Toro aveva appena smesso di giocare e il prof. Fabiano non aveva mai lavorato con Novelli". Quali sbagli nel passato? "L'errore che imputo a Pavone- accusa Tatò- è aver scelto male due allenatori. A proposito di Novelli, volevo replicare che sotto il profilo professionale lo giudicano i risultati scarsi mentre sotto il profilo umano posso dire che è il peggio che mi sia mai capitato da quando sono al Barletta. Ha spaccato tutto lo staff, il comparto medico, la segreteria, lo staff, ha creato un clima di intimidazione interno alla società. Tornando a Novelli, dico che Martino si è speso per quel signore ma lui voleva essere il dominus assoluto ma questo non può e non deve avvenire. In un club si lavora in team, non fu possibile sanare i dissidi. Il cambio l'avrei fatto prima ma il direttore voleva provare a tenerlo, dopo la sconfitta con il Gubbio però la misura era colma e dovetti prendere l'iniziativa. Abbiamo scelto il mister Orlandi e il prof. Mondilla che godevano della totale fiducia del direttore, è stata la mossa vincente. Parlano i risultati perchè nelle ultime 8 gare abbiamo fatto 13 punti tolti gli splendidi play-out contro un avversario per nulla facile. I play-out sono stati giocati alla grandissima sotto il profilo tattico e psicologico, e allora faccio un elogio al direttore che ha saputo costruire un grande rapporto con tutti i calciatori e per questo lo elogio pubblicamente".

Tatò ne ha avute, anche ingenerosamente, per la stampa locale: "Non devo insegnare niente a nessuno. E' vero, la società è in difficoltà, ha fatto scelte sbagliate, ma aveva bisogno di aiuto. Di qui a scagliarsi frontalmente sulla persona con aggettivi pesantissimi, ne sono rimasto amareggiato. Meritavo le giuste critiche sotto il profilo professionale, ma non personale: però ho intenzione di girare pagina, non è nel mio costume l'acredine". Sul futuro: "Per me il campionato è finito ieri al 94', oggi pomeriggio con il ds Martino ci rivedremo per dare maggiore stabilità alla società e al nostro futuro". Sulla questione-penalizzazione dell'Andria: "Non abbiamo preso posizione perchè credevamo non ci fosse bisogno. Già ieri sono stato bistrattato e insultato ad Andria: abbiamo volutamente evitato di aizzare due piazze".

Il ds Martino torna a parlare a tre mesi di distanza dall'ultima volta, il 5 marzo, in occasione della presentazione di mister Orlandi: "Dissi che avrei parlato solo quando la palla avrebbe smesso di rotolare, e così è stato. Lo faccio in modo diverso rispetto a quanto mi ero preparato. Colgo l'occasione per rispondere a qualcuno che aveva voluto innestare durante il campionato del Barletta Calcio dei malesseri: non mi pareva giusto rispondere in quel momento alle polemiche nei confronti non tanto miei quanto verso una società che mi aveva dato fiducia. Scelsi il silenzio proprio per evitare a squadra e società ulteriori tensioni". Martino è tornato sulla querelle a distanza con Novelli: "Bisogna dividere le vittorie e tenere in solitudine le proprie sconfitte: questa èuna regola di stile e spessore umano. L'allenatore che ha preceduto mister Orlandi (Raffaele Novelli, ndr) non ha avuto nè uno nè l'altro: le persone si pesano quando partono più che quando arrivano, e per questo voglio tralasciare questa parentesi". E' tempo di ringraziamenti: "Io voglio dir grazie ai ragazzi, che ogni giorno hanno aperto un nuovo corso, mostrando serenità, impegno e dedizione alla causa biancorossa e hanno reso possibile un premio che pareva follia. Ringrazio tutti i collaboratori, che con umiltà, fedeltà e dedizione assoluta hanno reso possibile questo risultato". Fondamentale l'ambiente: "C'è stata una qualità di sostegno impareggiabile ogni domenica: senza i tifosi non avremmo raggiunto questo risultato. Ringrazio ovviamente mister Orlandi, il professor Mondilla, l'allenatore in seconda Nicola Di Leo, lo staff medico e sanitario. Tutte figure che non appaiono, ma sono fondamentali per raggiungere ogni obiettivo. Grazie anche alla stampa: la vostra critica è stata stimolante, quando mi sentivo pizzicato da voi ho cercato di dare più del massimo. Ho seguito sempre i canoni del presidente: impegno, onestà, lealtà e trasparenza".

Le domande partono dal topic del futuro: quale ruolo avrà Gabriele Martino nel Barletta 2013/2014? "Per me ha già lavorato da direttore generale- ammette Tatò- per quanto riguarda il futuro, partoriremo le prime scelte già a breve. Penso proseguiremo l'ottimo lavoro fatto con mister Orlandi e lo staff: per quanto riguarda la rosa, è presto per parlarne. Le scelte le abbiamo già in testa, ma non dipende solo da noi, ma anche da altri club che sono possessori dei cartellini di diversi atleti oggi in rosa". Il prossimo anno non ci saranno i playout, puntiglio maggiore per ambire almeno al nono posto? "Non escludiamo opzioni: faremo ragionamenti proprio in virtù dell'assenza di retrocessioni". Allegretti? "Non scendiamo nei singoli, ho letto che lui ha dichiarato di voler restare. In generale, non ci appartiene l'idea di vivacchiare- evidenzia Martino- ci piacerebbe portare il Barletta in una posizione diversa da quella che è stata: ci sono degli obiettivi che si devono raggiungere nei tempi consentiti, ma bisogna sapere costruire una base organizzativa più forte". Sull'allargamento societario: "Stiamo pensando a nuove figure nel marketing, nell'organizzazione interna- spiega Tatò- a Barletta sono mancati 16 anni di calcio quindi un'intera generazione di ragazzi non ha passione verso la squadra locale".

Si riparte dalla querelle-Puttilli:" Siamo in regime di sfratto dal primo luglio prossimo, ma sono sicuro che il prossimo sindaco non potrà rimanere insensibile alla questione: avendo sentito in queste settimane le questioni politiche vigenti, credo che ci sia una vlontà di portare a termine il potenziamento del Puttilli e dovrebbe essere ripresa la gara d'appalto interrotta durante l'era-Maffei". Giovani nel futuro biancorosso? "La crescita di una società di calcio si basa sulle fondamenta: non si può non pensare ad un vivaio forte, fatto in modo leggermente diverso rispetto a quello che si è fatto in questi anni. L'avvicinare giovani della Berreti alla prima squadra non dipenderà dal fatto che non ci sono assilli di classifica: succederà solo perchè noi crediamo in loro. Cicerelli deve rappresentare un'icona per questa società: è un giovane al quale il Barletta ha dato fiducia nei momenti difficili del campionato, fa parte di quel rafforzamento nell'area tecnico-sportiva di cui si parlava prima. Sul ragazzo- ammette Martino- ci sono state già delle sirene che fanno pensare ad avances di club di categoria superiore: Emanuele non è arrivato per caso in Prima Squadra". Una sicurezza esiste, a margine della stagione sportiva 2012/2013: "Non abbiamo mai avuto paura di non farcela: al massimo ho avuto attimi di scoramento, ma ho sempre capito che dovevamo andare avanti e potevamo farcela" replica Tatò.
(Twitter: @GuerraLuca88)